Riflessioni sulla povertà

10 Novembre 2021 Riflessioni sulla povertà

Ho partecipato ad un momento di riflessione presso la Chiesa di San Massimiliano Kolbe, a Lecce, organizzata dal mio amico don Antonio Murrone. Lui è sempre accanto agli ultimi, sempre attento e premuroso, sempre alla ricerca di una soluzione. Ci sono situazioni che è difficile anche immaginare. Credo che ognuno di noi debba fare qualcosa, per quello che può, perché ogni piccolo gesto è una pietra che si aggiungere alla costruzione del muro della serenità per tutti i nostri fratelli che si trovano in difficoltà.
Purtroppo, in una situazione già precaria, l’avvento della pandemia ha aperto nuove voragini risucchiando drammaticamente nell’area del bisogno tantissime famiglie a causa dello stop forzato; c’è chi ha perduto definitivamente il lavoro, c’è chi seppur sia riuscito a mantenerlo si è ritrovato senza nessuna forma di sostentamento. Chi conosce la mia storia di vita lo sa, sono stato sempre impegnato in prima linea accanto a chi ha bisogno. E nel periodo più brutto della pandemia con Cuore amico abbiamo ampliato la mission e abbiamo iniziato a consegnare pacchi di generi alimentari; abbiamo raggiunto tutti i punti del Salento, siamo arrivati dove ci hanno chiamato, col sorriso sulle labbra abbiamo cercato di andare oltre all’ostacolo, tanto abbiamo fatto, tantissimo ma è stata una goccia rispetto a tutti i bisogni che ci sono in giro. Ognuno di noi deve essere la goccia che scava la roccia.
Purtroppo siamo costretti a guardarci in faccia anche sulla questione “invisibili” e “irregolari”. E qui dobbiamo parlarne senza retorica alcuna. I primi vivono ai margini dimenticati da tutti, buttati per strada, dormono sui cartoni, sfidano freddo e gelo per vivere, e meno male che ci sono le parrocchie, la Caritas, le associazioni che tirano su le maniche e si impegnano, ma fa rabbia nel 2021 non essere ancora riusciti a ristabilire un ordine sociale che dia a tutti il necessario per vivere, un tetto sulla testa e una prospettiva di futuro. I secondi sono poveretti importati dalle politiche sbagliate che si fondono sul pensiero dell’accoglienza disperata e in mezzo a loro arrivano da ogni dove anche persone per nulla buone, mele marce. Ecco tutti questi irregolari, questi migranti senza permesso di soggiorno, non hanno nessuna prospettiva, occupano alloggi di fortuna, vivono nel degrado, delinquono per poter vivere, si ritrovano in mezzo al caos, alla sporcizia, al degrado, dove prolificano anche le attività delinquenziali foraggiate dalle mafie che li usano per spaccio e prostituzione. Abbiamo vissuto pochissimo tempo fa il dramma del madonnaro aggredito proprio da uno di questi poveretti, aggredito per fame, per bisogno, ma che lo ha ammazzato. Qui serve una riflessione seria. Qui non basta la solidarietà di ognuno di noi, non serve il buonismo di una parte di politica che sfrutta l’emotività delle persone. Servono soluzioni.
E quelle soluzioni deve fornirle la Politica… ma qui ci sarebbe da parlare per ore e lo faremo in altre occasioni. Concludo parafrasando Confucio: “Se un uomo ha fame e gli dai un pesce lo nutrirai per un giorno; se vuoi nutrirlo per sempre insegnagli a pescare”.

 

Lecce, 10 novembre 2021