Paolo Pagliaro manda in onda il Lecce

16 Luglio 2003 Paolo Pagliaro manda in onda il Lecce

Paolo Pagliaro, 43 anni, presidente del gruppo Mixer Media Management, oltre che per la comunicazione ha una gran passione: il Lecce. Segue la squadra da quando aveva tre anni.
“Ho ricordi vivissimi – afferma – di quando ero davvero un bambino. Ci andavo con mio padre al campo, e ho dei flash di memoria in merito ad una partita contro il Taranto che non finì affatto tranquilla. Allora il derby vero e proprio era con il Taranto, che era il nostro nemico n° 1. Mellina venne atterrato in area di rigore e l’arbitro ci negò il rigore! Si scatenò l’ira di Dio in tribuna, il pubblico protestava e il resto preferisco non ricordarlo …”

Se dovesse dare una formazione ideale … (non ci lascia finire ed attacca)
Trevisan, Lorusso, Vellani, Materazzi, Mamilovich, Di Somma, Carella, Fortunato, Ferrari, Piagnoni, Fiaschi.

Perché questa formazione?
Era straordinaria. Ricordo le grandi lotte con squadre come l’Avellino, ci si batteva sempre per i primi posti, anche se poi non fu questa a regalarci la B. Ma era una squadra che dava grande soddisfazione quando giocava.

Ogni domenica lei è allo stadio, ci sembra di capire che non sia possibile rinunciarvi, indipendentemente dal fatto che le sue televisioni e radio diano grande spazio al Lecce.
Sono un tifoso vero, manco solo per cause di forza maggiore. Il Lecce per me è una passione vera, a prescindere dal lavoro e dalla professione. Devo però dire, come editore televisivo, a sostegno di questa società stata dettata non solo da questioni, diciamo, di cuore. Personalmente credo che tutte le componenti del territorio, debbano andare all’unisono. Stampa, tifosi, istituzioni dovrebbero sostenere incondizionatamente questa squadra non solo per amore e passione, ma anche perché è un bene per tutti. Anche per questo credo non sia difficile sostenere una società come questa che ha dimostrato grandi capacità, voglia di far bene e un grande affetto nei confronti di una realtà che non sempre ripaga da un punto di vista dei bilanci. Anzi, il contrario. Questa società non ha dato priorità al dato tecnico del bilancio che si deve far quadrare a tutti i costi. Se in campo non fosse sceso l’affetto che il Patron Semeraro ha dimostrato d’avere nei confronti di questi colori del calcio professionistico a Lecce oggi come oggi non staremmo a parlarne.

Che tipo di tifoso è Paolo Pagliaro?
Tranquillo nella sostanza, mi diverte moltissimo osservare quello che succede intorno. Si ripete un po’ quello che accade nei confronti della televisione: tutti sanno come si fa, cosa va e cosa non va, tutti sanno quello che è giusto e quello che è sbagliato. E’ divertente vedere come le valutazioni tecniche varino con il variare dell’umore, e come i brocchi della settimana precedente siano campioni e il contrario.

Il dopo partita e …
… allegro se si è vinto, interlocutorio se si è pareggiato e si poteva vincere, decisamente pesante nell’ipotesi peggiore. Per fortuna nel calcio si aspetta la domenica successiva.

Che cosa si aspetta da questo campionato?
Una salvezza tranquilla. Sarebbe bellissimo se arrivasse con qualche giorno di anticipo, ma so che soffriremo fino all’ultima giornata. Del resto è normale che una squadra come la nostra soffra sino alla fine. Fa nulla, maggiore sarà la soddisfazione finale. La nostra dimensione, non dobbiamo mai dimenticarlo è questa. Salvezza con tranquillità senza lottare sino all’ultimo, ma è quella la nostra dimensione. Condivido appieno la politica di Rico Semeraro: quella dell’occhio al bilancio e perseguire i risultati sportivi con la giusta ed intelligente politica dei giovani.

di Loredana di Cuonzo

Lecce, 16 luglio 2003