L’autonomia è una strada da percorrere

25 Gennaio 2019 L’autonomia è una strada da percorrere

Di seguito la mia intervista pubblicata sul  Quotdiano di Puglia oggi 25 gennaio 2019

L’Autonomia differenziata è un argomento in agenda per il Governo.
Ci sono vari punti di vista, per entrare nel cuore del discorso abbiamo intervistato Paolo Pagliaro, dirigente nazionale di Forza Italia e responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali, nonché presidente del Movimento Regione Salento, attento studioso della materia ed autore anche di un disegno di legge redatto in collaborazione con la Società Geografica Italiana proprio sul riordino territoriale, mette in guardia inoltre dai rischi di quella che definisce una “secessione mascherata”.

•Presidente Paolo Pagliaro, il governo gialloverde ha già annunciato che presenterà il testo di legge sull’autonomia differenziata delle Regioni. Un atto dovuto o solo un mezzo per garantire più risorse alle regioni del Nord a scapito del Sud?

«Parlare di più autonomia alle regioni è giusto ed è giunto il momento di affrontare l’argomento. Più autonomia equivale a più responsabilità, buona amministrazione, più risorse, più possibilità di crescita, ed è l’unico modo per rendere protagonisti i cittadini della vita politica. Ovviamente, però, a corrente alternata non porterà a nulla di buono per il sud».

•Secondo l’analisi Svimez l’autonomia di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia rischia di minare sin dalle fondamenta l’unità del Paese e di creare una profonda spaccatura. È d’accordo?

«Certo, sono d’accordo. In questo modo diventerebbe una secessione mascherata e per il sud il contraccolpo potrebbe essere letale. La soluzione è il federalismo liberale di Carlo Cattaneo inserito in Costituzione, fatto di pesi e contrappesi tra poteri dello stato e amministrazioni locali. Parlare dunque di fiscalità territoriale, in modo che le aziende paghino le tasse laddove producono il reddito (e anche l’inquinamento) e non dove hanno la sede legale. Questo potrebbe evitare una spaccatura ancora più profonda così come evidenzia lo Svimez».

•Ma non ritiene che sulle grandi questioni quali la Sanità e l’Istruzione nei fatti il Paese sia già spaccato?

«Certamente su questi temi c’è una disparità enorme e purtroppo non solo su questi. Non possiamo più accettare che qualcuno racconti la favoletta che il sud è il parassita del nord, non è affatto vero, è esattamente il contrario, è il nord che si arricchisce saccheggiando il sud e non possiamo più permetterlo. E qui ci riallacciamo anche alla Macro Regione del sud che ben utilizzando l’articolo 117 della Costituzione potrebbe essere il primo passo verso un reale riscatto del sud».

•Si doveva procedere prima ad una riforma del sistema Regioni?

«Combattiamo da anni la battaglia per il neo regionalismo moderno che metta in equilibrio i territori. Un progetto che è piaciuto al Presidente Silvio Berlusconi che per questo mi ha nominato responsabile nazionale del dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali. Esiste un disegno di legge, redatto da me, presentato anche da Giorgia Meloni che il ministro Matteo Salvini conosce e apprezza. Proprio la Lega potrebbe portarlo avanti senza curarsi dei grillini statalisti, centralisti e pauperisti».

•In realtà anche la Regione Puglia ha fatto la sua scelta di campo chiara. Il governatore Emiliano è convinto che sui temi scottanti quali la salute, l’ambiente e il paesaggio, ma anche Ilva, Tap e la questione Xylella l’autonomia possa essere la chiave di volta. È così?

«Emiliano ha ragione ma ne parla dopo i danni che hanno fatto i suoi colleghi statalisti e centralisti di sinistra iniziando da Prodi e poi Letta, Renzi e Gentiloni e qui da noi con la complicità di Vendola hanno svenduto sia la Puglia che il Salento alle multinazionali. Però la soluzione non è questo tipo di autonomia. Colgo l’occasione per lanciare un nuovo allarme, il Salento rischia di diventare la pattumiera d’Italia con la questione degli impianti di compostaggio, oltre ad essere già la Cenerentola per quanto riguarda le infrastrutture».

•Presidente, guardiamo al suo partito: il dossier del Governo sull’autonomia differenziata sta generando un dibattito acceso in Forza Italia. Se in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna i berlusconiani salutano con entusiasmo l’autonomia delle Regioni del Nord, in Puglia autorevoli esponenti forzisti gridano all’ennesimo scippo di risorse e opportunità. Posizioni inconciliabili che potrebbe spingere qualcuno ad abbandonare persino Forza Italia?

«Forza Italia è un partito liberale dove vige il massimo confronto e dialogo. Ovviamente devono essere i politici salentini, sia della Lega che di Forza Italia a prendere posizione. I nordisti giocano la loro partita siamo noi del sud che dobbiamo difendere e contrattaccare. Ipotetici abbandoni non posso prevederli».

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