Depuratore Porto Cesareo: La Regione autorizzi scarico provvisorio per uscire da emergenza ambientale

12 Febbraio 2021 Depuratore Porto Cesareo: La Regione autorizzi scarico provvisorio per uscire da emergenza ambientale

La Regione ha intenzione di autorizzare in via provvisoria lo scarico a mare del nuovo depuratore di Porto Cesareo? È la domanda secca e diretta che ho posto all’assessora all’Ambiente Maraschio con un’interrogazione urgente, perché un via libera temporaneo – nelle more di una deroga che il Ministero non pare intenzionato a concedere – consentirebbe finalmente alla località salentina di uscire dall’emergenza ambientale in cui è costretta a vivere da decenni.
Dall’audizione sul tema che si è tenuta nei giorni scorsi in Commissione Ambiente, su richiesta mia e del consigliere Amati, è emerso che non vi sarebbero impedimenti di natura burocratica per il rilascio di quest’autorizzazione provvisoria, perché l’acqua scaricata – a detta dei tecnici regionali – sarebbe classificata in tabella 4, garanzia di buona depurazione. Ecco perché sollecito la titolare della delega regionale all’Ambiente a procedere al rilascio immediato di un’autorizzazione provvisoria per il depuratore di Porto Cesareo al recapito finale, già utilizzato attualmente dal Comune di Nardò. Questo consentirebbe sin da subito gli allacci al sistema fognario delle opere già ultimate, collettate e collaudate.
Naturalmente si tratta di una soluzione tampone per scongiurare il rischio che i reflui non trattati prodotti da residenti e turisti di Porto Cesareo possano finire in mare. Ma il nostro obiettivo è ottenere da Roma la deroga che consentirebbe di avviare il progetto alternativo di riuso delle acque in agricoltura al 100%, con uno scarico in battigia per solo utilizzo emergenziale delle acque depurate dei Comuni di Porto Cesareo e Nardò.
I tempi della burocrazia e della politica, però, non sono compatibili con quelli della vita    di una comunità stremata da 42 anni di attese, stop e rinvii. Una comunità che vive in gran parte di turismo, e che vuole scollarsi di dosso l’etichetta dell’emergenza ambientale. È dal 1979 che Porto Cesareo aspetta la fine di quest’incubo. Ha visto realizzare un depuratore mai entrato in funzione e abbandonato ai vandali, e poi un secondo impianto ancora inutilizzato. Ma il problema resta irrisolto: impossibile scaricare i reflui depurati. E così, ancora nel 2021, si è costretti a ricorrere alle autobotti private per la raccolta dei reflui fognari, con tutto quello che ne consegue in termini di salute, igiene pubblica e di danno d’immagine per una delle località più belle e gettonate del Salento.
Una situazione di impasse che la Regione può e deve sbloccare, consentendo che la rete fognaria di Porto Cesareo sia regolarmente allacciata al depuratore e che quest’ultimo entri in funzione con regolare autorizzazione, sia pur provvisoria, allo scarico. È il primo passo, necessario ed improcrastinabile, di un percorso virtuoso per affrancare Porto Cesareo dallo stigma dell’abusivismo e dell’illegalità.
Lecce, 12 febbraio 2021
Paolo Pagliario
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS