Società Civile e Società Politica

8 Novembre 2006 Società Civile e Società Politica

Convegno organizzato da Italia dei valori

La libertà è l’essenza dell’uomo e della sua intelligenza, e la società civile deve poter esprimere criticamente i suoi principi da far valere in una comunità ordinata e rispettosa dei diritti di tutti, e non solo di alcuni.
La società civile a cui mi riferisco non è una entità amorfa, ma al contrario è una realtà viva, fatta di persone che tentano faticosamente ogni giorno di organizzarsi, in gruppi, comunità di base, cooperazioni, che si uniscono, si coordinano, che lottano per i propri ideali, che sono capaci di indignarsi dinnanzi alle ingiustizie e ai privilegi, che denunciano le prevaricazioni di ogni tipo, che rivendicano a voce alta i propri diritti, la propria dignità.
La politica, al contempo, dovrebbe essere la garanzia perché tutto questo avvenga, ma dobbiamo purtroppo constatare che non sempre riesce a svolgere al meglio questo compito.
Al giorno d’oggi i partiti politici stanno sempre più occupando le istituzioni democratiche, se ne servono invece che servirle, sono sempre meno riconosciuti gli spazi autonomi in cui la società civile può esprimersi senza l’invadenza delle varie fazioni, capita sempre più spesso che un ambito, quello dei valori, della legalità, sia sottoposto al potere.
Quello che rifiuto e che risulta davvero inaccettabile è che i gruppi politici utilizzino a volte la società civile per perseguire i propri scopi, sfuggendo dalle grandi decisioni politiche al servizio della società, non pensando più al “bene comune”, a cosa è veramente giusto fare e decidere nell’interesse della collettività. Diversi sono gli esempi che potrei prendere in considerazione a conferma di quanto detto.
Si pensi al Decreto Legge, che di recente non è stato approvato, relativo al Blocco dei canoni d’affitto. La maggioranza è stato battuta su un decreto legge che mirava ad aiutare le fasce più deboli della popolazione, quello sugli sfratti.
Il provvedimento stabiliva il blocco degli sfratti per le famiglie con basso reddito e con figli a carico o persone con seri handicap o al cui interno vivano malati terminali o ultrasettantenni.
Ebbene, il mancato appoggio alla maggioranza da parte del centro destra ha affossato il decreto. Non solo, l’esito della votazione è stato accolto con soddisfazione, come un momento di vittoria, da parte degli esponenti del centro destra, gli stessi che, durante il loro governo, avevano proposto ed approvato questo decreto. Ed oggi, questa gente che versa in condizioni oggettivamente disagiate e difficili, si ritrova a dover affrontare il prevedibile aumento dei canoni d’affitto, che oramai possono lievitare incondizionatamente, e di certo non è nelle condizioni di affrontare tutto questo.
Ci troviamo dinnanzi all’ennesima dimostrazione della forte irresponsabilità della politica, che a volte gioca su logiche di contrapposizione, e non si pone come obiettivo vero il soddisfacimento dei bisogni e delle esigenze della società civile, non sta veramente dalla parte della gente.
Ma pensiamo anche alla recente questione emersa in merito alla soppressione del volo Brindisi – Malpensa da parte dell’Alitalia. Una decisione a dir poco allarmante, che causa un pauroso depauperamento delle possibilità di collegamento nel Salento, con gravi rischi sul piano del turismo e delle relazioni economiche.
La politica ancora una volta si conferma incapace di soddisfare le istanze del nostro mondo produttivo, che oggi rischia di essere tagliata fuori dalle rotte che contano e che sono invece indispensabili per chi lavora e produce.
Una politica incapace di condizionare le scelte di una compagnia di bandiera che oggi taglia fuori il Salento rendendo impossibile andare e tornare da Milano in un solo giorno ( il che significa che all’eccessivo prezzo del biglietto vanno aggiunti anche i costi dell’inevitabile pernottamento).
Una politica incapace di favorire una maggiore presenza delle compagnie low cost, visto che la Puglia continua a farsi schiaffeggiare da Alitalia che, pur facendo i suoi comodi e cancellando i voli a suo piacimento, continua ad avere una sorta di monopolio delle tratte.
Una politica incapace di alzare la voce con il Governo Nazionale per fare in modo che il Salento venga tenuto nella giusta considerazione.
Mi chiedo a cosa serva poi impegnarsi e sprecare energie per arrivare alla storica concessione quarantennale alla Seap per la gestione degli Aeroporti, alla realizzazione del nuovo aeroporto di Bari, alla ristrutturazione dell’aereoporto di Brindisi, al potenziamento di quelli di Foggia e Grottaglie…
Facciamo tanto per avere finalmente un Salento pronto al decollo, ed oggi ci ritroviamo un Salento definitamene atterrato dalla totale assenza di una politica di programmazione degli interventi e degli investimenti, con il conseguente rischio di un vero e proprio isolamento dal resto del mondo.
Era l’occasione giusta per mettere in atto quella tanto sbandierata concertazione e condivisione con gli Enti locali, e per dare risposte serie e concrete ai cittadini e al mondo economico salentino, fortemente penalizzato. Per non parlare, poi, del nostro vigente sistema elettorale.
Se mai ci fosse stata qualche residua incertezza sulla qualità della nuova legge elettorale, i risultati sono lì a fugarla.
Grazie a questo nuovo sistema proporzionale con liste bloccate e non basato sulla preferenza, in Parlamento non è consentito l’ingresso di nuove figure scelte direttamente dai cittadini, è molto difficile che ci sia la possibilità di esprimere nuove candidature. Si riconosce la libertà di scegliere il partito politico in cui si crede ma non vi è la libertà di preferire una persona invece che un’altra a rappresentarci. Sono i partiti stessi che scelgono la persona giusta, e che dunque sistemano le caselle per garantire a chi vogliono l’eleggibilità a vita.
Non è senza dubbio questo un aspetto democratico, nel momento in cui non si tutela e non si riconosce la libertà decisionale ai cittadini.
Il sistema elettorale deve risultare veramente liberale, deve escludere i privilegi, deve andare al di là degli interessi dei singoli partiti e della loro rappresentatività.
L’obiettivo di un politico deve essere quello di costruire un approccio, ancor prima di un programma d’effetto, individuare una idea di forza, dare corpo ad un reticolo di disponibilità, indipendentemente dal partito di appartenenza, dare una identità alla sua candidatura. E’ questo l’unico modo per dare un senso alle campagne elettorali, per dotarle di un linguaggio che possa veramente parlare ai cittadini.
C’è oggi bisogno di identificare persone che siano l’espressione vera della nostra società, persone provate e stimate da tutti che possano parlare con competenza nel loro campo, persone che non sono alla ricerca di se stesse o di carriere politiche o di tornaconto personale, ma unicamente interessate al bene di tutti.
Al contempo, la società civile deve impegnarsi per scardinare la realtà ineguale che purtroppo viviamo, dove domina la disuguaglianza, la forbice sempre più marcata tra i pochi che possiedono il molto ed i molti che possiedono il poco.
La società civile deve lottare contro la società politica odierna che è sempre più passiva e disinteressata nei confronti delle problematiche vere che ci riguardano da vicino.
Spero sia chiaro che la mia vuole essere una provocazione e non una generalizzazione.
So perfettamente che moralità, correttezza, onestà dividono la società civile quanto il sistema politico, e che come ieri non è stato giusto generalizzare le colpe del sistema politico, così oggi non sarebbe giusto generalizzare le connivenza della società civile.
Ciò che voglio sottolineare è il bisogno crescente di una politica che sia più vicina ai cittadini, capace di creare un sistema di collegamento profondo, trasparente e democratico tra i cittadini e le scelte che li riguardano, una modalità anche per delegare in maniera più responsabile e più critica.
Per questo è indispensabile rimettere al centro della scena la cultura dell’informazione.
Dobbiamo rimettere in moto competenze, interessi, facendo dialogare le diverse professionalità nel pieno rispetto dei ruoli, smovendo le coscienze dei cittadini. E’ il libero accesso all’informazione, il diritto alla libertà di cercare, ricevere e diffondere notizie, il requisito fondamentale per una cittadinanza attiva, che preveda la partecipazione della società civile ai processi politici di decisione.
L’informazione, luogo privilegiato e terreno di coltura della democrazia, contribuisce concretamente a sviluppare quella “vitalità civica”, che si esplica attraverso la voce diretta dei cittadini, che utilizzando i mezzi di informazione possono esprimere liberamente le proprie idee, possono manifestare apertamente l’indignazione nei confronti degli sprechi e dei privilegi che purtroppo sussistono nella nostra società.
Grazie alla forza dell’informazione il cittadino può rapportarsi alla sua realtà accrescendo il suo spirito di protagonismo, salvaguardando uno dei suoi fondamentali diritti, ossia la partecipazione diretta alla vita pubblica, non più “suddito”, ma “sentinella” del senso civico.
Questa è l’informazione a cui mira il gruppo editoriale che io presiedo: libertà, equilibrio, imparzialità, equidistanza, obiettività. L’interattività deve diventare parte integrante della politica. L’informazione è movimento, è un tapis roulant che corre, che confronta, che dialoga, e i nostri politici devono impegnarsi a gestire in maniera più costruttiva i loro confronti, mentre chi, come me, lavora in questo settore, deve rivendicare sempre la propria indipendenza, sentire forte la disponibilità etica e la responsabilità sociale che si ha nei confronti dei cittadini, per informarli in modo adeguato, impegnandoci a mettere da parte i nostri soggettivi convincimenti per dedicarci con assoluta neutralità a questa importante missione.
La società civile e la società politica devono impegnarsi sempre più per creare un connubio indissolubile che sia la base di un arricchimento reciproco, perché la cooperazione è la premessa di una sana convivenza, per riappropriarci finalmente del termine libertà.

Lecce, Museo Sigismondo Castromediano, 8 Novembre 2006