Riforma Consorzi Asi: No a Bari asso pigliatutto e ad ipotesi accorpamento marmellata

26 Gennaio 2021 Riforma Consorzi Asi: No a Bari asso pigliatutto e ad ipotesi accorpamento marmellata

Siamo alle solite: Bari asso pigliatutto. Come per la riforma delle Province, anche per quella dei Consorzi ASI si va profilando uno smaccato privilegio per il capoluogo di Regione, unico a mantenere intatto il proprio ente, mentre agli altri quattro toccherebbe un accorpamento marmellata.
Ebbene, prima che la Giunta Emiliano voti questo disegno di legge e ce lo propini in Consiglio, diciamo un secco e inalienabile no a quest’ipotesi di razionalizzazione che ha tutto il sapore di una dismissione dei Consorzi di sviluppo industriale delle province di Lecce, Brindisi, Taranto e Foggia, a tutto vantaggio di quello barese.
Per questo ho presentato un’interrogazione urgente, diretta all’assessore regionale allo Sviluppo economico Delli Noci, affinché dia risposte in merito a questa bozza di riforma. Se riorganizzazione dev’essere, che sia improntata a criteri di equità e non sbilanciata da un baricentrismo miope, che nuoce all’intera Puglia.
I Consorzi ASI, regolati dalla legge regionale 2/2007, nascono per dotare di infrastrutture e gestire aree produttive ben definite, e dunque per far crescere un determinato tessuto produttivo. Hanno quindi una connotazione spiccatamente territoriale ed un forte radicamento locale.
Ecco perché non si comprende la ratio dell’ipotesi di accorpamento in discussione, che lascerebbe in piedi il solo Consorzio ASI di Bari, ammucchiando gli altri quattro e mettendo nel calderone anche la BAT, ancora sprovvista di ASI. Ci sembra un’operazione scriteriata, destinata a produrre un gran caos organizzativo, in antitesi con la funzione stessa dei Consorzi.
Ma soprattutto si configura l’ennesimo doppiopesismo a vantaggio di Bari, già privilegiata con la concessione dell’unica Città metropolitana della Puglia, mentre le altre Province sono state depotenziate, svuotate di risorse e funzioni. Contro queste sperequazioni – l’abbiamo dichiarato sin dall’inizio e non ci stancheremo mai di ribadirlo – ci batteremo senza tregua, perché siano date pari dignità e pari opportunità a tutti i territori della lunghissima e disomogenea regione Puglia.
Peraltro, la competenza in materia di riforma dei Consorzi industriali ci risulta spetti allo Stato e non alle Regioni, che hanno esclusivamente un ruolo di controllo della gestione finanziaria degli enti. E invece, veniamo a sapere di questa bozza di disegno di legge regionale per il riordino delle ASI, passando sulla testa dei territori interessati, che si vorrebbero privare di uno strumento di sviluppo importante, se ben gestito. Non è certo accorpando ben cinque realtà ad altissima specificità territoriale e profondamente differenti tra loro, che si ottiene una razionalizzazione della spesa ed una ottimizzazione dei Consorzi.
Se non avremo risposta immediata a questa interrogazione, chiederemo un’audizione in Commissione, affinché l’assessore venga a spiegare le ragioni di questo evidente sbilanciamento a tutto vantaggio di Bari, che penalizza le aree industriali delle tre province del Salento, di Foggia e della BAT, già mortificate da anni di politiche discriminanti.
Lecce, 26 gennaio 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale- Capogruppo LPD
Presidente Mrs