Chi vive nella memoria dei giusti non muore mai

23 Maggio 2022 Chi vive nella memoria dei giusti non muore mai

Ricordo quel 23 maggio del 1992 come se fosse oggi: l’attentato di Capaci colpì nell’anima tutti noi, che attoniti e stupiti prendemmo consapevolezza della reale dimensione della mafia che attaccò lo Stato senza pietà.
Oltre al giudice Giovanni Falcone il pensiero ed una preghiera oggi li dobbiamo dedicare alle altre vittime di quel vile attentato: sua moglie, la magistrata Francesca Morvillo, ed i tre agenti della scorta, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo.
Giovanni Falcone ha dedicato la vita alla lotta alla mafia riuscendo ad entrare negli angoli più bui del suo agire e l’ha fatto col coraggio di chi cosciente di essere nel giusto va avanti domando le proprie paure. Chiudo questo mio pensiero con una sua frase che uso spesso perché fa parte di una filosofia di vita che ho sposato da tantissimo tempo:
“Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.
Ed infine credo che quando una persona vive nella memoria dei giusti, così come accade per Falcone, non muore mai.

 

Lecce, 23 maggio 2022