La televisione “INDIES” rifiuta lomologazione contrapponendosi alla globalizzazione

17 Agosto 2007 La televisione “INDIES” rifiuta lomologazione contrapponendosi alla globalizzazione

Dottor Pagliaro, come risponde alle accuse di chi sostiene che il bando per la diretta de “La notte della Taranta” è stato fatto su misura per il suo gruppo?
Per la verità, le confesso, in queste ore le polemiche le sto trovando disgustose, patetiche, stucchevoli, quantomeno nella loro tempistica. Telerama e tutto il gruppo Mixer Media ha perso in una maniera assurda uno dei suoi uomini più rappresentativi, un pezzo della sua storia. Sergio Vantaggiato. Nonostante questo nostro lutto, questo nostro dramma, c’è chi non ha di meglio da fare che polemizzare. Detto questo, chiunque può partecipare ad un bando aperto a tutti “senza esclusiva”. D’altra parte quello che richiede L’unione della “Grecìa Salentina” altro non è che ciò che si è fatto lo scorso anno e gli anni precedenti. Una cosa però devo dirla. Ci sentiamo espropriati della nostra capacità produttiva e creativa. Non bisogna, infatti, dimenticare che l’evento televisivo così come oggi viene proposto è una nostra idea che nasce sette anni fa: la diretta supportata dalla diffusione sul canale satellitare e su una rete mediatica di realtà locali sparse su tutto il territorio nazionale. Credendo di dover fare ancora più grande un evento che già di per sé ha il suo grande valore ed una propria e indipendente esistenza, abbiamo così contribuito a costruire quello che è oggi il più grande “media event” del Salento. La notte della Taranta, questa splendida intuizione degli amministratori dell’Unione della Grecìa Salentina che abbiamo sposato appieno, e che è parte integrante del nostro progetto editoriale, ora diventa disponibile a tutti. Questo a noi, comunque, non sembra giusto.

Perché interessa così tanto la diretta della Taranta?
Interessa tutto quello che facciamo. Noi tracciamo la strada e gli altri la seguono o tentano di “chiuderla al traffico” cercando di appropriarsene! Più che l’evento Taranta, di cui forse non conoscono il vero significato. L’intento è chiaro: entrare nel Salento cercando, invano, di eliminare Telerama. Direi che è proprio un’ossessione. Interessa qualsiasi cosa facciamo, dall’ultima sagra di uno sperduto paesino, alla Taranta, ai diritti del calcio … Sarebbe bene, invece, che cercassero di creare qualcosa di nuovo e non rincorrere tutto ciò che abbiamo creato per tentare di intervallare le televendite e le telenovelas con delle produzioni che si addicono invece ad una televisione come la nostra, che fa del glocal la sua mission e che è, prima di ogni cosa, un’impresa culturale al servizio della nostra gente.

A parte il Premio Barocco e La Notte della Taranta, quali altre iniziative storicamente curate dal vostro gruppo interessano a Telenorba?
Tutte (vedi sopra)

Come risponde a Montone che, quando Telenorba aprì la redazione leccese, disse al Corriere del Mezzogiorno che “non c’è una tv del Salento” (Corriere del 28/01/07)
Non ho risposto allora e non rispondo oggi. I salentino hanno saputo valutare quelle dichiarazioni.

E quando Montone afferma che le TV che ripeteranno il segnale del concertone della Notte della Taranta hanno uno scarso ascolto? E su Puglia Channel?
Le ribadisco che non mi interessa rispondere a Montrone. Però certe dichiarazioni mi sono sembrate offensive nei confronti di tanti colleghi editori di tutta Italia che hanno accettato e creduto nella Notte della Taranta in questi ultimi cinque anni e che hanno contribuito a farla diventare quello che oggi è. Nel mio stile non esistono attacchi e offese, cose che invece subisco molto spesso. Sono solo costretto a difendermi. Faccio solo una valutazione rispetto a questa ottusa idea degli ascolti a tutti i costi. Siamo la televisione più seguita e più amata nel Salento, e questo è un dato di fatto. E non esiste alcuna rilevazione che possa dimostrare il contrario. Per quanto riguarda la diretta di Melpignano abbiamo fatto una scelta su tante emittenti locali, radicate nel proprio territorio, che negli anni hanno fornito alla Notte della Taranta una copertura capillare, contribuendo a far conoscere e a far amare la nostra musica popolare in tutto il territorio regionale, nazionale, in tutta Europa, nei paesi del bacino Mediterraneo e del Nord America (con Puglia Channel).

Cosa differenzia Telenorba da Telerama e quest’ultima dalle altre TV recentemente interessate al suo bacino di utenza?
Ci differenzia il nostro concetto di televisione “indies”, quella più vicina alle realtà territoriali, sentinella dei presidi culturali, quella che sostiene e promuove la propria cultura, e le proprie tradizioni, promovendo lo sviluppo del territorio rifiutando l’omologazione e contrapponendosi alla globalizzazione con produzioni di qualità. Altri hanno deciso di fare altro, aderendo ad una politica di facili ascolti, basta fare un saltello con il telecomando: televendite, telenovelas, situation comedy, filmetti e cartoni giapponesi. D’altra parte la differenza la vedono e la valutano i telespettatori, scegliendoci ogni giorno. La domanda da porsi è un’altra … Cosa vogliono fare le istituzioni? Vogliono davvero salvaguardare il nostro patrimonio? Vogliono che anche nel settore televisivo vi sia la colonizzazione già avvenuta con il sistema bancario, la grande distribuzione e gli stessi giornali? Noi mettiamo a disposizione un Gruppo tutto salentino di primo livello, un’infrastruttura immateriale, un’impresa culturale. Bisogna fare squadra. Insieme possiamo costruire nuove e importanti opportunità di sviluppo per il nostro territorio, perché la nostra “mission” coincide perfettamente con quelli che sono gli obiettivi dichiarati di chi ci rappresenta e con le aspettative di ogni cittadino.

di Cesare Vernaleone

Lecce, 17 agosto 2007