Aeroporto del Salento, al Sindaco di Brindisi: non può far ricadere sull’intero territorio il dissesto del suo Comune

12 Febbraio 2023 Aeroporto del Salento, al Sindaco di Brindisi: non può far ricadere sull’intero territorio il dissesto del suo Comune

Troppo comodo scaricare la patata bollente agitando lo spettro del dissesto: spetta a chi è stato eletto per amministrare una comunità, il compito di trovare soluzioni ai problemi. Al sindaco di Brindisi, che ha motivato la decisione di aumentare la tassa d’imbarco aeroportuale con la necessità di fare cassa (spiegazione peraltro scontata e tardiva), replichiamo che le sue scelte amministrative non possono ricadere su un intero territorio servito dall’Aeroporto del Salento, che va bel oltre i confini del suo Comune a che abbraccia le province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Fin dal luglio scorso avevo lanciato l’allarme sul rischio di disimpegno dallo scalo brindisino da parte delle compagnie low cost, che infatti hanno già prospettato questa ipotesi, qualora il Comune dovesse confermare l’annunciato incremento della tassa d’imbarco per l’Aeroporto del Salento. Questo costringerebbe le compagnie a tagliare voli e collegamenti da e per Brindisi, ed è un’ipotesi inaccettabile. Dopo una mia lunga azione di pressing sul presidente di Aeroporti di Puglia, a dicembre scorso l’ho incontrato insieme ad atri consiglieri regionali del territorio, per mostrargli le criticità dell’Aeroporto del Salento e chiedere interventi urgenti e massicci per il suo potenziamento, in modo da colmare il gap rispetto allo scalo barese. Abbiamo ottenuto l’impegno pubblico a garantire un piano d’investimenti in tal senso, ma tutti questi sforzi rischiano di essere vanificati se le decisioni unilaterali del Comune di Brindisi determineranno la fuga dei vettori low cost, che rappresentano lo zoccolo duro dei traffici aerei e che hanno portato tanti benefici in termini di successo turistico del Salento.
La zavorra del predissesto che il sindaco Rossi lamenta di aver ereditato dalla precedente amministrazione è un fatto politico interno al suo Comune che – lo ribadisco – riguarda il perimetro cittadino di Brindisi, e dunque non può e non deve ripercuotersi sull’aeroporto a servizio dell’intero Salento. Dalla presenza dello scalo la città trae molte ricadute positive, in termini economici e d’immagine, ed anche introiti importanti diretti grazie a parcheggi e tassa di soggiorno. A maggior ragione, quindi, non si può pretendere di far ricadere su altri il peso di scelte amministrative strettamente locali che darebbero un colpo di grazia alla competitività dell’aeroporto brindisino, perno del sistema dei trasporti dell’intero Salento non solo per l’incoming turistico ma anche per i collegamenti nazionali.
Il sindaco Rossi non imponga questo atto di prepotenza e s’impegni piuttosto a trovare altrove i fondi necessari a rimpinguare le casse del suo Comune. Presto sarà chiamato in Commissione Trasporti per rendere conto del suo operato rispetto allo sviluppo dell’Aeroporto del Salento, così come il presidente di Aeroporti di Puglia, nell’audizione che speriamo sia convocata con urgenza, a confronto con i appresentanti delle associazioni di categoria commerciali e turistiche del territorio.

 

Lecce, 12 febbraio 2023

 

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale-Capogruppo LPD

Presidente MRS