Salento, terra da amare e rispettare

1 Marzo 2019 Salento, terra da amare e rispettare

La mia è una terra di frontiera, dove lo sguardo spazia dal magico confine di Finibus Terrae fino ai monti d’Albania coperti di neve.
La mia terra severa, arida di affetti, dai frutti spinosi.
La mia terra che nessuno se ne cura.
Alzerò gli occhi un giorno tra le acque liricamente salate e il cielo guerriero d’amore
io la vedrò rinascere”.
Con questi versi un po’ tristi ma ricchi di speranza, che ho sulla copertina del mio profilo facebook, voglio iniziare a parlarvi della mia terra.
Il nostro Salento ha una struttura pianeggiante all’interno, colorata da distese di ulivi secolari e da una fascia costiera mozzafiato, alta, frastagliata, con faraglioni, grotte e piccole baie ed è bagnato da due mari, lo Ionio e l’Adriatico, tutto è unico dai muretti a secco alle torri, ai tanti siti archeologici, al barocco.
La storia del Salento è ricca ed affascinante; è abitato sin dal Paleolitico medio, come testimoniano La Grotta della maternità a Ostuni, la Grotta Romanelli a Castro, la Grotta dei Cervi a Porta Badisco e la Grotta della Poesia a Roca Vecchia.
I nostri antenati erano un popolo evoluto, moderno, ingegnoso e amante dell’arte, lo apprendiamo dai pittogrammi all’interno della Grotta dei Cervi, e dai monumenti megalitici: dolmen, menhir e specchie.
Una storia che ci accompagna fino ai Messapi che occuparono il nostro territorio.
Ha una forte identità smarrita nella fase della costituente che lo caratterizza dal resto delle Puglie anche se non è stata riconosciuta come regione e fu cancellata dalla storia e dalla geografia.
Questo segno distintivo dettato anche dal nome e questa marcata identità ha permesso la promozione del brand Salento apprezzato ovunque.
Dobbiamo sempre promuovere e difenderlo perché è un mix di storia, natura, cultura, bellezza, enogastronomia, piccola industria, manufatturiero ed artigianato.
Valorizzazione e difesa del territorio sono state sempre alla base del mio impegno. 
Sono tantissime le battaglie che abbiamo combattuto contro l’inquinamento e quindi contro l’Ilva, contro il gasdotto, contro l’abuso delle pale eoliche, contro le trivelle nel nostro mare; dobbiamo essere sempre sentinelle attente per evitare che sia maltrattato e rovinato.
Dobbiamo fare in modo di avere nuove infrastrutture e renderlo più moderno, rimanendo però ancorati fortemente alle nostre radici, alla nostra identità, alla nostra cultura.
Salento terra d’amare!

Lecce, 1 marzo 2019

Paolo Pagliaro