Audizione Terme Santa Cesarea: attendiamo il bando per la gestione entro fine anno, ma serve piano di rilancio complessivo

7 Ottobre 2021 Audizione Terme Santa Cesarea: attendiamo il bando per la gestione entro fine anno, ma serve piano di rilancio complessivo

Finalmente si dirada la nebbia sul futuro delle Terme di Santa Cesarea, grazie ai chiarimenti ottenuti oggi in Commissione Turismo e industria alberghiera, nell’audizione convocata su mia richiesta. Innanzitutto abbiamo conosciuto il nuovo presidente del cda delle Terme, l’imprenditore locale Alessandro Bono, eletto da appena tre giorni. Così come abbiamo avuto garanzia sull’imminente pagamento delle due mensilità arretrate e delle quattordicesime con le fatture in riscossione.
Abbiamo anche chiesto conto dell’andamento della stagione termale in corso, che trova il suo fulcro proprio nel trimestre settembre-novembre, e le risposte ricevute ci confortano su un trend positivo fin dalla ripresa delle attività, avvenuta a fine maggio scorso dopo lo stop dovuto alla pandemia. 
Il nodo resta però l’affidamento della gestione del complesso termale. Ci è stato assicurato che il bando verrà pubblicato entro fine anno, con qualche anticipazione: riduzione del periodo di concessione a lungo termine da 80 a 40 anni, ristrutturazione del nuovo centro termale – il cosiddetto Mammoccione in abbandono e vandalizzato – a carico del nuovo soggetto gestore, e paletti tecnici in via di definizione, per redigere un avviso pubblico che risulti appetibile e possa intercettare l’attenzione di grandi società del settore termale. Ci sarebbero già due manifestazioni d’interesse informali – ha dichiarato il sindaco di Santa Cesarea, Pasquale Bleve – e questo lascia ben sperare, nonostante le perplessità sulla via della privatizzazione imboccata dalla Regione Puglia, socia di maggioranza delle Terme, determinata a cedere le proprie quote al Comune a fronte del pagamento di ben 13 milioni e 770mila euro. È una cifra molto ingente, di cui il futuro concessionario della gestione delle Terme dovrebbe farsi carico subito, oltre agli investimenti necessari per la ristrutturazione e il rilancio degli immobili. Anche su questo sono stato chiaro, ribadendo il mio no alla sciagurata ipotesi di spacchettamento dei beni delle Terme. No condiviso oggi pubblicamente dal sindaco, e questo non può che confortarci.
Il complesso termale è un’autentica meraviglia, un gioiello meritevole della massima valorizzazione. Ed ogni azione dev’essere mirata a questo obiettivo, sul modello Ischia che tante volte ho indicato come traccia da seguire per il rilancio delle Terme di Santa Cesarea, con la messa a disposizione delle acque sulfuree per tutte le strutture ricettive e i centri benessere che ne facciano richiesta, non solo a Santa Cesarea ma anche nelle località vicine, per mettere in comune un patrimonio di cui tutti possano giovarsi come attrattore turistico. Il settore delle cure, già zoccolo duro, deve procedere di pari passo con lo sviluppo del comparto benessere: anche questo è un punto fermo da cui partire. Ma senza garantire la raggiungibilità delle Terme – l’ho ripetuto anche oggi – nessun progetto potrà realmente decollare, perché arrivare a Santa Cesarea in auto è una corsa ad ostacoli su una mulattiera, peraltro con l’obbligo di attraversare il centro in assenza di una circonvallazione. Anche arrivarci in treno è un’impresa, con mezzi che ancora vanno a gasolio. E dall’aeroporto del Salento mancano collegamenti diretti. Ecco perché insisto sulla necessità di una pianificazione complessiva, con la precisa idea che questo polo debba essere valorizzato e promosso, e sono pronto a chiedere una nuova audizione non appena il bando per la gestione sarà pubblicato.
Lecce, 7 ottobre 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS