Progetto Parco eolico offshore, lettera alla Prefetta Trio: Riferisca al Governo il No del Salento

20 Febbraio 2022 Progetto Parco eolico offshore, lettera alla Prefetta Trio: Riferisca al Governo il No del Salento

Il no unanime di cittadini e amministratori locali salentini contro il progetto di realizzazione di un mega parco eolico galleggiante nel Canale d’Otranto non può essere ignorato dalla più alta carica territoriale del Governo. È per questo che ho scritto alla prefetta di Lecce, Maria Rosa Trio, per chiederle di ascoltare i rappresentanti del territorio e di farsi portavoce della loro protesta con il Governo centrale. 
Si fa sempre più incombente la minaccia di vedere piazzate nel nostro mare un centinaio di pale colossali, che sfiorerebbero i 300 metri di altezza: un problema enorme, che rischia di avere ripercussioni non solo paesaggistiche e ambientali ma anche turistiche ed economiche su una vasta area della provincia di Lecce.
C’è grande preoccupazione per gli impatti che questo impianto, il cui progetto è stato presentato dalla società Odra Energia a dicembre scorso, andrebbe a causare lungo tutta la costa tra Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro e Tricase. La centrale del vento progettata sarebbe composta da quattro sotto parchi installati ad una profondità tra i 100 e 200 metri, su un’area complessiva di 162 chilometri quadrati.
Sono 23 i Comuni coinvolti: oltre a quelli costieri ci sono quelli che saranno attraversati dal cavidotto per l’allaccio a terra alla rete elettrica nazionale, lungo 40 chilometri da Porto Badisco fino a Galatina. Le opere a terra ricadrebbero peraltro nella fascia di tutela paesaggistica della costa e in ben due aree di notevole interesse pubblico che presentano ancora integra la loro originaria bellezza e forma. Sarà attraversato un pezzo del parco Otranto-Leuca ed anche aree di grande pregio archeologico, legate alla presenza di dolmen e menhir.
L’impatto visivo di questo impianto comprometterebbe in modo irreversibile l’integrità del paesaggio di questo territorio straordinario, che abbraccia la Grotta dei Cervi, le grotte sulfuree di Santa Cesarea Terme, Grotta Romanelli e la Zinzulusa, l’approdo di Enea, il tempio di Atena, la baia di Castro. 
Ho fatto appello alla sensibilità della prefetta Trio, che ha avuto modo di conoscere la bellezza di questo paradiso, per aiutarci a scongiurare questo scempio irreparabile.
Non si può calare dall’alto un mega progetto, ignorando le resistenze del territorio che il 21 novembre ha manifestato il proprio dissenso a Porto Miggiano, dove sono scesi in campo il presidente della Provincia di Lecce, sindaci e amministratori locali, associazioni, militanti ambientalisti e cittadini. Questo no corale, a cui hanno aderito tante cariche istituzionali ha trovato conferma istituzionale in atti formali e deliberazioni in moltissimi Comuni. Hanno già sottoscritto una mozione contro questo specifico parco eolico, e contro altri impianti offshore progettati in Salento, I’ente Parco Naturale Regionale Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase e le amministrazioni comunali di Alessano, Alliste, Andrano, Arnesano, Botrugno, Cannole, Caprarica di Lecce, Carmiano, Carpignano Salentino, Castro, Castrignano del Capo, Cavallino, Collepasso, Corsano, Cutrofiano, Diso, Gagliano del Capo, Galatina, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Giurdignano, Guagnano, Leverano, Lizzanello, Maglie, Martignano, Matino, Melpignano, Miggiano, Muro Leccese, Nociglia, Novoli, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Poggiardo, Porto Cesareo, Sanarica, San Cassiano di Lecce, Santa Cesarea Terme, Sogliano Cavour, Seclì, Soleto, Specchia, Supersano, Taviano, Tiggiano, Tricase, Ugento, Uggiano La Chiesa, Vernole e Zollino. Ed altri Comuni si stanno preparando a deliberare in tal senso.
Chiediamo un incontro urgente al Palazzo del Governo di Lecce con la prefetta Maria Rosa Trio, affinché ascolti le nostre ragioni e le porti con la sua autorevolezza fino a Roma. Diciamo no alla condanna a morte del nostro mare, del nostro territorio e del nostro turismo.