Pensieri Serali- L’importanza delle parole e non luoghi comuni: campanile, patria, identità, radici

28 Maggio 2021 Pensieri Serali- L’importanza delle parole e non luoghi comuni: campanile, patria, identità, radici

Le radici non le tagli. Sono elastici con un capo legato al campanile e l’altro intorno la nostra vita. Più ti slontani più gli elastici si tira, finché diventa fini come corde di violino. Ma non si rompe. Quando è tirati al massimo passa il vento della memoria, e questi elastici manda suoni di ricordi”.
Sono parole dello scrittore Mauro Corona presenti nel suo libro “Il canto delle manére”.
Un pensiero bellissimo che mi ha fatto riflettere tanto su un argomento al quale tengo in maniera particolare.
Mi piacciono le ultime ore della sera.
I pensieri diventano più nitidi e si fermano di fronte alla riflessione.
Molte volte, anche nel dibattito politico, c’è chi tira in ballo il termine “campanilismo” come fosse un mostro da combattere, nell’accezione gretta della parola.
Nell’ultimo Consiglio Regionale lo ha fatto addirittura Michele Emiliano.
Usano la scusa del “campanile” per provare ad attaccarmi.
Sorrido perché non riescono a cogliere un concetto semplice e preciso, non riescono a comprendere il significato della parola amore, legata alla proprie radici.
Viviamo anni: la globalizzazione ha fallito su tutta la linea gettandoci in una confusione totale che rischia di far sbiadire i nostri valori più importanti. Siamo contrari dunque al globalismo, alla massificazione che esaspera la mercificazione.
Noi siamo per dare valore alla qualità, al talento, alle specificità, alle diversità.
Dunque facciamo chiarezza, per l’ennesima volta, sul concetto di “campanilismo”. 
Per noi è un valore aggiunto, è quel valore che ci permette di crescere tutti insieme, è un atto d’amore che ognuno di noi dovrebbe avere per il proprio territorio; ed è quel valore che può rappresentare un motivo di arricchimento per l’intera Nazione.
Se ci fermiamo alla realtà pugliese invece, voglio specificare un passaggio importante.
Da più parti è stato sbandierato il modello Puglia senza capire che non può esistere un modello Puglia se non partiamo dalla vera forza rappresentata proprio dalle diversità di tutti i territori, da Leuca a Lesina.
E se tutti i territori non sono in equilibrio inutile sbandierare falsi modelli.
Se tutto si concentra su Bari, se tutto si ferma a Bari, senza capire che l’Italia inizia a Santa Maria di Leuca e non finisce a Bari, non si può parlare di nessun modello. 
Ed ecco allora che dobbiamo ragionare sull’importanza delle parole e non sui luoghi comuni, che diventano il rifugio di chi vuole dire di no a prescindere al pensiero altrui.
Il termine campanilismo può essere coniugato in tutte le sue forme, in ogni zona, se il concetto è amare se stessi per crescere insieme, si possono raggiungere traguardi importanti. Insieme, uniti.
La nostra missione politica è proprio questa: mettere tutti i territori in equilibrio, nessuno deve rimanere indietro, tutti devono partire dalla stessa base, diritti uguali per tutti.
Non possiamo dire che siamo italiani se non abbiamo il rispetto per le nostre origini, per la nostra storia, per la nostra identità e per la nostra cultura.
Tutti elementi distinti e distanti tra di loro, ma che insieme formano il tricolore dando vita alla cultura italiana, apprezzata in tutto il mondo.
Nel mio lavoro quarantennale di editore radiotelevisivo ho dato vita ad un modello che ho battezzato “indies”. 
Ho creato un modo nuovo di fare azienda vicino alla realtà territoriale salentina. 
Abbiamo dato vita al modello Salento. Siamo stati e saremo sentinelle attive sul territorio, ed anche presidi culturali,  abbiamo sempre promosso le nostre radici e abbiamo contribuito allo sviluppo della nostra terra , non ci siamo mai omologati di fronte all’idea dei grandi ascolti televisivi congiunti alla globalizzazione e all’omogenizzazione, abbiamo preferito produzioni di qualità che raccontassero la nostra storia, il nostro passato, il nostro presente e ci siamo proiettati nel futuro.
La nostra battaglia parte da lontano, il Salento dimenticato da tutti è rinato intorno alle nostre idee. 
Abbiamo aperto la strada del chilometro zero, della qualità, della produzione con materie prime del territorio.
Abbiamo dato vita a campagne di promozione, come Salento DOC per una cultura del consumo territoriale.
La cultura della globalizzazione che ha fallito, lo ripeto, ha provato ad omologarci, preferendo la quantità delle multinazionali alla qualità del Made in Italy, provocando una deriva mondialista che ha indebolito la nostra nazione.
La nostra Patria è il nostro orgoglio che alto come un muro deve bloccare questa deriva.
L’Italia è la nostra Patria, i nostri territori sono piccole patrie e, uniti, difendendoli, difendiamo la nostra libertà, le nostre radici, la nostra storia.
Questo non significa essere isolati, essere soli, ottusi e chiusi, così come prova ad etichettarci qualcuno che preferisce rimanere prigioniero del suo unico pensiero, questo significa riconoscere la propria diversità come fonte di ricchezza e aprirsi al mondo, partendo dall’equilibrio di tutti i territori. Ognuno di noi dovrebbe essere sentinella attiva del proprio luogo, amandolo con passione, ognuno di noi dovrebbe amarsi, perché amare se stessi è la base per poter donare amore al prossimo.
Quindi, concludo, quando parlate di campanilismo vi state tuffando nel mondo dell’amore, se affogate in questo termine, fatevi una domanda e datevi una risposta.
Lecce, 28 maggio 2021
Paolo Pagliaro
Consigliere regionale-Capogruppo LPD
Presidente MRS