Conte e il suo Governo continuano a snobbare il Salento. Vogliamo l’alta velocità fino a Lecce

16 Febbraio 2020 Conte e il suo Governo continuano a snobbare il Salento. Vogliamo l’alta velocità fino a Lecce

“Non vogliamo un’Italia a due velocità, ce la metteremo tutta per impedirlo” – ha affermato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Gioia Tauro, in Calabria, presentando il Piano Sud 2030 del Governo. Lo ha fatto annunciando lo stanziamento di 33 miliardi di euro per investimenti per nuove infrastrutture ferroviarie e stradali, investimenti che riguardano la realizzazione dell’Alta capacità e dell’Alta velocità per Napoli, Bari e Reggio Calabria.
Di quale Italia parla Conte? A questo punto siamo sconcertati da tanta superficialità. Parla della solita Italia che si ferma a Bari o che salta completamente il Salento ?
Insomma lo vogliono capire che l’Italia inizia a Leuca?
Il Salento ancora una volta è stato trattato come una Cenerentola da una politica incapace di guardare oltre la punta del proprio naso.
Caro Conte, cari ministri, cari pugliesi e salentini al Governo ma volete togliervi il prosciutto davanti agli occhi e guardare in faccia la vera cartina geografica del Paese?
Bisogna lottare per avere l’Alta Velocità a Lecce, è basilare per la crescita dell’intero territorio.
Ancora una volta provano a mettere una pietra tombale sul futuro del Salento.
Non si può andare avanti così; mai una presa di posizione di qualche ministro salentino, mai. Dove sono i tanti parlamentari grillini salentini che promettevano di difendere il territorio? L’incapacità regna sovrana in un Governo che non ha motivo di esistere e che continua a snobbare il Salento trattandolo come luogo di serie C. 
Siamo veramente stanchi di dover ogni volta evidenziare un disinteresse così ampio verso il nostro territorio; speriamo in uno scatto d’orgoglio di qualche salentino grillino o piddino, che sta a Roma, al Governo, ma ci accorgiamo ogni volta che per loro le giornate romane sono solo delle vacanze lautamente ricompensate.
Lecce, 16 febbraio 2020
Paolo Pagliaro