“Niente Primarie: sono solo una pantomima”

7 Ottobre 2016 “Niente Primarie: sono solo una pantomima”

Intervista rilasciata sul Quotidiano di oggi 7 ottobre 2016

Presidente, Forza Italia sembra avere un po’ più di un’anima non fosse altro che per una differenza di pensiero. Me lo conferma?
“Abbiamo superato ogni tipo di attrito che si era venuto a creare quando si presentò la possibilità di entrare in Giunta. Inizialmente ci fu una rottura perché avevamo idee differenti . Il coordinatore Vitali, io e il gruppo dei giovani con Federica De Benedetto e Roberto Nitto, non volevamo assumerci la responsabilità di entrare in una situazione che non era tutta rose e fiori. Ora abbiamo ritrovato serenità; siamo un partito “perfettibile” sotto questo profilo e credo che anche questo sia una ricchezza: noi non siamo per il “pensiero unico”. È un modo di vedere le cose che puzza di comunismo. E noi siamo dei liberali. Certo, se mi chiede che valore io dia a certi ‘pensieri’, direi che potremmo farne a meno. Ma così è la vita.  Ora, dopo aver superato tutto, siamo coesi, tra di noi c’è compattezza perché vogliamo rafforzare la nostra identità, anche alla luce dei risultati ottenuti nella scorse tornate elettorali. Siamo nella condizione ottimale per dire la nostra da protagonisti sul futuro della città”.

Si lavora ad una coalizione di centrodestra, ma non sembra che tutte le forze alleate siano allineate, a cominciare dai metodi di scelta del candidato. Lei prima di tutto cosa ne pensa delle primarie?
“Lo chiede ad uno che si è prestato alle primarie e che ha potuto misurare sulla sua pelle il bluff sotteso ed oggi è chiaro a tutti. Le primarie sono una cosa seria, uno strumento eccellente solo se disciplinate per legge da svolgersi nei seggi ufficiali. Da noi sono state una pantomima, il palcoscenico del peggio della politica, una prova muscolare a botte di truppe cammellate. Non lo trovo edificante, non è questa la politica in cui credo. Lo dico da cittadino. Quindi escludo ogni ipotesi primarie. Su questo punto c’è totale uniformità di pensiero in Forza Italia da Berlusconi in giù “.

I fittiani, anche nell’incontro di lunedì scorso, hanno fatto intendere – basti pensare alle parole del sindaco Perrone – che vogliono gestire la partita. Troppa arroganza e presunzione?
Credo che la politica possa portare ad uno scontro di egoismi e di presunzioni. È un gioco che non mi diverte. Penso che sarebbe il caso di guardare alla città, ai suoi bisogni: vogliamo far governare la sinistra? Bene così, allora. Si può continuare a fare i “grandi” nelle riunioni di coalizioni, per poi diventare piccoli piccoli nelle urne e scontare un torto ai leccesi, che verrebbero amministrati da una sinistra che non sa gestire la cosa pubblica. Abbiamo riscontrato comunque una buona apertura da parte di Gabellone e dei Cor, quindi ci potrà essere un’alleanza con la quale vincere le elezioni, perché è lapalissiano che con il centro destra unito sicuramente si andrebbe a governare a Palazzo Carafa”.

A che condizione Forza Italia accetterebbe una proposta dei Cor?
“Non siamo in guerra e non esistono condizioni: esiste il buonsenso che dovrebbe prevalere alla smania di protagonismo dei singoli e la presunzione di sentirsi i primi della classe. Questo sarebbe controproducente per tutti”.

Dicevamo: coalizione frammentata, guardando ai vicini di casa, non si rischia che la sinistra possa approfittare una volta tanto della debolezza del centrodestra e magari fare un po’ più paura delle amministrative passate?
“Una volta tanto? La storia insegna. La sinistra vince da dieci anni in Regione perché è il centrodestra che perde. La politica è vincere: non per le poltrone, ma per farsi valere dal giorno dopo l’elezione e dare il massimo. Se non ci sarà uno scatto di maturità politica, finirà male. Molto male. Oggi siamo ancora in tempo per essere uniti, solo così si vince. Altrimenti è meglio andare a casa. Noi dobbiamo pensare al bene della città e lavorare per risolvere le criticità: Lecce è la città più tassata del Sud, la terza d’Italia. Imu e Tasi toccano tassazione record sui fabbricati, ci sono poi case occupate abusivamente senza che nessuno applichi un piano di controllo adeguato; è la città più multata del sud Italia terza soltanto a Milano e Bologna, ci sono zone sporche, trascurate, ci sono le nuove povertà dimenticare da non sottovalutare, trasporti pubblici da migliorare, verde pubblico, marine da riqualificare, emergenza rifiuti e tanto altro su cui si dovrebbero concentrare le attenzioni “.

Si va alle primarie: chi schiera Forza Italia?
“Mi sento di escludere questa possibilità, non ci saranno primarie”.

Che caratteristiche deve avere un candidato sindaco? E soprattutto dev’essere il successore di Perrone?
“Mi sembra eccessivo parlare di “eredi”. Direi che dobbiamo puntare su una persona credibile e perbene, all’altezza della fiducia dei cittadini e che sappia fare la differenza per la nostra città. Che sappia far esplodere le potenzialità di una Lecce stratosferica. Si può fare tantissimo e dobbiamo individuare qualcuno che “sappia fare le cose”con passione, impegno, sacrificio e amore per la città. Un professionista serio, una personalità che possa aggregare ed essere riconosciuto da tutti, che ha dimostrato nella vita di saperci fare nel suo campo, un uomo sensibile al bene comune, che abbia una visione di prospettiva e faccia sintesi delle idee e dei bisogni di tutti i cittadini. Il mio pensiero è quello di cementare la coalizione, lanciare il progetto di Lecce del futuro, azzerare tutti i nomi fatti sino ad ora e invitare tutti a cercarlo insieme, possibilmente fuori dagli angusti spazi dei partiti. Così alcuno avrebbe motivo di risentirsi e con la coalizione unita sicuramente tante straordinarie personalità della società civile della nostra città potrebbero accettare volentieri la candidatura”.

Lei sarebbe pronto a candidarsi?
“Neanche per sogno. C’è un tempo per tutto”.

Lei ha in mente una strada da percorrere per arrivare dritto dritto a Palazzo Carafa?
“Certo: l’unità. L’unità del centrodestra può portare alla vittoria. Se vinceranno logiche meschine, perderemo. I grandi politici del nostro territorio che hanno fatto la storia non avrebbero mai perso con tanto dilettantismo, con inutili e sterili divisioni. Se vogliamo avere uno scatto di reni, bisogna andare uniti”

Cosa rimprovera a questa amministrazione?
“Sicuramente avrebbe potuto fare molto di più, come si evince dalle criticità che ho elencato sopra. Quello che dovrà mettere da parte la prossima amministrazione è l’autoreferenzialità che l’ha caratterizzata, Lecce non deve piacersi da sola e adagiarsi sugli allori della sua bellezza e della sua storia, Lecce deve essere la città di tutti i cittadini protagonisti che devono sentirla propria e trattarla con civiltà e rispetto. Lecce deve avere maggiore attenzione verso tutti ad iniziare dagli ‘ultimi’. Lecce deve diventare una città di respiro Europeo, c’è tanto da lavorare e noi abbiamo la voglia e le idee chiare per fare il bene di Lecce e di tutti i leccesi”.

 

 

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