Oggi ha vinto Berlusconi, ma con lui tutta l’Italia liberale

11 Marzo 2015 Oggi ha vinto Berlusconi, ma con lui tutta l’Italia liberale

Oggi è una bella giornata, una di quelle storiche in cui si chiudono parentesi che hanno offeso l’immagine di uomo ma anche di tutto il Paese. La Cassazione ha chiuso il capitolo del processo contro Berlusconi per il caso Ruby. Si, certo, certamente siamo felici perché Berlusconi porta con sé un’esperienza straordinaria dal punto di vista umano e politico. Sì, siamo felicissimi perché un leader è stato restituito alla sua gente, al suo popolo, neutralizzando ad una magistratura che –oggi possiamo dirlo, si- ha fatto della toga un’arma da usare per fini politici. Tutto questo ora possiamo buttarcelo alle spalle per Berlusconi, anche se non potrà cancellare la sua sofferenza di questi anni. Ma l’Italia no, non può dimenticarlo né buttarselo alle spalle. La Costituzione è morta, è stata ferita nei suoi valori più significativi, quelli fondamentali. La libertà, l’uguaglianza di tutti davanti alla legge, il diritto alla privacy, al giusto processo. Che significato avrà tutto questo da oggi in poi? Non sarà mai lo stesso, se un cittadino qualunque può essere infamato e gettato in pasto all’opinione pubblica perché qualcuno guarda dallo spioncino della serratura mentre è nella sua casa. Non può e non deve essere la stessa cosa. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza, che è capitata ad un uomo che ha le spalle molto larghe, che non tutti hanno. Se capitasse a qualcuno di noi, chi ci salverebbe? Urge una riforma della giustizia, ma chi la può portare a termine? Sappiamo bene che ogni volta che qualche politico si azzarda a parlarne, dopo poco –sarà un caso?- spunta un’inchiesta o viene messo in difficoltà in vari modi. No, non siamo un Paese libero, anche se ci illudiamo che sia così. Abbiamo tanta strada da fare e mi auguro che il futuro sia una conquista coerente di un principio fondamentale dell’Italia. Intanto, auguri Presidente! Il tuo incubo è finito, ora bisogna lavorare affinché non turbi il sonno di tanti altri italiani.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 11 marzo 2015