Disoccupazione giovanile in Puglia, la cura dimagrante di Renzi e Vendola

23 Aprile 2015 Disoccupazione giovanile in Puglia, la cura dimagrante di Renzi e Vendola

Ci hanno propinato per anni la favola di una Puglia moderna, tra le più avanzate Regioni del Sud d’Italia. Per avanzata intendiamo una Regione con delle infrastrutture serie, con dei servizi efficienti e con un grado di occupazione –primo requisito per una comunità civile- almeno al passo con il Nord. Ed oggi, l’Eurostat inchioda tutti al muro, con macigni di responsabilità: un giovane pugliese su due non ha un lavoro. È un record, considerando che siamo la Regione peggiore d’Europa, avanti solo alla Calabria. Dobbiamo ringraziare Vendola, innanzitutto, che in dieci anni di governo ha speso milioni e milioni di euro per programmi per i giovani che si sono tradotti nell’ennesimo grande bluff. Assieme all’inconsistenza delle politiche regionali, c’è certamente una responsabilità della politica nazionale e siamo sempre al solito punto all’italiana: le tasse. Come si produce il lavoro? Con le imprese. E le imprese dove investono? Nei Paesi dove la pressione fiscale è abbordabile e non si tratta di mettersi, di fatto, in società con lo Stato che preleva a tutto spiano. Ergo, le tasse, sempre quelle. Ma anche le infrastrutture, la burocrazia regionale, l’iter autorizzativo per cominciare le attività, i servizi, ecc… inutile dire che la Puglia ha delle strade da terzo mondo, in alcuni territori (specie il Salento) e che non si programmano opere pubbliche ingenti da decine di anni. In compenso, però, abbiamo il Bifest, la Notte della Taranta, Medimex… che ci costano milioni di euro, senza che creino opportunità di sviluppo per la Puglia. E’ la cura dimagrante della sinistra: si mangia acqua e cultura (ovviamente, cultura di regime).

di Paolo Pagliaro

Lecce, 23 aprile 2015