Intervento del Presidente del Gruppo Mixer Media in merito al progetto “Grande Salento”

5 Gennaio 2006 Intervento del Presidente del Gruppo Mixer Media in merito al progetto “Grande Salento”

Costruire un “Grande Salento” per una grande Puglia.

E’ questo l’obiettivo che le tre province di Lecce, Taranto e Brindisi si prefiggono.
Siamo davanti ad una possibile svolta di cui avere piena consapevolezza.
Un’occasione formidabile da non sciupare, se vogliamo dare vita ad un Salento che sappia contribuire in maniera determinante alla crescita della Puglia e offrire così risposte concrete alle aspettative che noi tutti abbiamo da tempo.
Alla realizzazione di questo progetto hanno manifestato piena adesione tutti gli esponenti del mondo accademico, politico, istituzionale, tra cui i sindaci interessati e i Presidenti della Provincia di Lecce, Brindisi, Taranto, che non a caso ha suscitato grande apprezzamento da parte dell’opinione pubblica.
L’accordo c’è su tutti i fronti, la volontà e l’entusiasmo non mancano.
La parola chiave è “ integrazione”, affermano unanimamente i Presidenti Giovanni Pellegrino, Michele Errico e Gianni Florido.

Integrazione che non significa annullare le nostre differenze ma al contrario rispettarle, valorizzare le nostre specificità, per metterle insieme e fare “sistema”, riscoprendo una nuova ed allargata “ salentinità”, un nuovo senso di “ appartenenza”, che punta sull’incontro e sulla contaminazione.
Un progetto, dunque, che si muove nella logica di un nuovo protagonismo del Salento e della Puglia nel Mediterraneo, alla scoperta di una rinnovata centralità.
Si parla di infrastrutture e logistica, ricerca e innovazione, di riaggregazione delle nostre risorse umane e materiali.
Si chiede alla ricerca e alla cultura di porre le basi di questa nostra scommessa, precisa il Preside di Scienze della Formazione dell’Università di Lecce Marcello Strazzeri.

Insomma, il dibattito avviato in questi mesi sull’ipotesi di sviluppo della nostra regione, che grazie ai giornali e alla televisione ha preso corpo e si è concretizzato stimolando confronti, incontri e accordi, ha evidenziato l’importanza di contribuire, ciascuno nel proprio settore, per costruire insieme questo percorso.
Sul piano culturale, ancor prima che strategico, è chiaro che solo un buon lavoro di squadra potrà produrre duraturi benefici per tutti.
Una squadra che già si sta mettendo al lavoro. Una squadra , però, che, al momento, non ha pensato di assegnare alcun posto al mondo dell’informazione e della comunicazione.
Non è la prima volta.
Sembra quasi che l’argomento “ comunicazione” sia precluso, o magari troppo poco importante per essere inserito in occasioni di un certo peso.
Credo sia il caso di iniziare a riflettere, a discuterne. Le tre Province puntano al potenziamento dei sistemi portuali, degli approdi turistici, alla valorizzazione delle loro distinte specificità.

Si parla di circolazione di idee, di progresso, di omogeneità culturale, di veicolazione di pensiero, di confronto, di comunanza, di condivisione.
Tutto questo, senza accennare minimamente alla comunicazione…
Mi chiedo come si possa ignorare la sua forza e il suo contributo in una progettualità così complessa ed importante come questa.
Tutti sono pronti in generale, a parole, ad esaltare e lodare l’innovazione tecnologica e la comunicazione, ma poi, in verità, nella concretezza, non le viene riconosciuto alcun ruolo definito.

A mio avviso dobbiamo partire dal comprendere, e finalmente riconoscere, le opportunità e i benefici che un buon uso della comunicazione può apportare a tutti noi. La comunicazione è promozione, informazione, conoscenza e formazione, permette ad un territorio di svilupparsi, alle persone di acculturarsi, agli enti pubblici di avvicinarsi ai cittadini, ed è un grande veicolo per sensibilizzare ed attirare l’attenzione su piccoli e grandi problemi sociali.
Grazie alla televisione, alla radio, ai giornali, quotidiani e periodici, ai nuovi media, seppure con profili e significati diversi, si offre la possibilità a tutti noi di scoprirci, di riconoscerci, di distinguerci, diffondendo conoscenza, producendo cultura.
Per costruire il “ Grande Salento” occorre valorizzare le nostre risorse, certificare la nostra identità, perché in una società come la nostra, fortemente competitiva, è la conoscenza, è l’informazione, è la comunicazione a fare la differenza.

La verità è che la comunicazione è per tutti, è lo strumento privilegiato attraverso cui si può sostenere questa nostra sfida, al servizio della comunità, dei bisogni della gente, che smuove le coscienze, risveglia l’interesse dei cittadini, sottolinea l’importanza di una più forte consapevolezza ad essere attivi, per creare dialogo, consolidare il confronto, per essere i veri protagonisti della nostra crescita sociale e culturale.
La realtà “ comunicazione locale” può fornire un valido esempio di come, se usata bene, possa concretamente apportare un sostanziale contributo al servizio del proprio territorio.
Ed è proprio l’uso corretto e rigoroso della forza della comunicazione, che ha portato il Gruppo Mixer Media a conquistare una posizione dominante nel Salento, che è oggi il punto di forza che ci consente di realizzare la nostra mission aziendale di innovazione e sviluppo integrato che mi piace definire “ Salento da fare”.

In particolare Telerama, con il suo ricco palinsesto, rappresenta una vera e propria “impresa culturale” al servizio del territorio, capace di offrire quello che oggi viene richiesto ad una Tv locale: esaltare le nostre peculiarità, promuoverle e diffonderle, risvegliando la passione e l’amore per ciò che ci circonda, alla ricerca costante dell’orgoglio della nostra identità, che è la vera nostra forza, prerogativa di sviluppo e di crescita.
Abbiamo voluto offrire una infrastruttura immateriale attraverso cui ci si apre al dialogo, ci si riconosce, attraverso percorsi mirati alla riscoperta delle nostre radici, per raccontare il Salento, la sua storia, la sua cultura, la sua arte, la sua economia, ma soprattutto il suo essere terra d’amare a prima vista.

Abbiamo toccato con mano i risultati raggiunti attraverso un mirato e sistematico lavoro di buona comunicazione, ed è per questo che non mi riesco a spiegare come si possa, in una occasione come questa, dimenticarsene.
E non mi riferisco soltanto al grande evento della “ Notte della Taranta”, occasione in cui è stato palese e facilmente riconoscibile per tutti il contributo della forza della comunicazione nel promuovere e sostenere questo evento, ma a tante altre occasioni in cui la comunicazione è riuscita ad esaltare e valorizzare esperienze ed iniziative culturali che ci appartengono, attraverso una serie di programmi di marketing territoriale.
Sono certo che se si riuscisse a comprendere quanto la comunicazione locale può fare in occasioni come queste, si arriverebbe al punto di non poterne più a fare a meno. Le istituzioni devono trovare il coraggio di fare delle scelte, delle scelte oculate, di selezionare le competenze e le professionalità adeguate per ogni occasione, studiando a fondo quali siano i requisiti che servono per intraprendere un percorso, per sostenere un progetto, per fare grande un evento, per poterlo certificare e valorizzare come merita.

Senza dubbio, noi andremo avanti per la strada che abbiamo già intrapreso, seguendo il nostro modello. Telerama, che con il suo bacino d’utenza abbraccia le province di Brindisi e Taranto, è orgogliosa di far parte del “ Grande Salento”.
Credendoci fortemente, con lo stesso impegno e con la stessa determinazione avuta sin’ora, metteremo a disposizione le nostre infrastrutture per far sì che questo progetto non rimanga solo un sogno, per vincere questa nostra sfida, seguendo il percorso già tracciato dal mondo accademico, politico ed istituzionale.
E’ questo il progetto di coerenza con la nostra mission iniziale che vogliamo continuare a costruire, attraverso un lavoro di maggior radicamento sul territorio. Infondo non chiediamo niente di più di quanto non debba essere effettivamente riconosciuto alla forza della comunicazione, al suo ruolo nella società.
Ci vuole solo un po’ di coraggio, nient’altro.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 5 gennaio 2006