Fibromialgia malattia invalidante, mancata applicazione mozione 2016. Interrogazione: sia data dignità a chi ne soffre

24 Giugno 2021 Fibromialgia malattia invalidante, mancata applicazione mozione 2016. Interrogazione: sia data dignità a chi ne soffre

La fibromialgia è una sindrome tanto comune quanto ancora poco conosciuta. Una malattia subdola che causa dolore cronico, disturbi del sonno, disfunzioni cognitive, rigidità, affaticamento e alterazioni del tono dell’umore che compromettono in modo anche grave la qualità di vita di chi ne soffre.
In Italia colpisce fra i 2 e i 3 milioni di persone, ma non è ancora riconosciuta tra le malattie croniche invalidanti per le quali è prevista l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria. Un’ingiustizia che va sanata, e una mozione approvata dal Consiglio regionale della Puglia nel 2016 andava proprio in questa direzione. Proposta dal consigliere Mazzarano, impegnava il Governo regionale a favorire percorsi di informazione, divulgazione, riconoscimento, diagnosi e cura della fibromialgia. Si impegnavano inoltre il presidente Emiliano e la sua Giunta a farsi promotori del riconoscimento della fibromialgia, affinché ai malati fossero estese le prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza, e fossero riconosciuti tutti i diritti previsti dalle leggi dello Stato in materia di lavoro. Ma nessun seguito è stato dato a quella mozione. Ecco perché ho presentato un’interrogazione urgente rivolta all’assessore alla sanità Loplaco, sollecitandolo a farsi carico dell’impegno morale e politico previsto da quella mozione approvata ormai cinque anni fa.
Il mancato riconoscimento del dolore e delle conseguenze che causa, per i malati di fibromialgia è una ulteriore sofferenza ed è motivo di isolamento. Ben 29 anni fa l’OMS ha riconosciuto l’esistenza della fibromialgia, e nel 2007 è stata classificata con il codice M-79.7 nel capitolo Malattie del sistema muscolare e connettivo. E c’è una dichiarazione del Parlamento europeo del 2009, che invita gli stati membri dell’Unione a mettere a punto una strategia comunitaria per riconoscere questa sindrome come una malattia, anche in considerazione del suo elevato impatto sociale oltre che sanitario. Chi ne è affetto è fortemente penalizzato anche sul piano lavorativo: il dolore e l’astenia cronica sono elementi che generano disabilità e deficit, fino a causare la perdita del lavoro.
Con la mia interrogazione ho voluto riportare all’attenzione del Governo regionale una patologia sempre più diffusa, che richiede interventi rapidi e concreti per restituire diritti e dignità ai cittadini malati di fibromialgia.
Lecce, 24 giugno 2021