“Parliamone sottovoce”

7 Novembre 2003 “Parliamone sottovoce”

Tratta dal libro: “PARLIAMONE SOTTOVOCE ”
Edizioni Espresso Sud

“Parliamone sottovoce”.
Chi lo conosce bene sostiene che sia un vero gentleman, un uomo quasi fuori tempo. Veste sempre in maniera impeccabile, ha modi gentili, e si mostra quantomai disponibile al dialogo. Diventa difficile trovargli dei difetti (sicuramente ne ha anche lui), accorto com’è a non alzare mai la voce, a muoversi con passo felpato, a sorridere come un aristocratico dell’Ottocento.
Di lui si può dire ciò che si vuole, ma nessuno può mettere in dubbio l’amore viscerale che ha per la sua terra, a volte ostile e difficile per tanti giovani che cercano di affermarsi. Paolo Pagliaro ha scelto di rimanere qui, e ha fatto bene. I risultati ottenuti gli danno ampiamente ragione. Dicono, in sostanza, che tutte le scommesse fatte, le ha vinte. Finendo, a 41 anni, per diventare un solido imprenditore e un rispettato editore. Dalla cabina di comando, tiene a bada cinque radio, due tv (Telerama e Telesalento), un’agenzia di moda, una società di produzioni televisive, un’agenzia di spettacolo, una discoteca, una concessionaria di pubblicità e una società di servizi multimediali. Adesso è diventato anche presidente del settore terziario dell’Associazione degli industriali di Lecce.

Perché la invidiano in tanti?
Perché penso di essere un uomo fortunato e perché, forse, sono riuscito a realizzare un sogno, cosa che non tutti riescono a fare.

E perché la criticano?
Perché chiunque riesce a raggiungere dei buoni risultati nella vita è sempre soggetto alle critiche. Specie a Lecce. Comunque, per fortuna, penso che siano tanti quelli che mi apprezzano.

Si è mai pentito di qualcosa?
Si, in qualche occasione mi sono pentito d’essermi fidato eccessivamente di chi ritenevo molto amico.

Il più comico dei nostri politici?
Non il più comico, ma sicuramente il più simpatico è Mario De Cristofaro.

I più patetico?
Sono talmente tanti …

Sono più le censure che ha subito o quelle che si è imposto?
Non ho mai subito censure da nessuno, né ho dovuto impormele.

Meglio la radio o la televisione?
La radio è più affascinante, la televisione richiede maggiore impegno. Meglio tutt’e due …

Nasce prima la notizia o la sponsorizzazione?
Non comprendo la correlazione tra i due termini. La notizia nasce da sola, la sponsorizzazione bisogna cercarla e in ogni caso non è mai collegata alla notizia.

Chi sono i suoi nemici?
Quelli che decidono di esserlo.

E gli amici?
Coloro con i quali condivido i valori più importanti della mia vita.

Quanta gente le chiede di essere invitata in tv?
Sono tanti, ma da noi viene soltanto chi ha qualcosa di interessante da dire.

I politici non si sono mai lamentati?
I politici si lamentano sempre.

Chi sceglie le sue cravatte?
Io

Perché l’umorismo è una moneta tanto rara?
Perché si è persa la voglia di ridere.

C’è libertà di stampa?
Assolutamente si.

La più ipocrita delle virtù dei salentino? La cordialità.

Il tic più molesto dei salentino?
Il pensiero costante che non ci si riesca a farcela, che tutto sia difficile. Insomma, la mania di piangersi addosso.

Il matrimonio: una graticola o una salamoia?
Una salamoia.

cosa rende affascinante una donna?
La femminilità.

Per essere felici basta avere tutto?
Se si allude alla materialità, no.

E’ più facile nascondere il bene che pensa di se stesso o il male che pensa degli altri?
Per me è difficile nascondere quello che penso.

Chi seguirebbe oggi in capo al mondo?
Nessuno.

La penna più smagliante del nostro giornalismo?
Se ci fosse ancora, direi subito Domenico Faivre.

E fra gli altri?
Gabriella Della Monaca.

La penna più torbida?
Evitiamo le querele.

Sono più i salentini che credono in Dio o quelli che non credono nei giornalisti?
Per fortuna sono più numerosi quelli che credono in Dio.

Cosa fa dopo aver visto i tg delle altre emittenti?
Mi convinco che quello di Telerama dia qualcosa in più per professionalità, tempestività, autorevolezza, rigore e affidabilità.

Secondo lei, quale politico del passato aveva più scheletri nell’armadio?
Non lo so, ero ancora molto giovane.

C’è un politico di cui non direbbe mai male?
Non c’è nessuno che meriti tanto.

E uno di cui non direbbe mai bene?
Ogni politico ha i suoi pregi e i suoi difetti, le sue qualità e le sue cattive abitudini.

Cos’ha in mente Ivano Leccasi?
Non ho idea, non ho ancora avuto il piacere di conoscerlo.

E Raffaele Fitto?
Di dare sicuramente un valore aggiunto a questa regione e cercare di migliorare il tenore di vita dei pugliesi.

Che tipo di donna più la stuzzica?
La donna che possiede una grande dolcezza e una forte personalità.

Sono più le donne che ha avuto o quelle che ha desiderato?
Ho avuto la fortuna di piacere alle donne che ho desiderato.

I suoi lati deboli?
Credo sempre nella buona fede di tutti … fino a prova contraria.

I suoi lati forti?
Riuscire a raggiungere l’obiettivo fissato.

E ci riesce?
Fino ad ora, sempre. Per il futuro, lo spero.

Ha mai pensato di scendere in politica?
No, mai.

Se glielo chiedesse Raffaele Fitto?
Direi di no. Non è una cosa che m’interessa adesso.

E’ più ottimista o più pessimista?
Sono ottimista nato.

Se lei dovesse finire all’inferno, in quale girone le piacerebbe giocare?
In quello dei lussuriosi.

di Nicola Apollonio

Lecce, 7 novembre 2003