Basta parole: i fatti per valorizzare la comunicazione

6 Febbraio 2006 Basta parole: i fatti per valorizzare la comunicazione

 

Considerate le dichiarazioni rilasciate in questi giorni in merito ai criteri di distribuzione delle risorse destinate ai progetti di comunicazione della Provincia, ritengo indispensabile intervenire, per tranquillizzare e rassicurare chi avesse dei dubbi in merito.
Deve essere assolutamente chiaro per tutti che la nostra informazione e la nostra comunicazione non sono in vendita, mai è accaduto e mai avverrà, e questo può essere testimoniato dai numerosi riconoscimenti ricevuti in questi anni dal mondo politico, istituzionale, ma più in generale dai cittadini salentini, che apprezzano la nostra comunicazione, libera, indipendente, imparziale, equidistante, obiettiva.
Forse ciò che è veramente preoccupante è la velleità irrispettosa ed inaccettabile degli ultimi arrivati, o “ cenerentole” come loro stessi si definiscono, che parlano di privilegi…
La professionalità, la storia, la qualità, il radicamento, i dati Auditel, il canale satellitare, non sono considerati elementi utili su cui basarsi per poter fare delle scelte…
La verità è che siamo noi per primi ad aver da sempre ribadito l’importanza e la necessità di un’analisi più accurata del nostro settore.

Abbiamo intrapreso battaglie, abbiamo lavorato duro in questi anni per fare in modo che le istituzioni ponessero maggiore attenzione al nostro settore, che investissero di più in campagne di promozione, informazione, sensibilizzazione; abbiamo più volte richiesto a tutte le amministrazioni un progetto specifico, un comitato per il settore dell’informazione e della comunicazione che potesse garantire criteri di equità nella distribuzione delle risorse, non solo nel nostro interesse, ma nell’interesse di tutta la comunità salentina.
Contrariamente da quanto emerso in merito in questi giorni, sono io il primo a riconoscere una spartizione non equilibrata delle risorse stanziate, che non tiene conto in maniera obiettiva dei diversi valori in campo, della differenza che sussiste tra il mettere in onda ripetutamente uno spot pubblicitario e invece realizzare produzioni di alta qualità che richiedono competenze specifiche, conoscenza del territorio, ausilio di tecnologie avanzate, e fondamentalmente condivisione di una missione che per noi era e resta lo sviluppo armonico e concertato del Salento.

Allora se di squilibrio si parla, è facile da rintracciare tra Telerama e le altre televisioni, tra le altre emittenti e RTS, seconda tra le televisioni locali salentine in base al livello di ascolti, nuovo e valido esempio di televisione interattiva, capace di salvaguardare e rendere protagonista la cittadinanza attiva, ed in particolar modo lo squilibrio è evidente nel campo dell’emittenza radiofonica, che come giustamente si è rilevato, è stata decisamente trascurata.
Facciamo attenzione: non sono le poche risorse stanziate dalla Provincia al Gruppo Mixer Media ad aver fatto la differenza.
Il rapporto con gli enti e con le amministrazioni rappresentano appena il 5% del fatturato complessivo del nostro gruppo.

Non è stata la Provincia a dire a noi di promuovere la “ Notte della Taranta”e tutti gli altri eventi da noi valorizzati e promossi, non è stata la Provincia a chiederci di realizzare “ Salento D’Amare”, non è stata la Provincia a chiederci di usare il canale satellitare nelle nostre produzioni per portare il Salento in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo.
Le risorse che ci ha messo a disposizione derivano da un nostro lavoro intenso e proficuo di progettualità costante. I nostri cervelli hanno ideato, riempito di contenuti dei contenitori inizialmente vuoti.
Abbiamo creato una massa critica pronta a recuperare e a riconoscere la nostra identità, abbiamo fatto della televisione una vera e propria “ impresa culturale” al servizio del territorio, abbiamo creato un modello, adottato anche da chi nel campo dell’impresa radio – televisiva si è affacciato successivamente.
Il posto c’è per tutti.

I nostri progetti sono stati riconosciuti ed apprezzati. Ma gli altri progetti dove sono?
Dovrebbero, invece che impelagarsi in sterili polemiche, puntare sulla qualificazione. Sarebbe il caso che imparassero bene a leggere e ad interpretare i dati Auditel e non furbescamente a metterli in dubbio alla giusta occasione , spinti da interessi personali, o addirittura, come è successo negli ultimi mesi, a non iscriversi più per evitare il confronto.
E’ forse una colpa registrare un livello di ascolti ben dieci volte superiore a quello di altre emittenti locali, riuscire con successo, avere idee brillanti, realizzare un ricco palinsesto di autoproduzioni di qualità, grazie al quale abbiamo ricevuto il prestigioso Premio Millecanali per la categoria “ Programmazione Complessiva” come la migliore d’Italia?
Telerama , RTS, insieme alle nostre emittenti radiofoniche, quotidianamente investono energie, capacità e professionalità nella forza della comunicazione al servizio della propria terra, assicurando il più possibile pluralismo ed equilibrio.

Il successo riscosso, ad esempio, da una delle nostra iniziative di marketing territoriale “ Salento D’Amare”, che permette di esportare la nostra identità culturale in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo attraverso l’unico canale satellitare pugliese, Puglia Channel, non fa altro che confermare la mission che abbiamo voluto intraprendere.
Abbiamo dimostrato che la radio e la televisione possono essere un positivo strumento di crescita, e non a parole, ma con i fatti, nella concretezza, a tutti.
Il vero problema è che manca il coraggio di essere obiettivi, manca il rispetto nei confronti di chi, da trent’anni ormai, con tanto lavoro ed impegno, si batte per l’equità, per il trionfo dell’imparzialità nel nostro settore.

Voglio considerare tutto questo solo il punto di partenza di un percorso che ci vede tutti protagonisti, l’inizio di una serie di confronti costruttivi tra noi uomini di comunicazione e le amministrazioni, comprese anche quelle che da anni ormai hanno scelto di non inserire i mezzi del nostro gruppo nelle attività di comunicazione istituzionale.
Vorrei ricordare a chi ora sembra averlo dimenticato che siamo stati noi i primi ad averlo chiesto e siamo sempre pronti a sederci attorno a un tavolo per ragionare insieme e promuovere criteri oggettivi di distribuzione delle risorse, prendendo in considerazione tutti gli elementi utili che possano far fare le scelte migliori, premiando la qualità, la professionalità, così come è giusto che sia, a vantaggio di tutti.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 6 febbraio 2006