Riflessioni sulla composizione del nuovo Senato: solo svantaggi

25 Novembre 2016 Riflessioni sulla composizione del nuovo Senato: solo svantaggi

Il nuovo Senato della Repubblica, se dovesse passare la Riforma sarebbe quindi composto da 74 Consiglieri regionali, 21 Sindaci (1 per Regione) e 5 senatori indicati dal Capo dello Stato. Ciò detto, facciamo una riflessione importante in modo da capire quello che potrebbe essere il vantaggio oppure lo svantaggio per il nostro Salento e per la governabilità delle due Camere nuove.

Secondo quanto disposto, in caso di vittoria del Sì, alla regione Puglia dovrebbero andare 5/6 seggi, si fa presto a capire come il Salento potrebbe essere rappresentato al massimo da 1 senatore e questo non solo ci lascia perplessi ma inorridiamo di fronte al poco peso politico che la nostra terra avrebbe nelle stanze dei bottoni. Ad avallare questa preoccupazione c’è la modalità di scelta dei 21 Sindaci che potrebbero essere i Sindaci del capoluogo e probabilmente anche presidenti delle Città Metropolitane, quindi tutto ciò accentuerebbe lo sbilanciamento verso Bari, il Salento resterebbe sempre una povera Cenerentola. Questa diseguaglianza, tanto per cambiare, varrebbe anche nel rapporto Nord-Sud 44 a 34.

Ma torniamo in Puglia, prendiamo come esempio il Sindaco di Bari Antonio Decaro, che ricopre il ruolo di sindaco di Bari, presidente della città metropolitana, ed è presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, e diventerebbe anche senatore… e giacché giunge a Roma perché non pensare di farlo Papa col nome di “Pio Tutto”? Infine si voterà per Camera e Senato in due periodi differenti, con due sistemi elettorali differenti, anche qui facciamo un esempio: poniamo il caso che le prossime elezioni fossero vinte dal centro-destra o dal M5Stelle (si voterà nel 2018), la Regione Puglia è in mano al centro-sinistra, così come quasi tutte le altre Regioni, e quindi per due anni ci sarebbe una contrapposizione enorme tra Camera e Senato, cosa che potrebbe riaccadere quando nel 2020 si voterà per le Regioni.  È questa la semplificazione e la maggiore governabilità che vogliono? Una variegata insalata di colori e pochi uomini al comando?

Di fronte a questo scenario possiamo ben dire che non diventerebbe il Senato delle autonomie ma sarebbe soltanto una nota stonata, una passeggiata in più a Roma per i cari politici ( nominati dai partiti) che avrebbero meno tempo per lavorare seriamente e per rispettare il mandato. Impossibile vedere alcun vantaggio… sarebbe soltanto un baccanale politico vergognoso. Soprattutto per questo bisogna votare NO.

#iovotoNO

Lecce, 25 novembre 2016

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia