Governo, “Esecutivo schizofrenico. FI al centro del dibattito”

3 Agosto 2018 Governo, “Esecutivo schizofrenico. FI al centro del dibattito”

Di seguti la mia intervista rilasciata ad Affaritaliani.it  in cui faccio  un punto della situazione sul momento politico del Paese.

Come giudica questo primo periodo del Governo gialloverde?

«Glielo dico con degli aggettivi: anomalo, innaturale, contraddittorio, leggero, schizofrenico. Spero che finisca presto a favore di un governo di centrodestra chiaro, netto, e vincente com’era stato il 4 aprile».

Quali sono le motivazioni che la portano a formulare un giudizio così severo?

«Questo Governo sta vivendo di propaganda e di invidia sociale e le usa come armi di distrazione dai veri problemi del Paese. Stanno perdendo tempo a parlare dell’aereo presidenziale di Renzi, dei venditori ambulanti extracomunitari sulle spiagge, dei vitalizi e non hanno mantenuto una delle promesse sulle cose serie che dicevano avrebbero fatto nei primi consigli dei ministri : abolizione della legge Fornero, le accise sul carburante, la rottamazione delle cartelle di Equitalia, il reddito di cittadinanza, la flat-tax. Non hanno fatto nulla su fisco, tasse, nessuna misura per le imprese, per le famiglie, per il lavoro, per i giovani, per il mezzogiorno, e nulla c’è in cantiere tranne le solite promesse, la solita propaganda».

Se io le dico decreto dignità lei cosa mi dice?

«È uno strumento sbagliato, un male per le imprese, per l’occupazione e per i lavoratori. Salvini deve fermarlo non può tradire i suoi elettori con una misura vetero-comunista. Adesso ci sono tre milioni di contratti regolari a tempo determinato e altrettanti in nero, questo decreto colpisce i regolari e mette nelle condizioni i secondi di aumentare a dismisura. Aumenterà inoltre l’oppressione burocratica. FI ha già espresso la sua preoccupazione e farà di tutto per stoppare questa misura».

Disoccupazione giovanile, dati preoccupanti ma per il sud il dato ancora più preoccupante è il dato sull’esodo continuo, negli ultimi sedici anni, secondo i dati Svimez sono quasi due milioni. Cosa sta succedendo e come porre fine a questa emorragia.

«Il sud rischia la desertificazione questa è la realtà. Basta immaginare che proprio lo Svimez ha evidenziato che sono state più le morti delle nascite nel 2017 e il gioco al massacro chiude il cerchio intorno a sé. Come porre fine a questa emorragia? Bisogna creare i presupposti lavorativi perché i nostri giovani restino in Italia e per fare questo bisogna fare impresa. E poi il sud ha bisogno di grandi investimenti nelle infrastrutture, in misure per le famiglie e per i giovani; questo governo però ha dimostrato di essere nemico del Sud bocciando l’emendamento di FI con cui si proponeva la proroga al 2019 alle agevolazioni per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno, una decisione irresponsabile che spinge nel baratro i cittadini del sud. Salvini deve decidere, non può continuare ad avallare simili atteggiamenti».

Iniziamo a toccare tasti dolenti per il sud e per la sua terra io le dico ILVA lei cosa mi risponde?

«L’ILVA è un dramma per la salute di tantissimi salentini ma non possiamo nemmeno pensare di chiuderla e di perdere decine di migliaia di posti di lavoro. La chiusura immediata, per l’economia tarantina, rappresenterebbe un dramma nel dramma. Preoccupante è sapere che Di Maio, Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, non ha letto tutte le pagine del dossier Ilva, lo ha confermato lui, ma si muove tra spot e propaganda. Bisogna lavorare sulla riconversione ma senza giocare con la vita e la salute dei tarantini e dei salentini tutti».

Continuiamo con TAP, come giudica il comportamento del Governo Conte?

«Qui ci sarebbe veramente da ridere se non fosse un melodramma a cura del duo Conte-Lezzi. Abbiamo un Presidente del Consiglio che ogni tanto appare poi scompare. È apparso di fronte a Trump e senza un briciolo di autorevolezza politica, col cappello in mano, ha detto obbedisco. E poi c’è la Lezzi che non sa più cosa dire e fare, ne ha dette e fatte di tutti i colori, un ministro per il Sud inutile. Tap è un’opera strategica, è vero, sapevamo che non poteva essere fermata e non lo abbiamo mai promesso. Forza Italia avrebbe fatto di tutto per cambiare il punto di approdo del gasdotto voluto dal governo regionale Vendola per evitare di deturpare uno dei posti più belli del Salento».

Anche se TAV non centra col sud vorrei sapere il suo parere

« Il governo grillino rischia di farci ritornare in un medioevo da cui difficilmente riusciremmo a rialzarci. Stoppare l’Alta velocità ferroviaria provocherebbe l’isolamento dell’Italia rispetto alle grandi reti commerciali europee. Anzi dovrebbero farla e potenziarla anche al Sud l’Alta velocità, farla arrivare a Lecce e in tutte le zone più isolate, così come era prevista dal Governo Berlusconi».

Questione Presidenza della Rai, qual è il suo pensiero?

«Una nomina così importante deve essere condivisa non accettata perché imposta. Lo stile di questi governanti non mi convince. Sono dell’idea che il Presidente Rai debba comunque essere una persona che conosce le dinamiche del mondo televisivo e dell’informazione, una personalità capace di portare avanti il principio del pluralismo. Nulla quaestio sui nomi o sul singolo nome ma non è accettabile il metodo applicato da questo governo gialloverde».

Marcello Veneziani proprio sul nostro giornale ha affermato che la parabola di Berlusconi è arrivata alla conclusione, giudicando la sua fine ingloriosa. Cosa ne pensa?

«Dissento completamente da un pensiero che non può trovare collocazione nella realtà. Dove la sta vedendo la fine ingloriosa di Berlusconi? Il Presidente è ancora al centro del dibattito politico italiano, e Forza Italia è il partito liberale e popolare che rappresenta le persone serie, la gente che produce, il ceto medio, la libertà. Veneziani mi faccia il piacere e non parli da tifoso ma cerchi di analizzare la realtà delle cose. Forza Italia è viva e vegeta ed è in una fase di rinnovamento con al timone Berlusconi coadiuvato da un bel team e da due grandi personalità come Tajani e Galliani »

Lecce, 3 agosto 2018

Paolo Pagliaro