Un Si alla vita

2 Novembre 2007 Un Si alla vita

citta_magazine

4320 firme. E un fiume di commenti. La battaglia per la sicurezza stradale risulta essere la più “gettonata” delle 10 battaglie di TeleRama ed appare superflua la spiegazione del motivo.
In ballo c’è la vita, ragion per cui fermare le continue stragi dell’asfalto è un dovere di tutti.
Oggi gli incidenti stradali sono in testa alla triste classifica delle prime cause di morte, specialmente tra i giovani; ma non è tutto: l’assistenza e la riabilitazione comportano dei costi a livello sanitario e quindi sociale.
Gli incidenti stradali possono essere causati da diversi fattori: alta velocità, guida in stato di ebbrezza, ma influiscono notevolmente anche le condizioni delle strade, che hanno spesso un tasso di pericolosità molto elevato.
Nel Salento le arterie stradali su cui mettere mano sono numerose: a partire dalla statale 275 che collega Maglie a Leuca fino alla Nardò – Leverano e alla ss7ter nel tratto che va da Campi a San Pancrazio.
La 275 resta senz’altro una delle più temibili, tanto da essersi “meritata” il macabro appellativo di “strada della morte”. Nei mesi scorsi, dopo i vari botta e risposta tra favorevoli e non all’ammodernamento della statale, dopo le protest degli ambientalisti che volevano difender a denti stretti il paesaggio, si è giunti faticosamente a un “compromesso” che accontentava tutti.
La giunta regionale ha infatti approvato lo scorso 19 giugno la delibera che modificava la numero 102 del 15 febbraio 2007 per la conversione con l’Anas, stabilendo il raddoppio delle corsie fino a Montesano e poi il passaggio in variante fino all’intersezione con la provinciale 210, sempre a 4 corsie.
Con una raccomandazione per l’impatto ambientale: realizzare una “strada parco”, così come previsto dal piano provinciale, con opere di mitigazione ambientale, il recupero dei muretti a secco, delle strade rurali, il reintegro degli ulivi, l’uso di precise regole dimensionali per le corsie con aree di sosta panoramiche, rotatorie e precisa cura nelle intersezioni.
Un bel progetto, al momento però in fase di stallo. Come ha notato nei giorni scorsi il numero uno di Palazzo dei Celestini, Giovanni Pellegrino, che ha chiesto spiegazioni di questo silenzio sollecitando vivamente il governatore di Puglia Nichi Vendola.
“Proprio perché ritengo che quest’opera abbia un ruolo centrale nella viabilità provinciale – scrive il presidente in una nota – e perché condivido pienamente quanto previsto dall’esecutivo regionale, ho chiesto a Vendola e agli assessori regionali competenti di conoscere lo stato di attuazione del progetto e gli orientamenti relativi alla procedura di appalto. Confermo l’impegno della Provincia di Lecce ad assumere ogni iniziativa utile a favorire il rapido avvio dei lavori”.
Il timore nei confronti della 275 e dell’asfalto in genere emerge chiaramente dai commenti lasciati sul sito delle 10 battaglie (www.trnews.it).
Da Carmiano un’insegnante racconta la sua personale odissea sulle strade del Salento: “percorro la 275 quasi quotidianamente da quasi tre anni per lavoro. Ne ho viste di tutte i colori. Tanti giorni mi son dovuta ritenere fortunata di essere tornata a casa sana e salva…”.
Antonio Veri da Melendugno si sofferma sulla necessità di prevenire piuttosto che reprimere: “ La sicurezza stradale riguarda principalmente lo stato in cui si guida e la velocità. Non bisogna dimenticare però il degrado delle strade del Salento e l’incuranza delle amministrazioni nel sistemarle. È molto pratico ricorrere ai vari mezzi di dissuasione come l’autovelox per portare denaro nelle casse dei vari comuni”.
Un dipendente Fiat di Copertino scrive: “ sono rammaricato nel vedere un padre che piange il proprio figlio. Siamo tutti colpevoli in una società dove le strade non sono sicure e dove non vige la legge rispettata in altri stati Europei.
Salvatore Vadacca rende con una metafora molto significativa il suo sostegno alla vita: “dopo aver perso tanti amici in tragici incidenti, spero che la sicurezza stradale non sia più un optional ma un accessorio di serie”.
L’estate 2007 ha visto cadere sull’asfalto killer tanti giovani, uno dopo l’altro. Un vero e proprio bollettino di guerra, dove l’immagine è sempre la stessa: lamiere accartocciate e una scia di sangue che cancella una vita.
“Un intervento è necessario, scrive un anonimo sul sito. Per evitare di piangere i nostri cari, i nostri giovani, i nostri amici.
Per evitare di continuare a deporre mazzi di fiori sul ciglio delle nostre strade”.

di Maria Pia Mazzotta