La forza delle Tv provinciali

10 Luglio 2004 La forza delle Tv provinciali

millecanali

C’è stata di recente una fase interlocutoria ma la contesa non è finita. Gasparre Cardamone di Studio 100 (Taranto) e i suoi alleati tornano alla carica con ancor maggior decisione e con l’intenzione di riuscire a cambiare il sistema dei rilevamenti Tv, a favore delle “Tv provinciali”, ‘snobbate’ dalle concessionarie di pubblicità nazionale (vedi Millecanali gennaio 2004), che prendono in considerazione le sole Tv ‘regionali’.
Piccole ma molto efficienti: potrebbe essere questo lo slogan di queste televisioni e radio che dalla ‘mission locale ’ hanno fatto la propria ragione di esistere e che vorrebbero appunto ottenere anche la pubblicità nazionale, perché comunque sono presenze vitali e significative sul territorio.
I “provinciali”, partendo dalla Puglia, hanno dunque deciso di scendere in campo. Hanno intenzione di mandare a tutti i loro ‘colleghi’ responsabili di emittenti locali una comunicazione, cercando di creare un movimento che spinga Auditel a monitorare i dati di tutti, provincia per provincia.
Chi per primo ha lanciato l’allarme, Gasparre Cardamone, Studio 100, è ora ancor più convinto e risoluto di qualche mese fa. Ha fra le mani una lettera/fax inviata ad Auditel nella quale metteva in evidenza alcune considerazioni critiche.
A fronte di un impegno economico significativo per aver attivato su Brindisi e provincia dal 1° marzo uno specifico splittaggio, con un bacino di utenza potenziale di 100.000 telespettatori (250.000 nell’intera area), Auditel ha registrato per la sua Tv un calo di ascolti.
Un po’ incredule, Cardamone ha richiesto in data 21 aprile, la verifica di eventuali problemi di qualsiasi genere nel rilevamento dei dati.
Ma risposte definitive , a suo dire, tardano a venire.

Cardamone di nuovo in trincea.
“Allora, Cardamone, come vanno le cose rispetto a qualche mese fa, quando ci siamo sentiti per la prima volta?”.
“Non c’è molto di nuovo – ha esordito con una punta di amarezza l’editore di Studio 100-. Da parte nostra, siamo migliorati con una programmazione più significativa e l’apertura di una redazione a Brindisi. Abbiamo guadagnato ulteriori fette di ascolto importanti ma quel che ci ha certificato Auditel a me sembra ancora largamente insufficiente. Non vogliamo scalzare nessuno ma cercare di ottenere quello che ci meritiamo.
Di pubblicità nazionale non riceviamo quasi nulla, in quanto i responsabili delle grandi marche ripetono sempre le stessa frase:’noi ci atteniamo ai dati Auditel’. Alla fine penalizzati siamo sempre noi ‘provinciali’. Il nocciolo della questione ruota dunque sempre attorno ai rilievi su base provinciale, che Auditel continua a non effettuare”.
“Ma a livello di associazioni di categoria, ci sono appoggi o difficoltà?”.
“Ritengo che ci siano delle resistenze, ma non ho intenzione di attaccare nessuno – ha sottolineato Cardamone -. Noi adesso ci esponiamo perché non capiamo. Cerchiamo di spingere anche altre emittenti a comportarsi come noi, affinché la questione venga affrontata e alla fine si raggiunga una soluzione efficace e giusta per tutti ”.
“Dunque che cosa farete?”. “Io e Paolo Pagliaro di Telerama manderemo dei fax in Italia a tutte le Tv simili alle nostre e quindi cercheremo di avere delle risposte. Gireremo i risultati a Millecanali per veder quanti siano quelli che la pensano come noi e non crediamo siano pochi. Una volta raccolte ulteriori adesioni, prepareremo una riunione che si terrà a Roma o Milano e decideremo il da farsi ”.
Sullo stesso piano si pone anche il già citato Paolo Pagliaro, presidente del gruppo Mixer Media, che possiede due Tv e 5 Radio.
“Facciamo informazione dalle 7 del mattino all’una su Rts (ex Telesalento) – ha esordito spiegandoci i suoi ‘sforzi produttivi’ – . Fra l’altro, questa è una nuova iniziativa perché viene portata la radio in Tv , con ospiti in studio. Il risultato è straordinario, quanto a partecipazione della gente…
Riteniamo che sia necessario a questo punto mettere in luce il cosiddetto fenomeno delle Tv provinciali, che decidono di non allargare i confini territoriali ma che sono parte integrante di una comunità (nel nostro caso si tratta di Salento): la loro dimensione è una scelta precisa e non limitante ”.
“Noi curiamo moltissimo i palinsesti, l’informazione e le iniziative a supporto e sostegno del territorio – ha continuato Pagliaro -. Mi piace segnalare l’attività che svolgiamo: il nostro gruppo, fra l’altro, ha ideato e promosso un iniziativa che si chiama ‘Cuore Amico’, una sorta di ‘Telethon salentino’; in quasi 3 anni siamo riusciti a raccogliere più di un miliardo e 800 milioni di vecchie lire, aiutando 164 bambini e le loro famiglie e consegnando 20 automobili attrezzate…
Ugualmente portiamo avanti campagne di sensibilizzazione sul consumo dei prodotti salentini (“Salento doc”) e ci attiviamo contro l’usura, il racket e le estorsioni, sempre accanto alle istituzioni.
Queste scelte ci portano un grandissimo appeal sotto il profilo commerciale a livello locale e un grande interesse da parte dei telespettatori; nonostante questo, non veniamo premiati a livello di ascolti, essendo inseriti in un’indagine condotta a livello regionale, né di distribuzione delle risorse pubblicitarie, né di assegnazione dei budget da utilizzare per la comunicazione istituzionale. Così anche noi hanno ampio spazio altre strutture che sicuramente hanno grandi dimensioni ma che non hanno il nostro radicamento e appeal sul territorio, considerando appunto la nostra provincia”.
“ Noi riteniamo il numero dei meter insufficiente – ha concluso Pagliaro – e i rilevamenti irrisori rispetto al dato che si può sviluppare in una provincia. E’ importante prevedere un’indagine che abbia una classifica provinciale, in modo che ci sia più chiarezza in questo settore.
Lancio un appello a tutte le televisioni che vivono la nostra stessa realtà e che hanno la nostra stessa dimensione. Parlo delle tante emittenti provinciali, che sono la vera ricchezza del settore radiotelevisivo nazionale.
Mi rivolgo a loro perché ci sia una spinta unitaria tale da portare Auditel a prendere in considerazione l’idea di fornire dati e classifiche provinciali. Con Cardamone siamo convinti di poter anche chiedere il sostegno delle associazioni, io in Aeranti e lui FRT, considerando che in tutte le occasioni, anche in queste sedi, abbiamo ribadito le nostre convinzioni.
Privarci del mercato della pubblicità nazionale è una cosa ingiusta e illogica, perché sono convinto che gli investitori professionali potrebbero avere grossi risultati utilizzando al meglio Tv come le nostre, ormai ‘super professionalizzate ’ e assolutamente competitive rispetto alle Tv regionali.
E ciò in un mercato sempre più giocal, globale e locale. Ricordo che su Telerama non si effettuano televendite per scelta e che ci sono dei programmi – contenitore di intrattenimento con l’informazione che la fa da padrona; complessivamente, poi, ho qualcosa come 150 persone del gruppo che lavorano”.

di Mariacristina Ferrarazzo