“Il centrodestra deve tornare ad ascoltare la gente”

4 Ottobre 2020 “Il centrodestra deve tornare ad ascoltare la gente”

Di seguito l’intervista rilasciata al corrieresalentino.it

È spuntato fuori scavalcando i nomi dei “big” della politica degli ultimi 20 anni, mentre fittiani, meloniani, forzisti e leghisti erano intenti a gareggiare per il primato in coalizione. Paolo Pagliaro, editore di Telerama e presidente del Movimento Regione Salento, ha fatto sentire il suo peso elettorale a tutti quelli che non hanno capito che i tempi sono cambiati: oggi lui è il consigliere regionale del civismo di centrodestra. In queste regionali sono rimasti a casa ex consiglieri regionali del calibro di Buccoliero, Congedo, Manca e Aloisi. Raffaele Fitto ha perso per la quarta volta, due volte mettendoci la faccia, con Vendola e poi con Emiliano: un disastro per la coalizione che richiede un ripensamento dei vecchi schemi, un rinnovamento e una nuova fase.

Lei rappresenta la grande rivelazione del centrodestra alle regionali: oltre 9mila e 200 voti con Fitto perdente. Come ha fatto? Qualcuno collega questo successo al suo impegno nel sociale e le tante battaglie fatte negli anni.

“Lei mi chiede come ho fatto? Ho fatto quello che faccio sempre, quello che ho sempre fatto: ho lavorato per il Salento; sono stato in mezzo alla gente per ascoltare prima di parlare. Sono veramente orgoglioso di essere riuscito ad avere la fiducia di oltre 9 mila e 200 salentini nella competizione elettorale più difficile che hanno scritto il mio nome sulla scheda.
Il mio ‘X IL SALENTO‘ non è uno slogan, ma è la storia di quarant’anni, una vita fatta di impegno, passione e lavoro e racchiude la mia storia: dalle dieci battaglie a Salento Doc, poi tutto il mio lavoro per valorizzare, difendere, promuovere e tutelare le nostre radici, la nostra identità, la nostra cultura, la nostra salentinità.
Nella mia storia c’è l’impegno nel sociale, ovviamente, perché per me stare accanto a chi ha bisogno è prioritario. Possiamo ben dire che abbiamo dimostrato con i fatti qual è la vera politica tra la gente, aiutando la gente. Il centrodestra deve partire proprio da questo modello e cioè dall’amore per il territorio, dal movimentismo, dalla voglia e dalla capacità di aiutare il prossimo. La politica si fa per strada, nei mercati tra i commercianti, nelle aziende piccole e grandi, negli ospedali, con le associazioni, nelle mense dei poveri, nelle parrocchie aiutando chi ha bisogno. Questa campagna elettorale mi ha lasciato emozioni profonde. Ho girato ovunque ed ho incrociato sguardi di salentini veri che mi hanno dato fiducia senza big e senza partiti alle spalle, senza poteri forti, senza promesse clientelari, senza consulenze, senza appalti, senza buoni benzina o soldi contanti; per quella fiducia lavorerò ogni giorno nel solo interesse del nostro Salento”.

Il centrodestra sbaglia candidati da 15 anni, com’è possibile e qual è la strada giusta per ripartire?

“Non credo che il centrodestra abbia sbagliato il candidato, perché Raffaele Fitto ha avuto la capacità di compattare il centrodestra dopo anni di divisioni ed ha condotto una campagna elettorale esemplare condita da contenuti e da programmi concreti per il rilancio della Regione Puglia.
La competizione elettorale si può perdere così come si può vincere, forse si è partiti troppo tardi.
Emiliano ha vinto anche perché ha avuto la capacità di pescare nel centrodestra, tra gli scontenti del centrodestra che negli anni si sono allontanati o per opportunismo o a causa di troppi errori e screzi con alcune personalità forti e questo ha giovato al centrosinistra.
Ovviamente se il centrodestra perde puntualmente da quindici anni e per quattro campagne elettorali consecutive alle regionali, in ogni provincia e in quasi tutte le città importanti, deve fermarsi e fare un’analisi attenta del risultato e programmare il futuro in modo oculato e attento; e qui torniamo al punto di prima, bisogna saper ascoltare la gente, bisogna scendere per strada”.

Il nostro giornale ha annunciato per primo che lei non sarebbe sceso in campo con la Lega, oggi come si colloca?

“Sono il presidente del Movimento Regione Salento da 10 anni e sono stato candidato nella Lista La Puglia domani del candidato presidente. Il risultato elettorale ottenuto è frutto dell’impegno del nostro movimento che è radicato in 97 comuni, il popolo salentino mi ha votato riconoscendomi anni di impegno e battaglie e dunque è stato un voto che ha dato voce al vero civismo di centrodestra.
Ho ricevuto telefonate da tanti amici e colleghi del centrodestra, a tutti i livelli, valuterò in seguito, insieme al mio Movimento, quello che dovremo fare”.

Cosa si può fare dall’opposizione contro il baricentrismo? Cercherà di dialogare con gli avversari salentini (Blasi, Delli Noci, Capone e gli altri) per portare avanti battaglie di infrastrutturazione e sviluppo del Salento? Anche la 275 sembra su un binario morto…

“La risposta a questa domanda è racchiusa in una data: il 5 febbraio 2007. Quel giorno lanciai le 10 battaglie di Telerama poi riprese e integrate nel manifesto del MRS che sono ancora attuali.
In quell’occasione chiedemmo a livello trasversale a tutte le forze politiche di impegnarsi per risolvere problemi che sono ancora irrisolti.
La mia visione pluralista è finalizzata all’obiettivo del benessere del Salento; la mia azione è pragmatica e mi porta a stimolare l’intera classe politica salentina.
Io proverò a fare squadra ma ci deve essere bilateralità e condivisione.
Chiederò collaborazione a tutti, sempre, facendo opposizione costruttiva per risolvere i problemi del Salento. Le tante battaglie rimasero lettera morta, speriamo che adesso i tempi siano maturi perché non concederemo nulla a nessuno, vogliamo equità per la nostra terra. Saremo pungolo e stimolo, sia con gli amici dell’opposizione e sia della maggioranza, mi auguro che le mie buone intenzioni siano condivise e che gli altri non si chiudano in un becero posizionamento politico che ha sempre creato problemi evidenziati non solo dalla ‘275 infinita’ ma anche dalla disastrosa questione del baricentrismo soffocante che penalizza giornalmente il Salento e delle tante cose da fare ”.

A Lecce il centrodestra è in coma, in Regione boccheggia: è meglio andare oltre come fa Pippi Mellone, concentrandosi su singole battaglie e sull’amministrazione di comunità, oppure ha un senso essere a destra?

“In dieci anni abbiamo sempre mantenuto coerenza e linearità comportamentale anche quando avremmo potuto non farlo. Siamo sempre rimasti nel centrodestra anche quando potevamo intraprendere strade solitarie che avrebbero potuto danneggiare la coalizione, vedi le Primarie a Lecce del 2012, quindi noi siamo parte integrante e rappresentanti di un civismo con dei valori di destra. Noi crediamo ancora nei valori, ora più che mai ha senso essere di centrodestra visto la deriva autoritaria del governo; c’è bisogno della nostra destra sociale che stia accanto a chi chi lavora, a chi è rimasto indietro, a chi soffre, siamo stanchi dei radical chic e dei salotti in cui tutto si divide con gli amici e tra amici degli amici. La nostra politica è differente, noi siamo la destra dei valori e vogliamo equità per tutti, noi siamo il nuovo centrodestra e vogliamo cambiare le cose ascoltando la gente con un’offerta reale che guardi al lavoro, allo sviluppo, alle esigenze delle imprese, delle aziende e delle famiglie. C’è tanto da lavorare ma le sfide non ci spaventano”.

Lei nasce come editore puro, eppure sono anni difficili per l’editoria locale, sempre più in crisi. La Gazzetta del Mezzogiorno è l’emblema di una crisi che non risparmia nessuno. Si possono ripensare i sostegni all’editoria includendo i giornali web che contano davvero, ripensando il Corecom e gestendo meglio le infinite risorse della comunicazione istituzionale, senza sprechi?

“Iniziamo col dire che per prima cosa bisogna migliorare il sistema comunicativo della Regione Puglia, c’è una legge sull’editoria , già passata in Consiglio Regionale, che non è stata mai applicata, basterebbe riprenderla e seguire l’andamento di alcune regioni virtuose che credono nel pluralismo e sulla gestione di tutti i comparti; bisogna migliorare il centro media della Regione Puglia ed ovviamente tenere conto di tutti i soggetti che fanno informazione”.

Lecce, 4 ottobre 2020