Autorità portuali: condizioni umilianti per territori senza seria rappresentanza politica

16 Settembre 2015 Autorità portuali: condizioni umilianti per territori senza seria rappresentanza politica

Il piano di riorganizzazione portuale al vaglio del Ministro Delrio fa venire in mente la pace Cartaginese, dove si imponevano condizioni umilianti per i vinti. E, come sempre, il Salento perde la battaglia.

Una delle Regioni con il tratto costiero più lungo d’Europa  che si vedrà riconoscere una sola Autorità Portuale. Ovviamente, si tratta di Bari, accorpando Brindisi e Taranto, in barba a tutto il Salento e nel silenzio assordante dei suoi eletti nelle istituzioni. Al massimo, riusciremo a strappare la doppia Autorità con Taranto e ci auguriamo che si innesti un pizzico di buonsenso nella penna che redigerà il piano definitivo. Ma non si può lottare costantemente, sempre in affanno come una corsa ad ostacoli per salvare il minimo sindacale. Dalla Banca d’Italia alle camere di commercio alle sedi giudiziarie, dalla Tap alle trivelle, al fotovoltaico selvaggio, ai presidi culturali, ai treni… ci sarebbe una tonnellata di petizioni da indire ogni giorno, con il cappello in mano come se fosse un’elemosina continua.

E non per giocare un derby, non per una visione provinciale e campanilistica ma solo per giustizia e uguaglianza tra tutti i cittadini. Così non va e torna sempre a galla la nostra proposta di riordino istituzionale e territoriale del Paese. Una riforma organica, senza vincitori né vinti, in grado di rilanciare la nostra economia e il nostro modello di amministrazione pubblica. Purtroppo, però,  se persino i politici del territorio fanno orecchie da mercante,  è difficile se non impossibile pensare a un futuro diverso, di dignità, per il Salento come per tutto il Mezzogiorno.

Lecce, 16 settembre 2015

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia