Mass Media, una guida ci aiuta a conoscerli

12 Agosto 2009 Mass Media, una guida ci aiuta a conoscerli

gazzetta_mezzogiorno
L’organizzazione di giornali e Tv sotto la lente del sociologo

Una ricerca del leccese Paolo Pagliaro coniuga approccio divulgativo profondità dell’analisi.

E’ strano, ma nel pieno sviluppo della cosiddetta società dell’informazione, tutti gli strumenti che hanno plasmato questa realtà sono in crisi. Sono in gravi difficoltà i giornali quotidiani, la cui definitiva scomparsa è stata profetizzata da qui a qualche lustro. Annaspano le televisioni, sempre più affamate di investimenti pubblicitari, ma sempre meno ricche di proposte e di contenuti. Se la passa un po’ meglio la radio, ma da sola non basta a tenere su la baracca. E infine, acque agitate anche per il rutilante mondo di internet che nessuno in realtà riesce a governare: troppo vasto, troppo imprevedibile, troppo innovativo.
Sulla rete è facile passare da un successo a un fallimenti. E poi c’è sempre il solito dannato problema: come fare a fidarsi fino in fondo di quel che appare on line?
Eppure la merce informazione continua a viaggiare per il mondo in maniera sempre più veloce e in quantità sempre più grandi. Pensate solo al business rappresentato dalle previsioni del tempo:siamo passati dalla striminzita informativa del colonnello Bernacca e da qualche riga d’agenzia sui quotidiani, ai bollettini in grado di prevedere pure quel che accadrà tra qualche settimana sul terrazzo di casa mia.
E questo a tutte le ore del giorno e della notte, on line come in tv e alla radio. E anche i giornali provano a scimmiottare i profeti delle nuvole.
Se nel conto mettiamo anche gli attacchi politici – vedi Berlusconi di questi ultimi giorni oppure quelli del Parlamento sotto forma di nuove leggi – allora il quadro dell’informazione in Italia diventa più che fosco. Chetare? Beh un primo passo potrebbe essere quello di capire un po’ meglio come funzionano e come sono organizzati questi strumenti così complessi e delicati. Certo, tutti presumiamo di conoscere come funziona una televisione o la redazione di un giornale, nella realtà le cose vanno molto diversamente e ciò che a volte crediamo sia frutto di un diabolico disegno è in realtà un banale errore o la distrazione di un cameraman.
Una buona guida per addentrarsi in un mondo che conserva nonostante tutto il suo fascino può essere il volume edito a Lecce per i tipi di Manni, “Sociologia dell’organizzazione dei media” di Paolo Pagliaro (pp 310, euro 20,00). Dicevamo buona guida soprattutto per via dell’approccio accessibile a tutti.
Pagliaro, salentino doc, veste la doppia figura dello studioso – è stato fra le altre cose docente dell’Università di Lecce – e dell’imprenditore, in quanto presidente del gruppo Mixer Media.
Dunque uno con le mani bene in pasta. Ed è proprio ragionando con la testa di chi è in grado di spiegare i fatti con l’esperienza e con lo studio, che Pagliaro prova a condurre il lettore in questo delicato mondo, per certi versi ancora da scoprire della sua anima profonda.
A corredo del volume troviamo una serie di schede sugli autori più importanti citati: si va da Max Weber a Talcott Parsons. Una conferma dell’approccio divulgativo che Pagliaro ha voluto dare la suo lavoro, diretto evidentemente a un pubblico vasto e non solo alla ristretta cerchia degli specialisti. Di questi tempi una lettura utile.

di Michele Partipilo