Faccia di bronzo (di Riace)

3 Ottobre 2018 Faccia di bronzo (di Riace)

La questione dell’arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti invece di far riflettere sta dividendo gli italiani con la solita mentalità da tifosi.
Acclarato che Lucano non abbia agito per interesse economico personale, vogliamo contestare e aprire una riflessione proprio sul metodo e sull’idea che ha fatto gonfiare, da quando esiste questo discutibilissimo modello, il petto dei buonisti e dei comunisti.
Come si può pensare di bypassare il cuore del problema spopolamento in questo modo? Le persone, gli italiani, i nostri ragazzi, non sono sostituibili con persone che arrivano da altre parti del mondo alla ricerca dell’eldorado. La questione vera che diventa vero problema da risolvere è proprio questo. Bisogna creare i presupposti per evitare che si emigri, bisogna creare lavoro e le condizioni di sviluppo per i nostri territori e non riempirli di immigrati irregolari, perché non c’è nulla da obiettare se sono migranti regolari ma non è giusto ed è completamente sbagliato se si tratta di irregolari che con escamotage illegali vengono regolarizzati. Non va bene. Come non va bene che il sindaco in questione si vanti della sua disobbedienza e spieghi, così come ascoltato nelle intercettazioni telefoniche, che è giusto fare quello che fa lui vantandosi di essere colpevole di quello che ora gli ha contestato la Procura di Locri dopo le indagini della Guardia di Finanza; se è cosciente di essere colpevole e non riesce a capire che in Italia siamo in uno Stato di diritto e che lui ha giurato di rispettare le leggi ma agisce da fuorilegge allora ci chiediamo dove voglia arrivare Lucano, in cosa vuole trasformare Riace, nella patria dell’anarchia?
Lo stesso metodo, qualora fosse accertato, che avrebbe usato per gli affidamenti diretti dei rifiuti sempre agli stessi operatori, senza gare pubbliche, arrecando un danno enorme a tutte le cooperative o associazioni che avrebbero potuto averne diritto, è completamento ingiusto.
Il modello del piccolo centro calabrese è imploso ma resta la faccia di bronzo di una persona che dopo aver affermato orgogliosamente di essere un fuorilegge ora dovrà difendersi.
I nostri centri non devono essere ripopolati accogliendo persone irregolari ma ridando la possibilità di lavoro e la dignità ai nostri ragazzi.
Cancelliamolo questo disegno di sostituire gli italiani, riprendiamo in mano la nostra identità e difendiamola.

Lecce, 3 ottobre 2018

Paolo Pagliaro