Criticità smaltimento rifiuti organici: Regione in ritardo su impianti compostaggio, e i cittadini ne pagano le conseguenze

10 Maggio 2021 Criticità smaltimento rifiuti organici: Regione in ritardo su impianti compostaggio, e i cittadini ne pagano le conseguenze

I ritardi di programmazione della Regione Puglia in materia d’impianti di compostaggio si ripercuote sui costi di smaltimento della frazione organica dei Comuni, soprattutto i più piccoli, e di conseguenza sui cittadini costretti a pagare una Tari più salata. Per affrontare questo problema, che riguarda in particolare gli Aro 6, 9 e 11 della provincia di Lecce, ho richiesto l’audizione in Commissione Ambiente dell’assessora al ramo e del responsabile della Sezione Ciclo rifiuti e Bonifiche della Regione, e dei direttori di Ager e Arpa Puglia.
È necessario fare un punto su una situazione al limite dell’ingestibile: basti pensare che l’attuale dotazione impiantistica regionale di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani, il cosiddetto umido, è di appena sette impianti, due dei quali sotto sequestro. 
Le criticità nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti putrescibili rappresentano un grosso rischio igienico sanitario e ambientale, perciò è improcrastinabile mettere ordine in quest’ambito. A lanciare l’allarme è stata la stessa Agenzia regionale per la gestione del servizio rifiuti, che in una nota del 9 dicembre scorso segnalava gravissime criticità con riferimento alla gestione dell’umido prodotto da 46 comuni salentini, a causa della saturazione dell’impianto di compostaggio a cui veniva conferito. L’Ager stimava in 1.400 tonnellate a settimana il quantitativo di organico che non troverebbe collocazione né in impianti regionali, né fuori regione, né nelle stazioni di trasferenza (le aree di parcheggio e stoccaggio dell’umido, in attesa del conferimento extra regione). Molti Comuni, soprattutto i più piccoli, sono obbligati a servirsi di queste stazioni di trasferenza, e su di essi pesa un aggravio dei costi di smaltimento e trasporto, che si traduce in un incremento della Tari fino all’8%. Sarebbe auspicabile che la Regione prevedesse un ristoro per i maggiori oneri sostenuti negli anni 2020 e 2021, come già avvenuto per il 2019, sia pure in maniera tardiva ed incompleta.
È evidente che a questa materia, che tocca la salute e le tasche di ciascuno di noi, la Regione deve dare sistemazione con urgenza, e in audizione aspettiamo di ricevere risposte chiare soprattutto in merito alle criticità che abbiamo evidenziato negli Aro salentini.
Lecce, 10 maggio 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS