Salento caro? Narrazione distorta. Qui prezzi per tutte le tasche e rincari in linea col dato nazionale dell’inflazione sul turismo

9 Agosto 2023 Salento caro? Narrazione distorta. Qui prezzi per tutte le tasche e rincari in linea col dato nazionale dell’inflazione sul turismo

Nonostante la martellante campagna denigratoria che ha preso di mira il settore turistico-ricettivo salentino e pugliese, il disco rotto della frisa a 16 euro (prezzo giustificato da ingredienti e location di lusso) è una fotografia distorta di un’offerta in realtà molto variegata. In Salento, come dappertutto, come spendi mangi: e quindi se, anziché scegliere una frisa gourmet, si opta per una versione classica, il prezzo scende sensibilmente. Lo dimostrano i listini, affissi e trasparenti. Tanto per fare un esempio, in un lido della splendida Castro – come documenta il video che ho girato e che allego – la frisa di grano nero con olive, capperi, pomodorini e olio extra vergine di oliva costa 3 euro e 50 centesimi. Si spendono un euro per un caffè, due euro per un cappuccino o per il caffè in ghiaccio alla leccese: prezzi più che onesti, considerato il valore aggiunto della vista sul mare cristallino. Ed anche i prezzi delle postazioni in spiaggia sono assolutamente ragionevoli: 21 euro al giorno per un ombrellone e due lettini, 17 euro per un ombrellone e due sdraio nel periodo clou della stagione. E, accanto allo stabilimento, c’è la scogliera libera a costo zero per godere di questo paradiso. Altro che salassi da 500 euro a famiglia e anche più! Chi è disposto a spendere tanto, lo fa per scelta consapevole ed è anche giusto che vi sia un’offerta super lusso per questa fascia di clientela. Ma i fatti smentiscono la narrazione di un Salento ovunque carissimo, quasi intoccabile: qui il turista, come dappertutto del resto, è libero di scegliere in base alle proprie tasche e ai propri gusti il tipo di vacanza che vuole.
Anche i numeri diffusi dall’istituto Demoskopica smentiscono la cattiva stampa: prendendo in esame i dati dell’inflazione sul turismo nel nostro Paese a giugno scorso, la Puglia risulta a metà classifica con rialzi in linea con il dato nazionale (+8,5%), ben dopo regioni turistiche in cui la crescita dei prezzi è stata sensibilmente più alta: Lazio (+9,5%), Lombardia (+9,2%), Toscana e Molise (+9.1%).
A dispetto della campagna di stampa avversa, i dati del più importante motore di ricerca di viaggi e vacanze dicono che la Puglia è la regione con il più elevato numero di prenotazioni su base settimanale per il periodo a cavallo di Ferragosto. Fa inoltre registrare la più elevata percentuale di strutture al completo: 90% dall’8 al 20 agosto, a fronte dell’86% della Toscana e dell’80% dell’Emilia-Romagna.
Dunque, si rassegnino i denigratori: la bellezza della nostra terra e del nostro mare val bene qualche euro in più.
Lecce, 9 agosto 2023
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