Gasdotto Tap: una realtà da scongiurare, ma sempre più vicina

29 Maggio 2012 Gasdotto Tap: una realtà da scongiurare, ma sempre più vicina

La brusca accelerazione della trattativa per la realizzazione del gasdotto transadriatico di San Foca progettato da Tap, ci porta a chiedere nuovamente, a distanza di 6 mesi, che le istituzioni si facciano carico delle preoccupazioni peraltro giustificate dei cittadini.
Occorre sensibilizzare in primis i Parlamentari visto che la questione si decide su tavoli romani, affinchè, possano perorare la causa del Salento, di un Salento che vuol restare integro, intatto, sano e non vuol essere oggetto e preda di aggressioni violente, selvagge e arbitrarie. Invitiamo pertanto i Parlamentari salentini e non, ad intervenire sulla vicenda per cercare di trovare una soluzione ragionevole, per tentare di invertire la rotta, perché il Salento non può e non deve pagare per delle scelte fatte a tavolino lontano dalla nostra terra.

La vocazione del nostro territorio è tutt’altra storia e passa attraverso la tutela e la valorizzazione delle sue risorse e bellezze naturali. La costa adriatica salentina è patrimonio ambientale e turistico della zona, un ecosistema fragile che va tutelato e difeso con le unghie e con i denti. Il bilancio di questa operazione in termini ambientali è negativo, perché il valore-guida degli addetti ai lavori è quello di una vera e propria corsa all’accaparramento dell’ “oro azzurro”.

Non vogliamo che gli appelli accorati lanciati dai tantissimi cittadini che tentano di far sentire la propria voce, cadano nel vuoto. All’ assoluto dissenso espresso dalla gente del posto, si unisce la nostra totale condanna. Chiedere attenzione e vigilanza sull’inizio dei lavori che prevedono la costruzione di tunnel nella falèsia di San Foca, emissioni di gas in atmosfera ed espianto di ulivi e vigneti, non basta più. Siamo ai ferri corti, alle battute finali di uno scontro che si preannuncia arduo, anche alla luce degli ultimi avvenimenti con la frenetica richiesta, da parte di Tap, al Ministero dello Sviluppo Economico dei permessi necessari che ancora mancano. E addirittura il nostro paese preme per l’ingresso di Enel nel progetto, una mossa quanto mai priva di tatto e noncurante delle preoccupazioni dei cittadini. Un atteggiamento sprezzante che punta solo e soltanto al profitto, ma l’etica del profitto deve pur fare i conti con la coscienza collettiva, con l’opinione pubblica.

di Paolo Pagliaro
Presidente
Movimento Regione Salento

Lecce, 29 maggio 2012