Dilemma Xylella

17 Maggio 2018 Dilemma Xylella

In questi giorni sto leggendo e ascoltando tanto sul dibattito importantissimo che è scaturito dal decreto Martina che impone l’uso dei pesticidi e degli insetticidi per cercare di cancellare la xylella.
Molti amici mi hanno chiesto di prendere posizione.
Qui non si tratta di schierarsi, in questo caso bisogna fermarsi e ragionare senza farsi assalire dalla solita voglia di dividersi in “Guelfi e Ghibellini” e di sedersi sulle sponde opposte di un fiume che, volenti o nolenti, ci accomuna.
Da sempre sono a favore dell’agricoltura biologica, da sempre sono contro l’uso di veleni di cui conosceremo i reali effetti negativi (quelli che ancora non conosciamo) solo in futuro; fui tra i primi a lanciare nel 2011 l’allarme sugli effetti della xylella, manifestando tutta la mia preoccupazione per il patrimonio incommensurabile che gli ulivi rappresentano per il Salento, il problema fu sottovalutato da una Regione distratta e proprio questo sminuire, da più parti, rischi e conseguenze, ha fatto sì che il batterio in questione diventasse un vero flagello per tutto il comparto olivicolo.
Sono trent’anni che combatto per il nostro Salento, sono trent’anni che senza paura alcuna affronto ogni battaglia su ogni terreno e in tutte le sedi opportune per il bene comune del nostro Salento e non sono mai stato un “Ponzio Pilato” e ho preso sempre posizione su tutto ma questa volta è diverso, bisogna capire, c’è un male da estirpare.
E mi chiedo quale possa essere la via per porre fine alla xylella e rifletto anche sui pesticidi; documentandomi, ho visto che tra questi ci sono prodotti che sono ampiamente utilizzati in agricoltura per scelta e non per imposizione.
Tutti sappiamo che la dannosità di questi veleni per la biodiversità, oltre che per la salute e per la sicurezza alimentare è altissima e per questo sono del parere che la forma più intelligente e sostenibile di agricoltura sia il metodo biologico di coltura ma in questo caso qual è la cosa giusta da fare?
Da una parte abbiamo un batterio killer che cammina lentamente e ammorba le coltivazioni che trova per strada e dall’altra abbiamo la paura di ricevere oltre al danno della xylella anche quello dei pesticidi.
Siamo in mezzo ma non possiamo affidarci ai santoni di turno e nemmeno all’orgoglio, non possiamo farne una battaglia personale o ideologica ma dobbiamo ragionare.
Se a suo tempo avesse ben operato la Regione non saremmo arrivati a questo punto. 
Qui non si tratta di prendere posizione, qui si tratta di decidere se guardare in faccia la realtà capendo che ci troviamo di fronte ad un caso eccezionale, la xylella, che potrebbe creare ancora più danni e lo farà se non viene debellata, e la paura di scoprire che altri veleni si sono aggiunti a quelli che già mangiamo e respiriamo.
Per questi motivi mi sento di non schierarmi a favore o contro e mi affido ai tecnici e alla scienza, mi affido a chi studia giornalmente il fenomeno, e spero che per ogni intervento e per ogni decisione venga usato il giusto criterio, rispettando quanto più è possibile l’ambiente tenendo conto, sempre, della salute delle persone.
E ora c’è anche oltre il danno la beffa il deferimento della EU.
Questa è una brutta e triste pagina della storia del nostro territorio, speriamo di poterla girare presto, i danni sono già incalcolabili.
#salviamoinostriulivi #salento #xylella

Lecce, 17 maggio 2018

Paolo Pagliaro