Recupero Molo Adriano: primo passo per riscoperta Lecce Città di Mare. Obiettivo condiviso in Commissione Cultura

12 Maggio 2021 Recupero Molo Adriano: primo passo per riscoperta Lecce Città di Mare. Obiettivo condiviso in Commissione Cultura

È stato il glorioso porto di Lupiae, l’antica Lecce, ed ha conservato la sua centralità fino all’età medievale e moderna. Recuperare un sito importante come il Molo di Adriano, significa recuperare la storia e l’identità stessa della città di Lecce. L’abbiamo ribadito oggi in Commissione Cultura, nell’audizione che abbiamo richiesto per mettere al centro dell’attenzione questo sito romano di straordinario valore architettonico e storico. Un bene che dev’essere sottratto all’onta del tempo e dell’inciviltà, come la scritta spray che ha vandalizzato la parte novecentesca ad agosto scorso.
Lecce era percepita come città di mare nell’antichità, perché proiettata sul mare. L’ha ricordato il professor Francesco D’Andria, vero luminare in materia di archeologia e storia dell’arte greco romana. Recuperare la vocazione marinara di Lecce significa pensare il passato come proiezione del futuro: da qui bisogna partire nel progetto complessivo di recupero e valorizzazione del lungomare di Lecce.
Un progetto che viene da lontano, dall’impegno dell’ex sindaca, la senatrice Adriana Poli Bortone, che ho voluto partecipasse alla Commissione di oggi proprio per portare il suo contributo prezioso. Fu lei, nel 2006, ad ottenere quel finanziamento di 400mila euro che consentì, tra il 2013 e il 2015, l’importante intervento di restauro illustrato oggi in audizione dalle funzionarie della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Brindisi e Lecce. Il Molo di Adriano non è un rudere, e riportarlo alla luce significa mettere la prima pietra nell’opera di recupero della storia antica di Lecce, che non è solo barocco. Porta d’Europa, città aperta al Mediterraneo proprio attraverso il suo porto: da questa visione che condivido con la senatrice Poli Bortone bisogna partire per un obiettivo di recupero necessario e urgente.
Il professor D’Andria ha suonato la sveglia: già 15 metri del molo sono andati perduti. Serve un’opera di restauro pensata in grande, con tempi certi, sulla scia degli interventi urgenti, a terra e a mare, messi in cantiere sotto la direzione attenta della Soprintendenza per la messa in sicurezza e il ripristino del molo. Scavo dei fondali del porto e ricostruzione della parte andata distrutta negli ultimi cento anni: questi i binari su cui deve poggiare il progetto.
Dal Molo di Adriano può e deve partire la riqualificazione dell’intero lungomare. Ben vengano i 3 milioni annunciati dall’assessora comunale di Lecce Cicirello, anche se l’iter ministeriale del progetto è ancora alle prime battute. Ma servono risorse assai più cospicue, provando ad intercettare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza anche per il recupero dell’archeologia subacquea. O come risarcimento per il passaggio del gasdotto Tap Snam sul territorio salentino. Abbiamo già chiesto un’audizione degli amministratori delle due società, per sollecitare i ristori promessi. Non briciole ma indennizzi congrui, per realizzare opere di ampio respiro come questa. 
Ogni euro investito in cultura produce 2,65 euro di ricadute positive sul territorio: questo dev’essere lo sprone per tutte le istituzioni coinvolte in questo ambizioso ma realizzabile piano di recupero dell’antico porto di Lecce. Comune, Regione, Ministero della Cultura, Soprintendenza, tutti con lo stesso obiettivo, senza preconcetti ideologici e oltre ogni steccato politico. Salvare il Molo di Adriano deve diventare un impegno comune, con la Regione a fare da cabina di regia. 
Innanzitutto bisogna completare gli interventi in corso, e solleciteremo la Capitaneria di Porto in questo senso nella prossima audizione sul tema, convocata già per mercoledì prossimo. Ringrazio il presidente della VI Commissione Metallo per la sensibilità dimostrata, calendarizzando subito un prosieguo del confronto avviato oggi. Così come ringrazio l’assessore alla Cultura Bray, che ha manifestato in modo chiaro il suo interesse verso questo progetto di valorizzazione del nostro patrimonio storico e artistico, delle nostre radici.

 

Lecce, 12 maggio 2021

 

Paolo Pagliaro

Consigliere regionale-Capogruppo LPD

Presidente MRS