Emozioni forti: medaglia d’onore per papà mio

23 Febbraio 2022 Emozioni forti: medaglia d’onore per papà mio

Oggi per me è un giorno speciale, sono molto emozionato, ho ritirato la Medaglia d’onore per mio padre che purtroppo è andato via troppo presto.
La sua vita calzerebbe a pennello in un film oppure in un libro sull’orrore della guerra, della prigionia, la liberazione e la lenta rinascita, il perdono e la costruzione del futuro.
A 19 anni mio padre fu deportato in un campo di concentramento nazista dove rimase per due lunghissimi, interminabili, anni in cui mangiò solo bucce di patate che i polacchi riuscivano a lanciare dall’altra parte del filo spinato. Un inferno di cui non parlava mai. Quando fu liberato e tornò a casa pesava solo 23 chili, sua madre non lo riconobbe, la sua anima fluttuava nella pelle e ossa, era irriconoscibile.
Nonostante i lividi perenni nell’anima, riuscì a lasciarsi tutto alle spalle. Per quanto amava il tricolore, per l’alto senso della Patria decise di arruolarsi nell’esercito e poi entrò nella Polizia di Stato.
Mio padre era un uomo eccezionale; a modo suo ha voluto tutelare noi figli dalla sua angoscia passata e lo ha fatto con dolcezza, con il sorriso, in modo propositivo.
Sul suo passato solo qualche battuta ogni tanto, noi abbiamo scoperto tutto da soli, man mano. Era sempre proiettato al domani, non parlava mai del passato, è stato sempre propositivo cercando di cancellare quella parte, quel tassello, l’ha tolto dalla scacchiera della sua vita, in modo da costruire il futuro per noi figli.
Mio padre è stato un grande lavoratore ed ha vissuto per la famiglia, con mia madre si completavano e ci hanno regalato un’infanzia serena, ponendo le basi per quello che poi siamo diventati, persone perbene di una famiglia perbene.
Onestà, coraggio, lealtà, onore, mio padre è stato un uomo di valore con dei forti valori.
Non ho mai parlato o scritto di lui in pubblico, è la prima volta che abbozzo un pensiero provando a descrivere questa figura che per me è la pietra miliare sul cammino della mia vita. Mi emoziono sempre e mi dispiace che sia andato via così presto.
Questa medaglia, però, sono certo che sarebbe stata la sua volontà, voglio dividerla metaforicamente con tutti gli uomini e le donne vittime della follia del nazismo, a tutti coloro che non sono riusciti a tornare indietro ed anche a chi ha sofferto prima di essere liberato.
Oggi è un giorno importante per la mia famiglia, ringrazio, e guardo in cielo, una preghiera ed un sorriso per un grande dolcissimo uomo che mai si è lamentato nonostante avesse conosciuto l’inferno. E guardo avanti, così come piaceva a lui, sperando in futuro migliore per tutti.

 

Lecce, 23 febbraio 2022