Federalismo e autonomie locali per il futuro dell’Italia

23 Marzo 2018 Federalismo e autonomie locali per il futuro dell’Italia

In questo particolare momento storico è evidente che gli sprechi e l’inefficienza degli innumerevoli enti supera di gran lunga la loro utilità. Abbiamo l’esigenza di ridisegnare gli assetti istituzionali tenendo conto dei giusti criteri geo-economici nel massimo rispetto del particolarismo storico-culturale caratteristico del nostro Paese. L’apparato amministrativo italiano conta 16000 enti ed è il più caro d’Europa oltre a risultare obsoleto e inefficiente.

Attualmente l’Italia è suddivisa in 20 regioni, 5 a statuto speciale, 110 province, 17 città metropolitane e tanti enti inutili come società partecipate, comunità montane, aree vaste, aro, ato, gal, etc., ed offre una resa che non vale assolutamente la spesa.

La soluzione c’è e parte dall’idea di Federalismo Liberale di Carlo Cattaneo e cioè l’unione del governo centrale e una serie di governi periferici ampiamente autonomi.
A tal proposito, grazie anche al supporto della Società Geografica Italiana, basandomi su un’idea moderna di neo-regionalismo con la riforma del titolo V della Costituzione, ho redatto nel periodo di collaborazione presso il Ministero degli affari Regionali, una proposta di Legge che permetterebbe un taglio netto di enti inutili e dei costi di circa il 50%, semplificando l’erogazione dei servizi. L’Italia diventerebbe un Paese moderno con 31 regioni omogenee, di dimensioni ottimali e virtuose, efficienti, fuori dai privilegi e dagli sprechi, partendo da nuovi statuti e funzioni chiare, create tenendo conto delle trasformazioni avvenute negli ultimi anni.

Lecce, 23 marzo 2018

Paolo Pagliaro