Ricerca, innovazione, tecnologia, formazione e comunicazione: per valorizzare il nostro Salento

10 Ottobre 2006 Ricerca, innovazione, tecnologia, formazione e comunicazione: per valorizzare il nostro Salento

Tratto dal libro: Nuovi modelli e strategie organizzative: innovazione, knowledge, learning. Il network della provincia di Lecce.
Carrara Editrice

Con il contributo e le idee di Paolo Pagliaro.

Ricerca, innovazione, tecnologia, formazione e comunicazione: per valorizzare il nostro Salento.

Paolo Pagliaro, Presidente del Gruppo Mixer Media, attraverso la forza della comunicazione televisiva e radiofonica, operando con grande capacità imprenditoriale, si pone al servizio del nostro territorio.

La ricerca, l’innovazione tecnologica, la formazione e la comunicazione sono il presupposto di un rafforzamento e di una valorizzazione del nostro territorio.
Cosciente di questo, ho più volte evidenziato l’importanza di una forte collaborazione tra la realtà politico-imprenditoriale, istituzionale salentina ed il mondo universitario, che mettendo a disposizione i suoi brillanti risultati conseguiti nel campo della ricerca, risulta essere partner essenziale per promuovere una adeguata formazione, per sensibilizzare e sviluppare una nuova “forma mentis”.
La crescente sofisticazione dei processi comunicativi e la loro estesa capillarizzazione, fenomeni attribuibili agli sviluppi tecnologici, hanno fatto della comunicazione la cifra simbolica della modernità.
L’innovazione tecnologica negli ultimi anni ne ha accresciuto in forma esponenziale le potenzialità, al di là di ogni aspettativa.
I mass media, al giorno d’oggi, svolgono anche e soprattutto funzioni formative, nel senso che hanno ampia responsabilità nel formare i concetti, le convinzioni di cui noi cittadini ci avvaliamo per interpretare la realtà in cui viviamo.
Inoltre la comunicazione, con le sue competenze, incide in maniera trasversale sull’intero tessuto produttivo salentino e rappresenta una tra le risorse primarie per sostenere la ripresa della nostra economia.
In un periodo di generale crisi per l’economia salentina, la ricerca, l’innovazione tecnologica, la formazione e la comunicazione possono offrire alle nostre imprese un valido strumento per affrontare le attuali difficoltà, per superare il proprio gap strutturale e per recuperare la competitività del nostro Salento.
Molte aziende investendo sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica hanno migliorato notevolmente la qualità dei loro prodotti, i loro processi produttivi, le loro tecniche di vendita e di comunicazione e dunque l’intera gestione delle loro organizzazioni.
Grazie ai mezzi di comunicazione si offre alle aziende salentine la possibilità di una maggiore presenza sui mercati: le imprese diventano così più competitive, in virtù di una accresciuta visibilità e, quindi, circolazione dei propri marchi, che, conseguentemente, portano all’incremento della vendita, della produzione e all’apertura di nuove opportunità di business e internazionalizzazione, con positivi effetti sul rilancio dei consumi e sull’intera economia salentina.
Attraverso una adeguata formazione del personale, inoltre, le aziende salentine possono sfruttare le possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche e quindi arginare la tanto temuta “fuga dei cervelli”.
Oggi la nostra società punta sulla professionalità e sulla formazione.
Ci si scontra con il bisogno forte di occupazione, ma soprattutto con la vocazione di molti operatori ad investire il proprio bagaglio culturale al servizio e per lo sviluppo del nostro territorio.
Dunque, la formazione non può e non deve essere trascurata.
Consentire, oggi, il costante aggiornamento alle figure professionali operanti nel settore della comunicazione, vuol dire migliorare e rafforzare la collaborazione con il mondo universitario.

Se le scienze della comunicazione vanno finalmente consolidandosi nel panorama locale, l’educazione ai media è ancora in gran parte da pensare, da sviluppare, da promuovere e l’Università a tal proposito risulta essere determinante per raggiungere questo obiettivo.
Non a caso abbiamo scelto, per il taglio del nastro in occasione dell’inaugurazione del nuovo telegiornale di Telerama, il rettore dell’Università degli Studi di Lecce Oronzo Limone come nostro primo ospite.
E’ una novità che vogliamo sottolineare, una missione che vogliamo intraprendere e che vuole fare dei docenti universitari e intellettuali i veri protagonisti dell’informazione e della comunicazione quotidiana.
E’ strano ma è così: il mezzo televisivo, strumento privilegiato di comunicazione e diffusione di cultura, trova molto spesso l’opposizione degli intellettuali. Nel rapporto tra tv e pubblico molto spesso gli intellettuali sono tagliati fuori.
In realtà sono gli intellettuali che si sono autoesclusi. Infatti, se oggi dovessi utilizzare in situazioni generali il concetto della cultura e dell’intellettuale “alleato” della televisione, verrei quasi deriso.
Dunque mi chiedo: la televisione non la fanno gli intellettuali?
La tv la fanno molto spesso degli abili professionisti, così come molto spesso i giornali non li fanno gli intellettuali ma dei giornalisti più o meno capaci.
Ebbene, mi sono impegnato personalmente a fare della cultura l’ingrediente fondamentale del mio palinsesto, e a far in modo che gli intellettuali si “sporcassero le mani” con la televisione.
E questo perché credo nella forza e nell’importanza di comunicare alla gente, ai giovani, perché ho consapevolezza che non si può rinunciare alla tecnologia, perché non si può restare indifferenti davanti ai grandi ed importanti risultati raggiunti grazie all’innovazione tecnologica.
Altrimenti, finiremmo per vivere una realtà sempre più divisa: da un lato, un’idea alta di cultura, di formazione e di comunicazione, dall’altro, la massificazione di tutto con un’idea di degrado.
Credo nella forza della comunicazione quale valore aggiunto, che è crescita, informazione, conoscenza e formazione, che permette al territorio di svilupparsi, alle persone di acculturarsi, agli enti pubblici di avvicinarsi ai cittadini ed è un grande veicolo per sensibilizzare, coinvolgere e attirare l’attenzione sui piccoli e grandi problemi sociali.
In realtà, siamo ancora lontani dal considerare i mezzi di comunicazione “infrastruttura immateriale”, risorsa primaria in grado di connettere le specificità produttive e territoriali con le potenzialità e le opportunità offerte dai mercati globali.
Abbiamo bisogno di una vera e propria presa di coscienza sulla promozione di attività formative, attraverso il riconoscimento ed il sostegno delle attività realizzate da chi opera su questi temi.
Dobbiamo impegnarci tutti per promuovere una visione della società dell’informazione fondata sul diritto a comunicare, per proteggere i diritti dell’utente, il diritto ad essere informato e ad informare, il diritto al pluralismo linguistico, mediatico e culturale, il diritto ad associarsi e ad esprimersi e il diritto a partecipare alla comunicazione pubblica e alla definizione delle relative politiche.
Dobbiamo fare in modo che le esperienze e le iniziative in materia di comunicazione e condivisione delle conoscenze si incontrino tra le variegate realtà della società civile.
Dobbiamo contribuire a costruire insieme le priorità e le questioni condivise sulle quali costituire l’agenda sociale della comunicazione stessa.
Penso, solo per un attimo, a quale beneficio tutto questo possa portare alla rinnovata immagine del Salento che si vuole esportare; il Salento, come marchio- sistema che supporta le piccole e medie imprese che si misurano con i mercati.
Significherebbe identificare, insieme a tutti gli attori principali, una linea di comunicazione integrata ed omogenea.
Consentirebbe al nostro Salento di proporsi con tempestività e professionalità in tutti i campi e su tutti i mercati.

Il mio gruppo si impegna quotidianamente in questo progetto.
Un progetto nato dall’intuizione di trasmettere in diretta la “Notte della Taranta” quattro anni fa: c’era da ridare dignità, anche autonarrativa, ad un territorio che fin’ora era sempre stato raccontato da altri. Abbiamo deciso di rischiare. Ha funzionato.
A quel punto la scelta di andare anche sul satellite è stata strategica: siamo riusciti a dare nuova visibilità al Salento nel bacino del Mediterraneo. E in tutto il mondo.
Uno schema che la stessa Telerama ha deciso poi di eleggere a modello con le dirette di altri avvenimenti tutti salentini eppure “esportabili” in termini di spettacolarità, come la Focara di Novoli, L’Alba dei Popoli di Otranto, il Carnevale di Gallipoli.
A quel punto, “Salento D’amare”, la vetrina del Salento che si racconta, è venuta di conseguenza. Abbiamo così deciso di raccontare in prima persona la nostra identità, il nostro passato, le nostre peculiarità, che il mondo ci invidia.
Telerama, infatti, non è solo una televisione ma una vera e propria “ impresa culturale” al servizio del territorio, che con il suo ricco palinsesto di qualità, rappresenta un modello di televisione locale che, rifiutando a priori l’omologazione, permette quotidianamente a tutte le famiglie salentine di conoscere e di conoscersi, per certificare e valorizzare quello che siamo, le nostre eccellenze.
Altro valido esempio di televisione interattiva al servizio del suo fruitore è RTS.
Si parla spesso al giorno d’oggi di “ società democratica moderna”.
E’ impossibile, a tal proposito, non pensare ai mass media e alla comunicazione, i quali siano ampiamente disponibili ed accessibili, riflettano il carattere pluralistico di una tale società.
RTS ogni giorno permette al cittadino, in piena libertà, di rapportarsi con amministratori, politici ed esperti di ogni settore, sollevando dibattiti e confronti continui, accrescendo così lo spirito di protagonismo del telespettatore, salvaguardando uno dei fondamentali diritti di un cittadino, ossia la partecipazione diretta alla vita pubblica, contribuendo fortemente alla sua crescita sociale.
E’ finalmente la gente comune che diventa protagonista, che propone dibattiti, che stimola e spinge all’approfondimento destando l’attenzione su svariate tematiche che ci riguardano.
RTS rappresenta indubbiamente un primo, fondamentale esempio di televisione proattiva, che trova nel contesto sociale il suo passaggio obbligato, che smuove le coscienze, risveglia l’intelligenza e la curiosità per troppo tempo assopita del pubblico, che sottolinea l’importanza di una più forte consapevolezza ad essere attivi, non semplicemente per il gusto di sollevare sterili proteste ma per farci incontrare, per creare dialogo, per costruire attivamente il nostro percorso di crescita che, altrimenti, rischia di rimanere interrotto. Dunque è una proposta concreta quella che vi formulo, una proposta che deriva dalla mia diretta esperienza sul campo, dai miei sacrifici, dai miei errori, dai risultati da me raggiunti.
La posizione dominante che il Gruppo Mixer Media ha conquistato sul territorio è oggi il punto di forza che ci consente di realizzare la nostra mission aziendale di innovazione e sviluppo integrato che mi piace definire “ Salento da fare”.
Ci siamo sempre impegnati a garantire un servizio di qualità ai nostri telespettatori e vogliamo continuare a farlo.
L’innovazione è una fatica quotidiana, ed è necessario svolgere un ruolo attivo e propositivo, per il nostro bene, per il bene del nostro “ Salento d’Amare”.

di Paolo Pagliaro

Lecce, 10 ottobre 2006