Un cantiere maledetto: Simone non doveva morire

28 Maggio 2020 Un cantiere maledetto: Simone non doveva morire

Il lavoro è dignità, il lavoro è libertà, il lavoro è vita e non deve diventare appuntamento con la morte.
Quello che è accaduto all’interno del cantiere del gasdotto per la costruzione del gasdotto Tap-Snam è assurdo, incredibile, inaccettabile, e spero che presto si faccia chiarezza.
Simone aveva 34 anni, un contratto a tempo determinato, e cercava solo di portare a casa da mangiare e invece a casa non è tornato più. Il dolore è immenso.
Lo spazio in cui ha trovato la morte, in base alla normativa sulla sicurezza, doveva essere lasciato libero, perché non lo era?
Sapete come la penso sul gasdotto e su quel cantiere, abbiamo combattuto perché non fossero realizzati questi 75 km di sfregio al Salento, adesso però l’unica cosa che veramente conta è capire perché è successo e fare in modo che non accada mai più.
Spero che sia svolta un’indagine accurata perché se al danno permanente al territorio che già è una grande ferita per tutti noi, dovesse aggiungersi una questione legata alla sicurezza allora sarebbe veramente grave non stoppare tutto e chiudere definitivamente il cantiere.
Mi unisco al cordoglio della famiglia e di tutta la comunità squinzanese.
Per il resto non ci sono parole.
Serve solo il silenzio adesso.

Lecce, 28 maggio 2020

Paolo Pagliaro