Trattamento rifiuti organici: carenza impianti da sanare. Ma subito ristori per i Comuni salentini gravati da costi aggiuntivi

8 Luglio 2021 Trattamento rifiuti organici: carenza impianti da sanare. Ma subito ristori per i Comuni salentini gravati da costi aggiuntivi

In Commissione Ambiente abbiamo avviato oggi un’operazione trasparenza sul sistema di gestione dei rifiuti in Puglia, partendo dalla frazione organica. In audizione, su mia richiesta, l’assessora Maraschio e il direttore generale Ager Grandaliano sono stati chiamati a dare risposte su un problema specifico: il trattamento dell’umido negli Aro 6, 9 e 11 della provincia di Lecce.
Lo scenario che ci è stato illustrato è tutt’altro che rassicurante: sono solo tre gli impianti di compostaggio in funzione per tutta la Puglia, nessuno dei quali in provincia di Lecce. Questo comporta costi aggiuntivi per il trasporto della frazione organica nelle stazioni di trasferenza fuori regione per molti Comuni salentini, che si traducono in un aumento medio della Tari per i cittadini dell’8%. Ho insistito nella richiesta che la Regione provveda a ristorare questi maggiori oneri, così come avvenuto per il 2019, anche per gli anni 2020 e 2021. I 3,8 milioni di euro stanziati dalla Giunta regionale su richiesta dell’assessora Maraschio prevedono premialità solo per i Comuni che abbiano raggiunto il 65% di raccolta differenziata della frazione organica. È un buon segnale ma chiediamo che siano rimborsati dell’aggravio della tassa sui rifiuti tutti i Comuni del Salento che hanno dovuto trasferire fuori regione la propria quota di umido.
Quando parliamo del trattamento della frazione organica – è stato spiegato in Commissione – dobbiamo parlare di recupero e non di smaltimento. Perché l’organico è una risorsa. Nei fatti, però, a partire da aprile 2019, dei cinque impianti in funzione nella Puglia improvvisamente ne sono venuti meno due, e al momento ne restano attivi solo tre che gestiscono la frazione umida: Tersan a Modugno, Progeva a Laterza e Eden 94 Manduria. Sul fronte della programmazione, nella provincia di Lecce erano stati previsti due impianti a Cavallino e Tricase, poi venuti meno. Nel 2018 ne erano stati programmati altri tre a Soleto, Melpignano e Nardò, anch’essi sfumati sotto le pressioni ambientaliste.
Questo scenario prefigura una questione ambientale che è anche culturale e che richiede una vera rivoluzione. E siccome il nostro obiettivo è chiudere il ciclo dei rifiuti facendo salva la salute pubblica e l’ambiente, sulla questione saremo attenti e vigili in attesa del Piano regionale dei rifiuti annunciato oggi in audizione dall’assessora Maraschio entro l’anno.

 

Lecce, 8 luglio 2021

 

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale-Capogruppo LPD

Presidente MRS