Frecciarossa: fine del trionfalismo, oltre a tutto il resto paghiamo anche i dispetti di Renzi ad Emiliano

freccia rossa pagliaro

3 Maggio 2016 Frecciarossa: fine del trionfalismo, oltre a tutto il resto paghiamo anche i dispetti di Renzi ad Emiliano

Viene il sospetto che anche sul Frecciarossa fino a Lecce pesi l’ombra della diatriba tra Renzi ed Emiliano. Ho sempre sostenuto che questa fosse una vertenza sacrosanta, più di principio ma secondaria, perché il Piano regionale dei Trasporti del 2010 aveva già mortificato il Salento e messo la pietra tombale sull’alta velocità fino a Lecce scegliendo e investendo su Bari come stazione di testa.

Ora è chiaro che se anche un impegno solennemente assunto di portare almeno il bel treno Frecciarossa viene meno, per questo territorio non c’è più alcuna speranza. L’anno scorso la nostra terra ha avuto uno scatto di reni, con una grandissima mobilitazione che ha visto in prima linea gli organi di informazione, in primis il Quotidiano, i cittadini e le istituzioni (a parte qualche politico di vecchia data che avrebbe potuto agire prima, anziché protestare dopo).
Tutto per dire a Roma che anche i leccesi avevano diritto ad un treno più moderno e mediamente veloce che non facesse –come sempre- capolinea a Bari.

Una battaglia che abbiamo vinto, ma non poteva andare diversamente: in effetti, la comunità ha urlato così forte da mettere il governo nazionale con le spalle al muro. Dal clima di trionfo, oggi si passa alla delusione, perché è evidente che si paghi lo scotto della guerra di potere nel Partito Democratico. Una cosa è certa, la Regione Salento è, ancora oggi, l’unica strada vera per offrire al territorio la sua dignità e servizi non da terzo mondo.

Lecce, 3 maggio 2015

Paolo Pagliaro