Violenza contro le donne: è un sistema che va scardinato alla radice coltivando il seme del rispetto

25 Novembre 2021 Violenza contro le donne: è un sistema che va scardinato alla radice coltivando il seme del rispetto

Schiaffeggiare la moglie non è violenza: sono quattro italiani su dieci a pensarla così. È un dato sconcertante che ci deve obbligare ad una riflessione seria e urgente sulla cultura di genere nel nostro Paese. Perché è una questione di genere: oserebbe mai una donna, in Italia, dichiarare che è lecito prendere a schiaffi il proprio marito? Invece se è un uomo a farlo, il massimo della reazione è un’indignazione che purtroppo, per molti, è solo di facciata. Ma il dato ancor più scoraggiante è che sono le stesse vittime a giustificare botte, maltrattamenti e abusi. E i numeri sono drammatici: l’89% delle donne subisce violenza da parte di mariti, conviventi, fidanzati o ex. Comportamenti inconcepibili eppure considerati normali. Vittime dei loro carnefici restano in silenzio ed è proprio il muro di quel silenzio che dobbiamo buttare giù. Ogni donna deve sapere che non sarà mai sola, ogni donna deve denunciare alla prima avvisaglia; mai dare al proprio aggressore una seconda possibilità, perché l’amore non può mai essere violenza, l’amore protegge, tutela, valorizza, abbraccia, accarezza, sostiene ma non è mai violenza.
Ben vengano convegni, incontri, dibattiti ma quello che più serve è una giusta educazione.
Questo è un problema culturale che va affrontato come tale perché è evidente che siamo di fronte ad un’emergenza sociale, e tutti dobbiamo sentirci responsabili. Quando usiamo stereotipi di genere, quando ridiamo per una battuta che sbeffeggia le donne, quando educhiamo i nostri figli maschi a dare per scontato che le faccende domestiche o i compiti di cura siano cose da femmine, contribuiamo a consolidare un’asimmetria nel rapporto uomo-donna che, nelle sue estreme conseguenze, produce prevaricazioni, violenze e femminicidi.
Questo sistema va scardinato alla radice, coltivando il seme del rispetto nei nostri figli, maschi e femmine, abituandoli a considerare le persone per quello che sono e valgono e non per il loro sesso, promuovendo la parità di genere come materia d’insegnamento scolastico.  Dobbiamo insegnare il valore universale della bellezza e dell’amore ai bambini e alle bambine contro ogni tipo di violenza, anche perché la violenza non è solo fisica ma ha mille sfaccettature che fanno male allo stesso modo.
Il cambiamento deve partire da ogni nucleo familiare, ma dove la famiglia latita le istituzioni hanno il dovere di intervenire.
Lecce, 25 novembre 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS