Tv locali, quanti falsi editori. Un’esigenza su tutte: più risorse e autonomia per crescere

24 Novembre 2002 Tv locali, quanti falsi editori. Un’esigenza su tutte: più risorse e autonomia per crescere

“Ruolo e rilevanza del settore radiotelevisivo nel processo di crescita di una comunità territoriale”: è il tema del convegno, organizzato da Assindustria che si svolgerà domani alle 10 ad Ecotekne, alla presenza del ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri. Ad introdurre i lavori sarà Paolo Pagliaro, presidente del Terziario avanzato di Assindustria e presidente di Mixer Media, gruppo che, tra l’altro, controlla Telerama.

Presidente, qual è allora il ruolo del settore radiotelevisivo locale rispetto al territorio?
Oltre a fare informazione, le radio e le televisioni locali svolgono una funzione sociale: sono attente e danno voce a chi è in condizioni di disagio e solitudine; assumono iniziative di solidarietà dando, in modo trasparente, aiuto concreto a chi ne ha più bisogno. Anche nello sviluppo economico del territorio hanno un ruolo importante, aiutando le aziende a far conoscere i loro prodotti e i loro servizi.

Sulle piccole emittenti c’è il giusto controllo delle autorità? C’è il rischio che tv locali si trasformino in centri di gestione di poteri?
I controlli, essendo dei concessionari pubblici, è giusto che ci siano, ma non sempre avvengono in maniera sistematica. Ogni mezzo di comunicazione può essere un piccolo o grande centro di potere, l’importante è che questo potere lo si metta al servizio dei telespettatori, nell’interesse esclusivo della collettività.

Qual è il maggiore limite delle emittenti locali salentine?
Ci sono pochi editori puri: sono quasi tutti imprenditori con altri interessi. La professionalità si acquisisce sul campo non essendoci corsi per operatori radiotelevisivi. Anzi, a tal proposito mi piacerebbe che potessero svilupparsi collaborazioni con l’Università di Lecce. Ma il vero problema è la scarsità di risorse per la crescita del settore. Esiste un forte sbilanciamento a favore del duopolio Rai-Mediaset, che raccoglie circa il 90% dei ricavi pubblicitari dell’intero comparto.Alle emittenti locali resta ben poco.

Cosa si aspetta dal disegno di legge di Gasparri?
Che l’emittenza locale venga regolamentata in maniera autonoma rispetto a radio e televisioni nazionali. Mi aspetto più risorse, ma soprattutto provvedimenti che favoriscano sul piano fiscale gli investimenti pubblicitari delle piccole e medie imprese sui mezzi di comunicazione di massa. Mi aspetto l’abrogazione per le emittenti locali della normativa sulla par condicio, vero bavaglio alla libertà di espressione e vero limite alla libertà d’impresa.

Cosa vuole fare da grande Telerama?
Così come tutto il Gruppo Mixer Media, vuole continuare a crescere con umiltà e impegno, sperando di svolgere un ruolo positivo e propositivo nella crescita del territorio.

Lecce, 24 novembre 2002