No al reddito di cittadinanza: no alle mance, no al lavoro nero, no alla furbizia. Dobbiamo creare posti di lavoro e non illusioni

23 Ottobre 2018 No al reddito di cittadinanza: no alle mance, no al lavoro nero, no alla furbizia. Dobbiamo creare posti di lavoro e non illusioni

Ritorno sull’argomento “Reddito di cittadinanza” per evidenziare l’inutilità e la pericolosità di questa misura; sono soldi sperperati in modo poco intelligente che non produrranno ricchezza ma solo negatività.
I centri dell’impiego non funzionano e non funzioneranno perché non c’è lavoro e il Governo non sta creando i presupposti per produrre impiego. La percentuale di disoccupazione giovanile al sud è tre volte tanto quella del nord e il rischio povertà a causa di questo motivo è il triplo rispetto al resto del Paese, alla luce di tutto ciò veramente crediamo di risolvere i problemi con la bacchetta magica e di poter offrire tre proposte di lavoro per ognuno dei disoccupati aventi diritto al reddito di cittadinanza e nel frattempo dargli 780 euro al mese o qualunque essa sia la cifra?
Fermiamoci un attimo, cerchiamo di capire che il problema è la mancanza di lavoro. Non mi preoccupa il deficit che, per quanto mi riguarda, potrebbe essere anche più alto se quelle cifre fossero investite in maniera intelligente.
La proposta è semplice, no al reddito di cittadinanza ma usiamo queste somme per le aziende. Diamo 780 euro al mese per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, diamoli come sgravio fiscale, troviamo la formula giusta, parliamone, solo così possiamo far ritornare il sorriso a chi ha difficoltà lavorative, ai padri di famiglia, ai nostri giovani, perché a rendere liberi è il lavoro e non una carta prepagata da poter usare dove ha deciso il Governo.
L’aspetto più importante è che in questo modo si incentiva la produttività; negli ultimi anni le aziende sono state costrette a misure come la cassa integrazione e ancora più drastiche come i licenziamenti, così invece, investendo quei soldi in questo modo, rimetti in moto le imprese e migliori le perfomance produttive, è questa la linea di condotta di politica economica da sviluppare e non l’assistenzialismo che produce il nulla. Soltanto così le persone possono iniziare nuovi percorsi lavorativi, acquistano dignità entrando nel ciclo produttivo, hanno la loro busta paga e non ricevono la carità per stare fermi sul divano nel dolce far nulla nell’attesa di qualcosa che non arriverà mai. Soltanto così oltre ai giovani possiamo reinserire nel mondo lavorativo tutti i 40enni e i 50enni che hanno avuto la sfortuna di uscirne in modo violento a causa della crisi.
Con una misura del genere mettiamo in moto un circolo virtuoso che incentiva all’assunzione, in questo modo le imprese, una volta riattivato il ciclo produttivo, ritornano ad essere trainanti per l’economia del Paese.
Vogliamo uno Stato che non faccia assistenza ma agevoli lavoro e produttività, abbiamo bisogno di una misura forte e attiva e non di una misura assistenzialista.
Aiutiamo le aziende ad assumere, diamo, oltre quanto è già previsto per le nuove assunzioni, questi 780 euro al mese ad assunzione ed i benefici arriveranno immediatamente.
Quindi no al Reddito di cittadinanza, no alle mance, no al lavoro nero, no alla furbizia, e un sì forte e chiaro alle assunzioni, ai posti di lavoro, alle aziende, alla dignità vera che solo il lavoro può dare. Basta chiacchiere, iniziamo a fare sul serio, creiamo posti di lavoro e non illusioni.

Lecce, 23 ottobre 2018

 

Paolo Pagliaro