“Loro” chi? Film grottesco

27 Aprile 2018 “Loro” chi? Film grottesco

Ci sono film che dopo averli visti ti lasciano una domanda senza risposta: “Perché?”.
Perché dar vita a qualcosa di inutile con una trama monotona, grottesca, banale, noiosa, volgare, faziosa, ottusa, patetica?
L’ultimo film di Sorrentino non è né carne né pesce, anzi la prima parte dell’ultimo film di Sorrentino, perché tra poche settimane uscirà nelle sale la seconda parte di un film che al termine della prima sembra che non sia nemmeno iniziato. Fa sorridere Sorrentino che forse si vede un po’ Quentin Tarantino in Pulp Fiction e decide di creare qualcosa a puntate ma la resa è ben differente, qui ci sarà anche la quantità tra prima e seconda parte ma già dalla prima possiamo dire che manca la qualità.
LORO è un film lontano della realtà che cerca di raccontare la vita infelice e burrascosa di chi vuole arrivare a Berlusconi a tutti i costi e con tutti i mezzi perché è lui il desiderio nascosto di tutti, è lui la soluzione ai problemi di uomini che si affannano per conoscerlo. In poche parole è il nulla unito al niente creato dal visionario Sorrentino nella speranza di rappresentare un mondo surreale basato sulle congetture della vita di persone che vogliono arrivare a Berlusconi.
Il protagonista di questa prima parte in cui Sorrentino, che con la “grande bellezza” voleva avvicinarsi a Fellini, ma in questo caso si allontana in maniera disastrosa, è Riccardo Scamarcio che interpreta Sergio, un uomo che va fuori dai canoni della rettitudine insegnatagli dal padre e, fuori da ogni moralità, inizia un percorso per aprirsi la strada verso la ricchezza; ci riuscirà ma rimarrà sempre volgare nei modi e nello stile di vita. È una maschera rappresentata al limite del ridicolo.
Il surreale mondo in cui il regista prova a intersecare tutte le vicende, con un inutile esercizio di stile senza riuscire mai a lasciare un’emozione, si ravviva un po’ solo negli ultimi 25 minuti dei 104 totali, quando va in scena il bravissimo Tony Servillo nei panni di Silvio Berlusconi. Null’altro, solo qualche sorriso e un senso di vuoto incolmabile. Difficile dire se sarà un successo; una cosa è certa, Sorrentino non stupisce più ma annoia, e così come non lascerà ulteriori pensieri nel pubblico, questo film non impensierirà nel modo più assoluto nemmeno il Cavaliere che vedendo le “maschere sorrentiniane” al massimo riderà.
Silvio Berlusconi è il più grande imprenditore italiano degli ultimi 50 anni ed ha pagato con i sacrifici delle sue aziende circa 10 miliardi di tasse allo Stato; è un vincente in tutti i campi, da quello sportivo col suo Milan che è salito sul tetto del mondo, a quello imprenditoriale (dà lavoro a 20mila persone), a quello politico, dove ha preso oltre 200 milioni di voti dalla sua discesa in campo, ma ancora una volta c’è chi prova a mortificarlo parlando del nulla e legandosi a una visionaria ricostruzione dei presunti vizi e mai delle reali virtù. Che dire, la tristezza più grande è quella di immaginare la sconsolata vita di tutti quelli che provano di volta in volta a minimizzare la sua vita, ma cosa ne sarà di “loro” quando Berlusconi, tra cento anni, non ci sarà più? Di chi sparleranno? Chi immagineranno planare su un asino volante?

Lecce, 27 aprile 2018

Paolo Pagliaro
Ufficio di Presidenza Nazionale Forza Italia
Responsabile dipartimento regionalismo, federalismo e identità territoriali
Responsabile Cultura, turismo e comunicazione in Puglia