Per il futuro del territorio

1 Aprile 2006 Per il futuro del territorio

Può raccontarci la storia della sua attività di imprenditore nell’affascinante e difficile mondo dei mass media?
Sin da quando ero molto giovane l’attitudine per il lavoro, la forte determinazione, l’amore viscerale per la mia terra ma soprattutto la passione per la musica hanno fatto sì che, contando solo sulle mie forze, sia riuscito a realizzare quello che è oggi il Gruppo Mixer Media.
Avevo appena tredici anni quando decisi di iscrivermi al conservatorio, dove studiai per alcuni anni per imparare a suonare il contrabbasso. A 16 anni mi ritrovai a suonare il basso elettrico in una band e cominciai a lavorare per Radiosalento, occupandomi di testi e scalette musicali: avevo già la certezza che la musica avrebbe inciso in maniera determinante la mia vita.
Era un mondo che mi appassionava, l’idea di poter arrivare al cuore della gente attraverso la musica, di avere un ruolo attivo nel mio territorio, che ho sempre amato tanto. La folgorazione verso il mondo affascinante della radio scattò con Radio Nice, una delle esperienze per me indimenticabili. Passai così a Radio Rama, in qualità di direttore artistico, in seguito come azionista acquistando prima una quota e poi diventando unico proprietario, nel 1982.
In quegli anni il mercato pubblicitario non si era ancora aperto, non c’era ancora la cultura della promozione e la consapevolezza dell’importanza della pubblicità, ma ero sicuro che prima o poi ci sarebbe stata la dovuta attenzione nei confronti della comunicazione, essenziale per lo sviluppo economico e culturale del nostro territorio.
Così, cominciai a pensare ad una concessionaria di pubblicità, e diedi vita a Pubbli.Pi, oggi la nostra K & C.
Nel pieno di questa esperienza per me nuova, proseguì acquistando Radio Salento e contemporaneamente nacque Jet Radio, che punta fin dal primo istante ad un target colto e raffinato.
Il mio vero pallino però era la televisione: con l’esperienza acquisita nella radio, spinto dalla solita determinazione, diedi vita a Telerama: era il 1^ maggio 1989.
Sempre nell’ottica di offrire un’offerta ulteriore e completa per i salentini, nel 1996 nacque Radio Caribe e di seguito Radio Manbassa.
Nel 2000 entrò a far parte del gruppo l’emittente televisiva TV10, poi denominata Telesalento, che dall’8 giugno del 2004 è diventata RTS.
Con esperienze dirette e con tanti sacrifici, sono riuscito a trasformare i miei sogni in realtà.
Certo, non è che allora sapessi già di dover arrivare a dirigere circa 120 collaboratori, né potevo immaginare che il Gruppo Mixer Media potesse riscuotere il consenso e l’approvazione di tanti salentini che, oggi, ci hanno permesso di occupare una posizione dominante nel Salento.
Abbiamo concretizzato questa attività con pochissime risorse e ogni giorno, insieme a Max Persano, uno dei primi collaboratori, e alle tante persone che hanno creduto in questo sogno, abbiamo lavorato per costruire un riferimento importante per il Salento, che riuscisse ad incidere sul nostro territorio puntando sulla qualità, sull’attenzione ai dettagli, sulla professionalità.
Ho sempre creduto nell’importante ruolo della comunicazione e dell’informazione ed è stata proprio questa forte consapevolezza, insieme alla mia passione, la spinta decisiva che mi ha portato a trasformare in realtà i miei sogni.

Uno dei capisaldi di Telerama e RTS è lo spazio dedicato all’informazione: secondo lei, la televisione è conciliabile con il mondo politico?
Certamente lo è. Di certo non è facile stabilire degli equilibri quando si trattano argomenti così importanti, anche noi facciamo politica nei nostri telegiornali, nei nostri programmi, e ci impegniamo da sempre ad avere un posizionamento editoriale veramente equidistante dalle centrali del potere politico.
In generale devo evidenziare che nel settore sono pochi gli editori “ puri”. La maggior parte sono imprenditori con altri interessi. Ho sempre chiesto ai miei direttori, giornalisti e collaboratori moderazione e rispetto, ma anche fermezza, indipendenza, equidistanza, imparzialità, e devo dire che il successo raggiunto ad oggi con i nostri telegiornali e le nostre produzioni di approfondimento giornalistico e politico, lo possono confermare.
Abbiamo voluto da sempre offrire una informazione generalmente libera da vincoli di ogni sorta, ma attenta alle esigenze peculiari del nostro territorio, una informazione dove è garantito il massimo pluralismo ed equidistanza ed una grande attenzione al ruolo delle istituzioni, mai distaccata dal tessuto sociale e sensibile alle ragioni commerciali e imprenditoriali del Salento.
Insomma, ho sempre cercato di creare rapporti curati, seri e privilegiati con “uomini”, con “persone”, che siano o meno politici, con cui condividere i miei stessi fondamentali valori e il mio interesse propositivo e concreto al servizio del mio territorio.

La tv, definita molto genericamente commerciale, è solo un contenitore da riempire con qualsiasi merce capace di fare audience o può essere un valido strumento di comunicazione?
Le responsabilità vanno oltre le leggi di mercato. Il telespettatore non è territorio di conquista.
Più volte mi sono chiesto se si potesse misurare la qualità dei servizi che i mezzi di comunicazione offrono con il solo parametro degli ascolti.
Telerama rappresenta un esempio di televisione locale che, pur mantenendo alto il livello degli ascolti, non è omologato a quello della maggior parte delle televisioni nazionali, interregionali e locali. In effetti basta soffermarsi un momento su quello che si vede per lo più sulle altre televisioni: televendite, con pentole, tappeti, prodotti di bellezza miracolosi, telenovelas sudamericane, cartomanti, filmetti anni’ 70, reality show, donnine la notte, insomma tutto quello che può garantire facili guadagni e tanti ascolti.
Noi, invece, da sempre abbiamo preferito le nostre autoproduzioni di qualità, creando così una “family tv” capace di regalare momenti di interesse e di intrattenimento per tutti i componenti della famiglia, ma che soprattutto si inserisce in una scelta strategica che rifiuta l’omologazione.
Non è stata una decisione facile, ma ci siamo riusciti: i cittadini salentini ci riconoscono, ci apprezzano e ci sostengono, scelgono e preferiscono la nostra qualità. Senza dubbio nel difficile rapporto tra televisione ed utenti, non esiste una ricetta sempre valida, ma è fondamentale la responsabilità etica di chi fa televisione.
La televisione è sì un contenitore da riempire, ma i veri contenuti con cui deve essere riempita siamo noi telespettatori a sceglierli, nel pieno rispetto delle nostre esigenze.

E’ nata l’affermazione, certamente provocatoria, “ televisione cattiva maestra”: quando essa è realmente cattiva e quando invece è valida?
E’ difficile dire se esista o meno una tv “ maestra per tutti”.
Bisogna capire che quello che potrebbe far male trasmesso in televisione farebbe male anche se fosse trasmesso attraverso la carta stampata, la musica o le parole.
Quindi effettivamente non c’è una televisione fatta male che fa male, ma la televisione di per sé può essere uno strumento educativo molto importante: bisogna saperla usare.
Nel mondo della comunicazione, spesso criticato, dobbiamo fare attenzione a non scambiare per televisione quanto televisione non è. A fare la differenza è il senso di responsabilità, che non solo richiede una continua verifica tra quello che potrebbe dirsi e quello che non si può dire in un messaggio televisivo, ma permette anche a tutti noi di raggiungere l’obiettivo vero della comunicazione.
La comunicazione è promozione, informazione, conoscenza e formazione, permette ad un territorio di svilupparsi, alle persone di acculturarsi, agli enti pubblici di avvicinarsi ai cittadini ed è un grande veicolo per sensibilizzare ed attirare l’attenzione sui piccoli e grandi problemi sociali.
Dunque, puntiamo pure il dito contro la tv “ cattiva maestra”, ma non la demonizziamo: la cosiddetta “meravigliosa scatola magica” può e deve essere un positivo strumento di comunicazione, può e deve essere onesta, veritiera, corretta e rigorosa.

L’attuale legislazione promuove o penalizza le tv locali, magari rispetto a RAI e MEDIASET?
Nell’attuale situazione che il mercato televisivo locale sta vivendo, il vero problema a mio avviso è costituito dalle poche ma per noi indispensabili risorse che possano assicurare una crescita del nostro settore.
Il nodo cruciale riguarda appunto il reperimento delle risorse, ma soprattutto lo stacco enorme che l’emittenza locale fa registrare a livello di audience ed affermazione sul territorio e la valorizzazione in termini di risorse disponibili, su cui esiste un forte sbilanciamento a sfavore delle emittenti locali: secondo recenti stime il duopolio Rai – Mediaset raccoglie circa il 90% dei ricavi pubblicitari dell’intero comparto televisivo italiano.
Dunque, alle emittenti locali resta ben poco.
L’ auspicio è che l’emittenza locale venga regolamentata in maniera autonoma rispetto alle televisioni nazionali, per creare le condizioni affinché aumenti in misura significativa le sue risorse e , di conseguenza, l’intero settore abbia a disposizione provvedimenti che favoriscano sul piano fiscale gli investimenti pubblicitari delle piccole e medie imprese sui mezzi di comunicazione di massa.
Con questo si raggiungerebbe il duplice scopo di favorire l’emittenza locale e di stimolare al contempo una maggiore sensibilità delle piccole e medie imprese verso le pianificazioni pubblicitarie, con positivi effetti sul rilancio dei consumi e sull’intera economia nazionale, anche e soprattutto in considerazione del prossimo passaggio alle trasmissioni in tecnica digitale.
Non possiamo non considerare che un cambiamento del genere ha bisogno di forti misure di sostegno, per far sì che possiamo usare adeguatamente questi nuovi servizi.

Quale la chiave di successo di Telerama ed RTS?
Telerama ed RTS sono gli esempi evidenti di questo percorso di crescita che abbiamo scelto di intraprendere.
Telerama, con il suo ricco palinsesto, rappresenta un esempio di televisione locale che quotidianamente investe energie, capacità, professionalità nella forza della comunicazione al servizio del suo territorio, assicurando il più possibile pluralismo, imparzialità, equidistanza ed equilibrio.
Abbiamo creato una formula televisiva capace di risvegliare il pubblico, capace di far sentire forte l’orgoglio di quello che noi siamo, di quello che la nostra terra ci offre, per certificare e valorizzare la nostra identità.
La nostra non è solo una televisione, ma una vera e propria impresa culturale al servizio del Salento. La nostra “mission” è quella di creare, in un territorio ricco di potenzialità inespresse, una infrastruttura immateriale per incentivare lo sviluppo, sostenere il confronto, uscire dall’isolamento culturale, offrendo costante attenzione e sostegno alle diverse esigenze legate allo sviluppo economico, sociale e culturale del Salento.
Basti pensare alle nostre iniziative di marketing territoriale come “ Salento D’Amare” che, promovendo le nostre peculiarità culturali, fa circolare ovunque la nostra salentinità, permettendo così al Salento di confrontarsi al suo interno e di aprirsi al dialogo con altri paesi europei e del Mediterraneo attraverso il canale satellitare; “ In Famiglia” che entra ogni giorno nel cuore della gente aprendo le porte di “casa Telerama” per dare consigli pratici e offrire un vero e proprio contenitore nel quale trovano spazio gli argomenti e le curiosità più disparate.
L’informazione è un altro momento importante del nostro palinsesto: la cronaca, la cultura, lo sport, il mondo del lavoro, lo spettacolo sono i soggetti e i protagonisti che hanno reso il nostro telegiornale l’appuntamento fisso ed imperdibile con l’informazione quotidiana per tutti i salentini, che promuove una visione della società dell’informazione fondata sul diritto a comunicare, per proteggere il diritto del cittadino ad essere informato e ad informare, il diritto ad esprimersi e a partecipare alla vita pubblica, rivestendo un ruolo attivo.
A proposito di cittadinanza attiva, nel nostro gruppo c’è un valido esempio di televisione interattiva al servizio del suo fruitore, RTS, che ogni giorno permette al cittadino in piena libertà di rapportarsi al telefono, senza alcun filtro, con amministratori, politici ed esperti di ogni settore, sollevando dibattiti e confronti continui, accrescendo lo spirito di protagonismo del telespettatore, salvaguardando uno dei fondamentali diritti di un cittadino, ossia la partecipazione diretta alla vita pubblica. E’’ finalmente la gente comune che diventa protagonista, che propone dibattiti, che stimola e spinge all’approfondimento, reclamando contro gli sprechi e i privilegi sussistenti, denunciando le ingiustizie subite, risvegliando l’attenzione su svariate tematiche che ci riguardano da vicino.
RTS rappresenta indubbiamente un primo, fondamentale esempio di televisione che smuove le coscienze, risveglia l’intelligenza e la curiosità del pubblico, che sottolinea l’importanza di una più forte consapevolezza ad essere attivi, non semplicemente per il gusto di sollevare sterili polemiche ma per farci incontrare, per creare dialogo, per costruire attivamente il nostro percorso di crescita.
Un palinsesto, dunque, ideato e gestito nel pieno rispetto delle necessità e dei bisogni dei cittadini, che fa dei momenti di mediazione ed intermediazione sociale il suo punto forte, che finalmente dà ascolto a chi fin’ora era rimasto nell’anonimato, rendendo il cittadino l’indiscusso protagonista della sua crescita sociale.

Insieme alla televisione, la radio…
Io nasco con la radio, la musica è stata la mia prima passione, dalla quale ho trovato la forza per raggiungere questi risultati. Ho fatto in modo che il Salento potesse avere a disposizione ben cinque radio tutte molto diverse tra loro, per soddisfare pienamente ogni esigenza, e i risultati parlano chiaro: i dati Audiradio confermano che le nostre radio sono le più ascoltate nel Salento.
Radio Manbassa, con copertura pluriregionale, che con le sue serate e i suoi “Manbassa Tour” è direttamente vicina al suo pubblico; Radio Salento, una radio completa, per tutti quelli che ascoltano solo musica italiana; Radio Rama, che da oltre venticinque anni è ormai il punto di riferimento per tutto il Salento, che insieme alla musica ci offre notizie ed aggiornamenti quotidiani; Jet Radio, la mia preferita, con la sua musica singolare ed emozionante, e l’ultima nostra creazione, Radio Boombastic, una radio di tendenza, dedicata ai giovani, con tutte le novità del momento.
Credo di non avere bisogno di aggiungere altre parole per rispondere: cinque radio per soddisfare ogni scelta, ogni desiderio…

Cuore Amico: come nasce questa idea? Perché essere solidali?
Sono riuscito a realizzare un sogno, che mi ha arricchito tanto interiormente.
Cresceva il numero delle famiglie che chiedeva l’intervento nel telegiornale per segnalare lo stato di disagio e di sofferenza vissuto. Intervenire di volta in volta non avrebbe creato una coscienza solidale né quel sistema che ha coinvolto favorevolmente le forze attive del territorio ( banche, gruppi imprenditoriali, associazioni, istituzioni, enti pubblici e privati) e singoli cittadini.
E’ nata così la famiglia Cuore amico, che ha creduto nell’informazione, quella che ha permesso di documentare dove e come venivano impegnati interamente, senza alcuna detrazione per spese organizzative, i fondi raccolti che hanno aiutato tanti bambini salentini e hanno sostenuto tante famiglie in difficoltà.
La concretezza e la trasparenza di questo progetto hanno vinto su tutto: nessuno spot è a pagamento e gli sponsor, prassi di tutte le iniziative di solidarietà, servono solo a supportare la complessità di questa macchina che lavora per tutto l’anno.
Dal 2001, nel corso di queste cinque edizioni, abbiamo raccolto € 1.629.784,00 a favore di 250 bambini e delle loro famiglie.
Grazie a Cuore amico abbiamo dimostrato a tutti, con i fatti e non a parole, quanto possa contribuire la forza della comunicazione nel sensibilizzare i cittadini, nello svolgere un vero e proprio ruolo sociale: abbiamo risvegliato gli animi di chi resta indifferente, abbiamo fatto sentire a tutti inevitabile il dovere di condividere la propria fortuna con chi non ne ha, abbiamo dimostrato chiaramente che la solidarietà non è aiuto solo materiale ed economico, ma è soprattutto sentimento, emozioni, condivisione, amore, e quindi nuovi amici, nuove idee, una nuova famiglia, una nuova casa.
Il nostro vuole essere un dovere categorico: ricercare modelli di impegno morale e sociale in favore di chi necessita di aiuto, comprendendo pienamente l’importanza di una cultura che non neghi mai la qualità della vita di un individuo.
E’ vero che la sobrietà e la riservatezza sono elementi essenziali per chi desidera aiutare il prossimo, ma è vero anche che la solidarietà ha bisogno di una base forte nell’ambito delle adesioni, deve essere valorizzata e recuperata nel suo profondo significato, dobbiamo sostenerla e diffonderla, dobbiamo uscire allo scoperto e farla conoscere.
Il bisogno dell’uomo di dare al suo simile qualcosa che ne possa alleviare la sofferenza è un bisogno naturale, che ci portiamo dentro, è forse l’istinto primario che ci appartiene fin dalla nascita. Il dono più grande che possiamo fare nella vita resterà sempre “ uscire da sé, dare, liberamente ed obbligatoriamente”…
Questi bambini, con la loro forza d’animo, il loro essere sempre speranzosi, il loro coraggio, sono un modello per tutti noi che, grazie alle telecamere, abbiamo potuto vederli e apprezzarli, dando voce a chi generalmente è relegato ai margini, nel pieno rispetto della loro naturalezza, con tutta la delicatezza necessaria.
Lasciamo che la radio e la televisione siano a disposizione della gente, pensati e gestiti al servizio del territorio, per raggiungere chiunque e per spiegare anche le ragioni dei deboli.
Grazie a Cuore Amico siamo riusciti a portare il telespettatore salentino ad avere maggiore coscienza e conoscenza del valore della propria cultura di appartenenza.
Attraverso incontri periodici, varie iniziative e le nostre dirette televisive, abbiamo permesso a tante famiglie, soffocate dal dolore, di trovare la forza di condividere i loro problemi quotidiani insieme a noi, di riuscire ad incontrarsi e a ritrovarsi, a confrontarsi, ad aiutarsi.
Grazie a Cuore Amico questo virus benefico, questo impulso solidale della nostra gente, è riuscito a contagiare un gran numero di persone.
Spero che questa famiglia cresca sempre di più, che questo cuore continui a pulsare, con una forza ed una intensità maggiore, e che tanti e tanti altri bambini salentini possano ritrovare il sorriso.

Cosa c’è nel futuro del Gruppo Mixer Media?
Ci sarà la stessa passione, lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di fare che avevo all’inizio, ma soprattutto la convinzione che la comunicazione e l’informazione rappresentano una risorsa importante per sostenere a tutti i livelli l’azione di sviluppo del Salento, un punto di riferimento per noi cittadini.
Insieme alla mia squadra, giovane e motivata, che da anni ormai condivide il mio progetto, vogliamo continuare a lavorare nell’interesse del nostro territorio, dimostrando che la televisione e la radio possono essere un positivo strumento di crescita per tutti.
Credendoci fortemente, continueremo a mettere a disposizione le nostre infrastrutture per offrire la possibilità al nostro amato Salento di scoprirsi, di riconoscersi, di distinguersi, diffondendo conoscenza, producendo cultura.

di Alessandro Martena

1 aprile 2006