10 battaglie per la crescita del Salento

5 Ottobre 2007 10 battaglie per la crescita del Salento

citta_magazine

Dieci nobili cause.
Dieci battaglie. Il potere dell’informazione locale scende in campo e così TeleRama lotta per far crescere il Salento.
L’iniziativa, che vede la luce lo scorso febbraio, ha compiuto da allora passi da gigante e continua la sua corsa verso traguardi sempre più lontani.
Battaglia numero uno: tutelare l’ambiente. La parola d’ordine è “sviluppo sostenibile” che porta con se diversi interrogativi.
Uno su tutti: “ Come conciliare la produzione e il consumo di energia con la salvaguardia dell’ambiente e delle generazioni future?”.
Un tema, questo, molto discusso e spesso alla base di importanti convegni sulle fonti rinnovabili, dall’eolico al solare, fino alle agroenergie che riservano grandi opportunità al genere umano.
La prima battaglia di TeleRama appoggia le energie alternative, ma si oppone ad esempio a una cosa spregiudicata all’eolico poiché potrebbe infliggere profonde ferite al paesaggio salentino.
E poi c’è la spazzatura: dove smaltirla, come liberarsene? Come trasformarla in vantaggio? Discariche a cielo aperto acuiscono come pomi della discordia le liti tra i politici, ma soprattutto si insidiano nella vita del cittadino, costretto a respirare un’aria malsana.
Nella calda estate 2007, ormai alle spalle, rifiuti di ogni genere hanno “fatto compagnia ” ai monumenti del barocco leccese e hanno popolato le strade della città, allontanando i turisti sconcertati dal triste spettacolo.
È stato lo stesso sindaco Paolo Perrone ad ammettere senza mezzi termini nel corso della bella stagione: “ Lecce è sporca! Fa schifo!”
Sul sito di trnews.it sono numerosi i commenti lasciati in merito dai navigatori del web.
Molti dei salentini che sottoscrivono le battaglie manifestano infatti, attraverso questi messaggi, il desiderio di lasciare un segno ancora più visibile della loro partecipazione attiva a questioni attuali.
Così Angelo Pareo da Surbo scrive:” La prima battaglia da affrontare è quella della pulizia di Lecce che oltre ad essere abbandonata dalle ditte appaltatrici del servizio, viene sporcata dai cittadini; spero quindi che il sindaco deliberi delle multe salatissime a chi getta carte e cicche per terra”. E ancora, un turista della provincia di Bologna lamenta lo stato di degrado delle coste e delle strade salentine e parla di una diffusa “cecità ambientale” nei confronti di quello che dovrebbe essere un paradiso terrestre.
Giù le mani da questo paradiso, un paradiso più volte minato e contaminato.
È questo l’appello di coloro che mettono nero su bianco il loro dissenso allo scempio ambientale. Così punta Palascìa nelle ultime settimane è diventata il simbolo dei tesori del Salento da difendere a tutti i costi e soprattutto il vessillo della battaglia per l’ambiente.
Il cemento invade e spazza via la natura facendo infiammare il dibattito sul forum del sito che riporta le più importanti notizie di cronaca, quelle da titolo insomma. A Sant’Isidoro, si legge nelle ultime ore, un ambizioso progetto balneare potrebbe soffocare la costa di Nardò, ma i cittadini non ci stanno ricordando che il turismo ha soprattutto bisogno di mare pulito.
Chissà per quale inspiegabile paradosso le bellezze naturali e paesaggistiche rischiano di essere offuscate mentre gli ecomostri rimangono, mettono radici e politici poco fanno per cestinarli.
Le telecamere di TeleRama hanno più volte mostrato come vivono i cittadini ai piedi della centrale brindisina: letteralmente sommersi dalla polvere nera del carbone che crea gravi rischi alla salute umana.
Le telecamere più volte hanno mostrato cosa rappresenta punta Palascìa per Otranto, per il Salento, per l’Italia. E’ il posto dove i salentini e non si ritrovano ogni capodanno per vivere l’alba dei popoli e non solo.
Le immagini parlano da sé dando la possibilità al cittadino, allo spettatore di conoscere e di far sentire la propria voce.
“No al cemento, no al filo spinato e alle infrastrutture militari nella nostra terra di accoglienza, pace e libertà, evitiamo di rovinare il paesaggio salentino tanto ammirato”.
È questo il grido di Michele da Lecce, che non rimane isolato e che soprattutto può essere ascoltato da tutti unendosi a chi, come lui, difende la propria terra.
Parole, immagini: queste le uniche armi, pacifiche ed efficaci.
La prima battaglia di TeleRama, riconosciuta e appoggiata da numerosi esponenti del mondo istituzionale, intende mirare attraverso questi strumenti a un obiettivo importante: portare la raccolta differenziata al 60 % entro il 2011. sarà dichiarato un vincitore, il Salento.
E non ci sarà nessun vinto perché a trarre beneficio dalla tutela dell’ambiente saremo tutti, nessuno escluso.

di Maria Pia Mazzotta