La Notte della Taranta in televisione è Telerama

10 Settembre 2007 La Notte della Taranta in televisione è Telerama

La Notte della Taranta, anche quest’anno, tra plausi e polemiche, ha riscosso un enorme successo, e Telerama, puntuale come sempre, è stata pronta ad cogliere il significato autentico di questo “momento di eccellenza” e a seguirlo come merita, grazie ai nostri giornalisti che si sono prodigati a raccontare in diretta le emozioni di questa grande festa, e ai nostri tecnici che hanno permesso di seguire l’evento mediatico a quanti non hanno potuto recarsi sul posto, per dare a chiunque il diritto a godersi questa magia.

Come ogni anno, da sette anni a questa parte, in linea con la sua mission, Telerama, “impresa culturale” al servizio del territorio, ha contribuito ad accrescere la consapevolezza delle nostre origini, a valorizzare la nostra identità, le nostre peculiarità, vero giacimento di sviluppo e di crescita.
Abbiamo, infatti, scelto di essere una televisione indies, con una filosofia aziendale che coniuga l’innovazione e la tradizione, che si pone al passo con i tempi, ma nella direzione di una decisa e più accanita difesa dei valori identitari che ci appartengono, contro la sempre più incalzante omogeneizzazione culturale. Ci battiamo ogni giorno per non essere travolti dall’impatto invasivo della globalizzazione, per far sì che i nostri sistemi di significato, i valori autoctoni, vengano rispettati e valorizzati come meritano.

Non sono i dati Auditel la nostra priorità, non basiamo il nostro lavoro solo su numeri, benché i nostri risultati, in termini di consenso, siano strepitosi: da sempre preferiamo discostarci dai modelli di televisione “trash” che dominano invece incontrastati i palinsesti quotidiani, e che ci propinano televendite, telenovelas, telefilm americani, cartoni giapponesi e hot line la notte … noi, invece, attraverso un impegno culturale e assiduo, proponiamo contenuti validi e formativi.
E quando si parla della “Notte della Taranta” i nostri valori si toccano con mano …
E’ il forte radicamento sul territorio la chiave di successo di questa iniziativa, è la televisione locale, quella più vicina alle realtà territoriali, “sentinella dei presidi culturali”, la protagonista di questo evento.
E’ senza alcun indugio che ribadiamo che la “Notte della Taranta” è Salento, la “Notte della Taranta” è Telerama: siamo noi ad aver per primi creduto in questo evento, a percepire il suo richiamo universalistico, i primi ad aver contribuito a fare della Notte della Taranta un “must – see”, ed è bello sentire forte questa consapevolezza tra i nostri telespettatori.

Ci rendiamo conto che la Notte della Taranta oggi è un’occasione importante che fa gola a tutti coloro che operano nel nostro settore, ma non bisogna mai perdere di vista alcuni valori: non serve provare a sminuire il nostro lavoro per prendere il nostro posto, basandosi su sterili e inesatti dati di ascolto.
L’identità salentina non si acquisisce sulla base di un “people-meter” da sbandierare alla prima occasione utile. L’identità salentina bisogna averla da sempre, e nessuno la può imitare. E’ vero che le uniche indagini di ascolto televisivo riconosciute in Italia sono curate dall’Auditel, ma è anche vero che Auditel pubblica solo i dati regionali, oltre che ovviamente nazionali, e che questi dati sono frequentemente contestati in quanto basati su un campione decisamente basso, e per questo ritenuti inappropriati.
Nel caso di rilevazioni a livello locale e provinciale in realtà i dati Auditel sono del tutto inesistenti: basti pensare che in Puglia le rilevazioni sono basate solo su orientamenti di 313 famiglie. Dunque, i nostri ascolti non si possono quantificare (se quantificati possono essere considerati i dati ottenuti con le modalità sopra indicate), ma siamo più che certi che se si potesse registrare il nostro audience, oggi non si lascerebbe spazio ad alcun dubbio.

Impegnarsi a tutti i costi per convincere i telespettatori di primati inesistenti non è rispettoso: i cittadini meritano chiarezza ed attendibilità, e l’inconsistenza dei numeri continuamente evocati sono solo frutto di una sleale strumentalizzazione che mira a deviare il pubblico.
Gli indici di ascolto sono importanti, ma ricordiamo che registrare gli ascolti è cosa ben diversa dal rilevare l’indice di gradimento, e che Auditel non è l’unico elemento su cui poter basare la forza di una emittente televisiva, soprattutto nel caso della promozione di un evento come la Notte della Taranta: non si può ridurre il lavoro che Telerama da anni svolge in questa occasione ad una astrazione matematica …
Con tutto il nostro impegno, mettendo a disposizione le nostre professionalità, con la “Notte della Taranta” abbiamo chiaramente dimostrato a tutti quanto sia importante la forza della comunicazione, specialmente quando si lavora per qualcosa che sentiamo dentro, a cui crediamo veramente.

Attraverso l’uso del canale satellitare, abbiamo non soltanto esportato la Notte della Taranta in tutta Europa, nei paesi del Bacino Mediterraneo e Nord America, ma abbiamo anche permesso il coinvolgimento di ben 160 televisioni locali che hanno aderito all’iniziativa raccogliendo il nostro invito a ripetere il segnale e trasmettere in diretta l’evento, formando una vera e propria ragnatela mediatica che ha garantito una copertura capillare, che va oltre i nostri confini, ed ha offerto al nostro territorio una valida occasione per riscattare la presunta passività dello spettatore, rendendolo partecipe, mobilitato, protagonista.
Nessuno vuole prendersi meriti che non abbiamo, nessuno vuole togliere qualcosa a qualcuno, ma la domanda è legittima: cosa si porta di nuovo?

Cosa è stato fatto quest’anno che da Telerama non era stato già fatto negli anni scorsi? Il successo dell’evento è senza dubbio cresciuto, ma il contributo offerto dalle emittenti in campo è rimasto inalterato.
La Notte della Taranta è un’occasione importante per farci riflettere, e per capire una volta per tutte che la televisione è un mezzo straordinario, ma bisogna essere disposti a programmare, a investire, a credere e a scommettere su idee nuove, e non cercare in ogni modo di minare il duro lavoro di chi, da sempre, si prodiga al servizio della sua terra.

(pubblicato su Euromediterraneo)

di Paolo Pagliaro

Lecce, 10 settembre 2007