Consumo suolo, Puglia seconda in Italia: stop ai mega impianti, si riveda il pear per fermare i colossi delle rinnovabili

4 Dicembre 2021 Consumo suolo, Puglia seconda in Italia: stop ai mega impianti, si riveda il pear per fermare i colossi delle rinnovabili

Domani si celebra la Giornata mondiale del suolo, ma in Italia – e in Puglia in particolare – c’è davvero poco da celebrare. Nel nostro Paese, nell’ultimo anno, le nuove coperture artificiali hanno “mangiato” in media più di 15 ettari al giorno, ingoiando aree naturali e superfici agricole. E la Puglia è seconda solo alla Lombardia per incremento di consumo di suolo, divorato in buona parte da impianti eolici e fotovoltaici. Il suolo, a differenza del vento e del sole, non si rinnova. È un pezzo sottratto per sempre al nostro paesaggio.

Proprio in queste ore, su proposta del ministro della transizione ecologica Cingolani, dal Governo nazionale è arrivata l’autorizzazione ad altri sei mega impianti eolici, la metà dei quali nel territorio già sfigurato del Foggiano, a Cerignola e Ascoli Satriano.
La domanda è lecita, anzi doverosa: che transizione ecologica è, questo scriteriato via libera a nuovo sfruttamento di suolo in una regione che, pur avendo pagato un prezzo già altissimo, continua ad essere assediata dai giganti dell’eolico affamati di terra e di mare in cui piazzare le loro gigantesche pale, dal Gargano al Salento? Perché non si alzano le barricate contro l’offensiva dei signori delle rinnovabili? In Salento lo stiamo facendo, con un’azione dal basso che coinvolge cittadini e amministratori di ogni colore politico contro il progetto di un parco eolico a meno di dieci chilometri da una delle coste più belle del mondo, quella tra Porto Badisco, Santa Cesarea Terme e Castro. Un paradiso minacciato da un esercito di cento pale galleggianti che sfiorano i trecento metri di altezza. La stessa levata di scudi, lo stesso moto di orgoglio deve allargarsi alla Regione, a cui chiediamo una presa di posizione dura, un no secco e non negoziabile contro nuovi mega impianti per lo sfruttamento di energie rinnovabili. Lo strumento c’è, e si chiama Pear: Piano energetico ambientale regionale. L’aggiornamento in corso è un’occasione imperdibile per programmare in maniera davvero strategica e intelligente gli interventi in campo energetico sul territorio regionale, avendo come bussola la tutela dell’ambiente e del paesaggio, e la conservazione delle risorse naturali che sono anche culturali e turistiche e che stiamo dissipando. Basta con gli insediamenti colossali sui terreni e off-shore, che vanno ad ingrossare le pance già gonfie delle multinazionali, e si punti sugli impianti di piccola taglia per l’autoproduzione e di comunità, finalmente a misura d’uomo e del nostro paesaggio.

 

Lecce, 4 dicembre 2021

 

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale- Capogruppo LPD

Presidente Mrs