
4 Giugno 2022 Pensieri serali- Il Salento…tra nuvole, parole e tanti problemi irrisolti
Nel Salento la bella stagione è esplosa d’un tratto come se la natura ci avesse dato l’ennesimo segnale di rinascita, non solo primavera ma ecco l’estate che anticipa se stessa e irrompe con un meraviglioso sole che fuga le ombre degli ultimi anni in cui siamo stati oppressi da una pandemia che arretra e lascia spazio ad un nuovo inizio.
Tutto bello a parlarne così, come nelle favole, un posto meraviglioso ed una stagione bellissima, profumo di vacanza, turismo, svago.
E invece no perché ancora una volta la Regione Puglia, nei confronti del Salento, si fa trovare impreparata e noi il perché lo sappiamo.
Manca una cabina di regia, un ente primario di prossimità, perché se fossimo Regione, qui nel Salento le cose non andrebbero in questo modo.
Eppure si è lavorato tanto per rendere il Salento un brand forte, riconosciuto e appetibile ovunque ma nonostante anche l’impegno e gli sforzi di tanti imprenditori che hanno restaurato case nei borghi, dimore storiche, stabilimenti balneari, masserie e creato strutture di prima categoria, non decolla il turismo, quello vero, quello che diventa industria turistica tutto l’anno con ricadute per tutti; ed il perché è presto detto.
La Puglia, così com’è, è troppo lunga e disomogenea.
Quale fotografia lasciamo ai turisti che vengono a visitarci?
Oltre agli atavici problemi dei trasporti che rendono difficile arrivarci e ai trasporti pubblici interni inesistenti o inefficaci, abbiamo strade da terzo mondo, servizi inesistenti, mancanza di personale qualificato nelle strutture, mancanza di collegamenti degni di questo nome, immondizia e rifiuti di ogni genere ai bordi delle strade, nelle campagne, nelle spiagge, depuratori non ancora in funzione.
Senza parlare di tutte le opere irrealizzate o realizzate a metà, le strade : la Regionale 8, la 4 corsie Lecce-Taranto, la SS 275, la 274 e le tante pericolosissime strade interne dissestate e senza segnaletica, senza manutenzione e alcuna forma di sicurezza.
Ad esempio, per arrivare a Otranto, a Leuca, Ugento, Gallipoli o ovunque serve mezza giornata perché si rimane ingolfati nel traffico, la litoranea diventa una pentola e pressione di auto e mezzi in generale.
Senza considerare la mancanza di aree sosta o parcheggi.
Più che relax e vacanza diventa stress e voglia di tornare a dormire.
Ed ogni anno come di consueto la nostra terra brucia a causa di incendi che si potrebbero evitare ma puntualmente ci ritroviamo con un pugno di domande in mano.
Ecco perché ripeto, seppur il Salento sia un paradiso terrestre non potrà mai esprimersi per quelle che sono le reali potenzialità fino a quando, lo dico anche in maniera provocatoria, non sarà Regione, perché così è solo un inferno con una bella cornice, un inferno provocato da una politica baricentrica, lontana, cieca e sorda alle esigenze dei singoli territori.
Per diventare fabbri del nostro destino abbiamo bisogno di attenzioni e di avere in mano gli strumenti per poter costruire il futuro; il resto sono poesie che possiamo raccontare e cartoline che non rispondo al vero: “Il Salento, il sole, il mare, il vento” … senza una visione lungimirante e una vera cabina di regia è solo la solita chiacchiera.
Lecce, 4 giugno 2022