Fusione dei Comuni: siamo contrari

24 Gennaio 2020 Fusione dei Comuni: siamo contrari

Siamo ad un punto epocale per la storia e il futuro dei nostri Comuni che rischiano di perdersi ed essere cancellati per sempre portandosi dietro radici e identità che sono da sempre il fiore all’occhiello della nostra Italia.
Parliamo della fusione dei Comuni: siamo contrari.
Al di là di ogni studio di fattibilità bisogna capire che fusione vuol dire chiudere un Comune per sempre.
Con la fusione è finita per i paesi l’identità storica che essi rappresentano, si entra in un contenitore più grande dove con una operazione a “freddo” si cancellano paesi con storie diverse.
Ad allettare i promotori del sì alla fusione c’è una mera considerazione economica ma non si accorgono però che depennare anni di storia e identità ben precise solo per una questione ragionieristica darebbe vita ad enti artificiali e irreali che sarebbero comunque costosi.
Sicuramente, e bisogna tenerne conto, potrebbero emergere conflittualità perché i servizi, nonostante quello che viene detto, sarebbero razionalizzati in quanto il comune nuovo sarebbe molto più grande e costoso e, terminati i finanziamenti promessi, gli amministratori si ritroverebbero in gravi difficoltà. A rafforzare un no convinto c’è anche una realtà che poche volte viene svelata: lo Stato ha facoltà di mandare gli aiuti economici ai comuni fusi solo fino a copertura.
Dobbiamo quindi evidenziare che i contributi hanno dei limiti molto preoccupanti.
Il Ministero degli Interni dovrebbe adeguare al numero di fusioni le somme adibite a finanziare ma questo non è accaduto e dunque mentre aumentano le fusioni diminuiscono i finanziamenti. Quindi le difficoltà per i nuovi comuni senza gli adeguati finanziamenti promessi diventerebbero letali.
Dunque questi transitori benefici economici non potranno mai rappresentare una soluzione ai danni creati dalle politiche scriteriate.
Ma perché poi dovremmo iniziare un processo irreversibile?
Solo per una promessa economica alquanto fragile e irrisoria, oppure per una questione ideologica di chi vorrebbe accentrare sempre di più il potere nelle proprie mani?
Perché dovremmo farci convincere da un’operazione costruita a tavolino che poco ha a che vedere con i reali bisogni dei cittadini, soltanto perché suggerita da chi è culturalmente ed ideologicamente schierato.
Abbiamo assistito al fallimento della globalizzazione prima e poi abbiamo già praticamente fatto enormi danni alle Province con la sciagurata riforma Delrio, ora vogliamo fare danni anche ai Comuni, che sono praticamente le uniche Istituzioni vicine ai cittadini ed al territorio?
Ci rendiamo conto di tutti i problemi che i Comuni hanno già oggi, i nostri sindaci sono costretti a fare i conti con la carenza dei fondi e il più delle volte i servizi utili alla collettività vengono svolti da associazioni di volontariato, servizi tipo il rifacimento delle strisce pedonali e tutte le altre, la pulizia delle strade, delle erbacce, per fare qualche esempio.
È sempre una questione di soldi e di risorse, non cambierebbe nulla anzi aumenterebbero i problemi per i Comuni che si ritroverebbero ad essere molto più grandi, senza identità alcuna e senza adeguate coperture.
Piuttosto si pensi ad una riforma che elimini tutti gli sprechi delle Regioni e di tutti gli enti inutili e si trovino le risorse per i Comuni che hanno bisogno di supporto, senza però queste forzature e questi colpi di spugna innaturali che provocherebbero solo una cancellazione definitiva delle identità.
Le nostre energie utilizziamole per ricercare altre soluzioni che partono sempre dalla difesa dell’identità, delle radici, della storia e della cultura di ogni singolo paese.
Unifichiamo l’Unione dei Comuni con l’ARO e l’Ambito, ma soprattutto studiamo uno statuto e delle norme istituzionali che possano far funzionare l’Ente in modo che possa effettivamente gestire in maniera utile dei servizi che andrebbero utilmente fusi.
No alla fusione dei Comuni, il Movimento Regione Salento è contrario.
Sì all’amore per le nostre radici e per la nostra identità.

Lecce, 24 gennaio 2020

Paolo Pagliaro
Presidente Movimento Regione Salento